In molti per "Connection Economy"

Una sala gremita a Villa Giulia Venerdì scorso dove si è parlato di Connection Economy, oltre 120 persone si sono registrate all’evento e hanno attentamente ascoltato gli interventi dei relatori Simona Sassi e Simone Brancozzi.

  
a-
+
L’apertura della serata è stata fatta da Sassi Simona dove ha messo in evidenza come siano cambiati i tempi e, come il Web ha oggi un ruolo fondamentale nelle ralazioni, nella quotidianità, nel produrre business.

I social network, che tutti usiamo, ci tengono perennemente in relazione con una moltitudine di persone, ci permettono di mostrare ciò che vogliamo e allo stesso tempo di essere informato “sull’altro”.

Questa modalità di relazionarsi è talmente radicata nel nostro quotidiano che anche la nostra dialiettica è stata incrementata da tanti neologismi come “taggare, link, banner…” parole che ormai si usano anche nell’ambito scolastico quotidianamente.

Questo uso del web così imponente ha pertanto modificato il nostro modo di relazionarci, di vivere e di fare business. Sempre Sassi ha portato l’esempio come nella rivista Milionaire del mese di novembre viene indicato come sarà prossimo la creazione di un sito simil tripadvisor per le professioni mediche, dove ognuno portrà recensire le prestazioni sanitarie di cui sarà sottoposto.

Altra rivoluzione che stà avvenendo , anche questa indicata su Milionaire, l’emergere di nuove professioni come community manager, digital pr, web analyst, le quali avranno un ruolo sempre più importante nelle aziende.

Continuando, è intervenuto il Prof. Brancozzi, che è entrato nello specifico della Connection Economy, spiegando che ora il consumatore/ cliente non è più disposta ada scoltare la pubblicità “disturbante”,ma va a cercare nel Web, ciò che gli interessa, leggendo recensioni, confrontando e valutando con ciò di cui simil il mercato offre.

Questo ci impone, per avere successo, di produrre un prodotto non standardizzato, con un alto valore, e che sia altamente originale, perché come dice il Prof. Brancozzi, il consumatore è Strambo, ognuno è diverso dall’altro, e viene premiata l’originalità. Il prodotto in quanto tale non basta più, oggi l’unica alternativa che hanno le aziende per affacciarsi al mercato è produrre Valore.

La Connection Economy si fonda principalmente su questo, una connessione profonda tra aziende e pubblico che si basa sull’immedesimazione, la positività, la fiducia. Costruire fiducia e connessioni è quindi una parte difficile ma necesseria per chi si occupa di marketing oggi.

Come si fa ? scrivendo e diffondendo contenuti di qualità, coinvolgenti e coerenti con la corporate identity. Google lo sa e ci stà spingendo ad adeguarci: il contenuto è sempre al centro di una comunicazione efficace, che porti risultati duraturi, e nel lungo periodo più redditizi.

In quest’ottica, un buon marker deve seguire tre regole : creare contenuti starordinari, contenuti veri e che diano risposte concrete ai problemi; rischiare, non bisogna più chiedere il permesso ma essere disposti a fallire introducendo idee innovative; fare ciò che conta, sempre,e senza dimenticare che il cliente è colui che decide ciò che è importante e ciò che non lo è.

Questi in sintesi gli argomenti trattati, Simona Sassi e Massimo Maspoli, si sono comunque resi disponibile a dare ulteriori informazioni a chi ne avesse bisogno nei giorni successivi.


Leggi QUI il post completo