Piano di rientro in Sanità

L’assessore alla Sanità Ugo Cavallera ha illustrato il programma operativo triennale che verrà presentato al tavolo governativo al fine di spiegare in dettaglio le misure in programma per raggiungere gli obiettivi di rientro in sanità.

  
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L’assessore ha spiegato che il primo obiettivo è quello di agire affinché si dia garanzia al pagamento degli stipendi e si normalizzi il ciclo commerciale delle forniture, rientrando così nella piena governabilità della spesa sanitaria.

Il Piano di rientro e di riqualificazione del servizio sanitario prevede un contenimento dei costi per 162 milioni nel 2013 e, in modo cumulativo, di 248 milioni per il 2014 e 360 per il 2015.

Queste economie saranno perseguite attraverso interventi strutturali e di efficientamento del sistema. In particolare si prevede una revisione della rete ospedaliera con la revisione/disattivazione di 12 ospedali e delle dotazioni organiche delle aziende sanitarie regionali, un aumento dal 3,2% al 4% della quota degli ultra 65enni in assistenza domiciliare, un aumento di circa 1.100 posti letto nelle strutture di continuità assistenziale, la creazioni di nuovi centri di assistenza primaria (Cap): le prime aperture sono già avvenute ad Arona, Fossano e Santhià mentre Avigliana partirà a fine anno.

Si stabilisce inoltre una riduzione dei costi nei contratti con gli erogatori privati, una centralizzazione del sistema di acquisti, un’integrazione dei magazzini di area sovrazonale e una concentrazione in sei laboratori di analisi dell’attività per gli esami più complessi. È infine prevista una revisione della spesa farmaceutica sia ospedaliera sia territoriale.

A livello triennale l’assessorato si attende di ottenere economie pari al 24% del totale nell’ambito del privato, del 14% per il personale, del 32% per beni e servizi e del 20% per la spesa farmaceutica.

Nel dibattito che è seguito l’opposizione ha lamentato la mancanza di una riflessione critica sugli strumenti di programmazione usati nel triennio trascorso e ha chiesto chiarimenti sul futuro delle federazioni sovrazonale che sono giudicate dal centrosinistra un fattore di spesa significativo. Contrarietà è stata espressa anche in merito alla continuazione del blocco del turn over, all’accentramento di alcune analisi di laboratorio e al rapporto con gli erogatori privati di servizi. Leggi QUI il post completo