Presentazione del libro "Vite Partigiane"

Domenica 23 giugno 2013 alle ore 16.00, presso l'hotel "Il Chiostro " a Verbania-Intra, si terrà la presentazione del libro "Vite Partigiane".

  
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Il libro, curato da Paolo De Toni, Arialdo Catenazzi ed Ersilia Monti con il patrocinio dell'ANPI VCO, raccoglie diari e testimonianze della Resistenza nel Verbano Cusio Ossola.

Delle sette biografie brevi presentate nel libro, tre riguardano il terribile rastrellamento della Val Grande del giugno '44, di cui in questi giorni si celebrano le commemorazioni, e presentano alcuni importanti fatti inediti che verranno così portati alla conoscenza dei ricercatori e del pubblico interessato.

Ma lo scopo principale che ha spinto i curatori a raccogliere i racconti e a copiare sul computer i diari degli ultimi testimoni diretti di quei fatti nasce essenzialmente da un sentimento morale: i partigiani e le partigiane che hanno saputo fare la scelta di ribellarsi alla violenza fascista e all’occupazione tedesca, spietata e spesso assassina, del suolo italiano, non devono essere dimenticati.

Fissare in un libro i loro nomi personali e di battaglia, le vicende e i sentimenti vissuti in quei mesi in montagna o nelle formazioni clandestine in città è un modo per saldare almeno in minima parte il debito immenso di riconoscenza che tutti abbiamo verso quegli uomini e quelle donne che hanno riconquistato anche per noi la pace del vivere civile.

Raccontare la loro storia significa rendere l’onore che merita a chi, per rispettare la propria dignità e difendere la propria libertà, ha sacrificato anni preziosi della propria vita, a volte affetti e tanto spesso i bisogni più elementari: nutrirsi, scaldarsi, vivere in pace insieme alla propria famiglia.

Oggi a distanza di settant’anni non è inutile né superfluo raccontare la Resistenza, leggere le testimonianze partigiane non è vedere un film già visto e rivisto. Perché se noi, che per la maggior parte allora non eravamo ancora nati, solo per un attimo riuscissimo ad immedesimarci in quei momenti, nella drammaticità delle scelte e delle vicende vissute, come anche nei momenti allegri e quasi spensierati che alleggerivano un’esperienza durissima, credo riusciremmo tutti a ritrovare una parte di noi stessi, una delle migliori, quella che sa ancora indignarsi, rischiare per un ideale, condividere con gli altri la propria umanità.

Nelle testimonianze presentate nel libro troviamo il coraggio della scelta, la lealtà verso i compagni, il senso dell’onore, il superamento dei momenti più duri: la fame di cinque giorni che fa traballare i denti, vedere cadere al proprio fianco gli amici e continuare a sparare, ritrovare i compagni con i segni sul corpo di sevizie brutali. Il racconto di chi ha vissuto l’esperienza devastante dei campi di concentramento nazisti. E per tutti dover imparare a sparare contro altri uomini.

Gli uomini e le donne, ma spesso in realtà ragazzi giovanissimi, a malapena diciottenni, che hanno attraversato quell’esperienza ne sono usciti segnati per sempre, maturati nella consapevolezza del bene, ma anche, e soprattutto, senza nessuna possibilità di dimenticare l’orrore vissuto.

E’ stata un’esperienza intensissima, bruciante, totalizzante, sicuramente unica.
E allora ascoltare i racconti delle vite partigiane non serve solo a saldare un debito di riconoscenza ma anche ad imparare noi stessi ad essere più umani, ad accontentarci di poco a livello materiale, a dare importanza solo alle cose che l’hanno veramente, a non abdicare ai sentimenti nemmeno nei momenti più difficili. Leggi QUI il post completo