Zorzit su edilizia popolare a S.Anna

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Marcella Zorzit della lista civica cittadiniconVoi, sulle recenti dichiarazioni di Marco Paracchini, sull'intervento di edilizia popolare a S.Anna.

  
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Pagliuzza e trave

Certo un intervento innovativo quello a S.Anna, in via Case Nuove, richiamato nei giorni scorsi sui mezzi di informazione dall’ex assessore all’Urbanistica Marco Parachini. Edilizia popolare, contenimento energetico, tecnologia antisismica, tempistica ottimale coniugati secondo una concezione proiettata verso il futuro.

In proposito vorremmo indurre una riflessione su un paio di sue osservazioni comparse sulla stampa: “Bisogna cambiare mentalità. I costruttori tradizionali vanno stimolati all’innovazione” .

Perfetto. Non sappiamo ancora quali saranno le sue prossime mosse elettorali, certo è che queste affermazioni ce le annotiamo. Ce le annotiamo perché vorremmo comunque che il loro senso diventi davvero categorica linea guida di una politica territoriale non solo limitata alle edificazioni, ma soprattutto all’uso e al consumo del suolo. Che dovrebbe in verità essere trasversale ad ogni futuro schieramento.

Purtroppo tanta lungimiranza non è mai stata dimostrata finora, nemmeno con le ultime scelte urbanistiche, anzi, con le ultime Varianti al Prg portate proprio da Parachini in Consiglio Comunale, si sono ipotecati i destini delle restanti aree libere di territorio verbanese e il nostro timore è che verranno prese d’assalto non appena i sintomi della crisi accenneranno a diminuire, se succederà.

E nell’ardente speranza che davvero si possa rinascere, edilizia compresa, vorremmo che ciò avvenisse dicendo stop al consumo, allo spreco, allo scempio territoriale di cui Verbania è stata vittima e non solo negli ultimi anni e ok al riuso, alle riqualificazioni, alle ristrutturazioni, alla de urbanizzazione.

Soprattutto in questa direzione c’è da lavorare, in questo senso “vanno stimolati i costruttori tradizionali”. A Verbania abbiamo da sistemare tanti ruderi e tanta fatiscenza in continuo stato di regressione se vogliamo davvero andare nella direzione della “qualità” urbana e nel contempo ridare fiato al lavoro !

Certo occorre “cambiare la mentalità” e i parametri economici: non si può più pensare di realizzare delle cubature da sballo in un fazzoletto di terra secondo visioni speculative. Certo occorrerà procedere per operazioni più ragionevolmente dimensionate e secondo una filosofia urbanistica improntata a maggior modestia e sobrietà.

Marcella Zorzit
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