Zorzit: volontariato, solidarietà e CEM

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Marcella Zorzit della Lista civica "cittadinicoVoi", su volontariato, solidarietà e CEM.

  
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Domenica, dopo il servizio di assistenza della Valle Intrasca, sono rientrata con nell’animo una sensazione di gradevole benessere per un’ennesima esperienza di condivisione e la consapevolezza di aver dato un utile contributo gratificato dai gentili riscontri dei tanti corridori.

Un benessere immediatamente sopraffatto dall’amara telefonata di un’amica che, invece, offre il suo servizio nel volontariato socio assistenziale. Era reduce dall’impatto con due realtà vicine e sconvolgenti. Una famiglia con quattro figli: la mamma con gli occhi lucidi le ha rivelato di essere stata costretta a impegnare anche la fede nuziale per mettere qualcosa nel frigorifero.
Un uomo di mezza età rimasto senza lavoro e abbandonato dalla compagna: non dorme più e le comunica che aspetta il coraggio di farla finita.

Stato d’animo di piombo. Il collegamento mentale è stato istintivo: al Centro Eventi Multifunzionale dell’ Arena, forse perché in questi giorni viene ripetutamente richiamato per via dell’ipotesi referendaria, forse perchè detta in tutta sincerità non ha mai smesso di preoccuparci per le molte oscure implicazioni, soprattutto economiche.

Negli ultimi anni la situazione è precipitata a tal punto che il solo pensiero di spendere quelli che alla fine potrebbero essere 20 milioni di euro per un’opera che diventerebbe un vaso di ferro (sarà poi vero?) in mezzo a una miriade di cocci fa accapponare la pelle.

Con una cifra rapportabile ai 40 miliardi (più realisticamente percettibile) delle vecchie lire, pensiamo a quanto sollievo si potrebbe dare a un bel numero di famiglie nelle citate condizioni.

E allora voglio proporre, in alternativa alle ipotesi anche recenti, un PISU SOCIALE.
Un appello al Commissario Prefettizio. Chieda alla Regione un atto di forte volontà e una scelta di politica solidale doverosa nei confronti dalle crescenti sofferenze di numerosi concittadini: si stornino tutti quei soldi per costruire una rete di progetti di interventi migliorativi e di lavori socialmente utili in modo da restituire un po’ di dignità e di fiducia a tante famiglie e tanti uomini in indigente solitudine.
E col vantaggio per la città di disporre di una forza lavoro importante dal punto di vista manutentivo e di tanti utili servizi.

Un appello al paladino del Cem Marco Zacchera e alla sua ex Giunta. Ora siamo di fronte a un caso di coscienza collettiva. Lo sapete benissimo anche voi che il Cem sarà una calamità. Se niente è servito a farvi cambiare idea, il dare oggi un segnale di ripensamento e di vicinanza alle sempre più reali e incombenti difficoltà di molti verbanesi, vi riscatterebbe in parte dal vostro fallimento. E Verbania ve ne sarà grata.

Anche ammesso che il Cem possa arrivare alla fine e funzionare in termini di gestione, quando mai incominceremo ad avere quegli ipotetici ritorni di benessere da voi magnificati? Passeranno anni. L’emergenza è adesso.

Troppo comodo essersi chiamati fuori proprio nel bel mezzo del conflitto tra questo bel pasticcio e la condizione reale della città. Tempo fa, quando si cominciava a parlare di primarie sindacali, avevamo invitato Marco Zacchera a rimanere in campo con un suo secondo mandato proprio per farsi carico a pieno titolo della creatura da lui voluta e prendersene onori, ma soprattutto oneri, e invece ce l’ha scaricato anche prima del tempo, con tutti i valori aggiunti delle ultime magagne, in una fase epocale delicatissima.

Marcella Zorzit - Lista civica “cittadiniconVoi”
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