In difesa del CEM

Riceviamo e pubblichiamo, da Piera Ramoni, una lettera in difesa del progetto CEM, visto come opportunità per attirare turismo e lavoro.

  
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Mi dispiace vedere il progetto del CEM buttato nel cestino. Credo che Verbania per risollevarsi abbia bisogno di guardare verso il futuro. Non basteranno piste ciclabili (ben vengano) o ristrutturare il vecchio cinema (troppo piccolo e senza parcheggi)
per rilanciare la nostra città.

I cantieri del Centro Eventi, avrebbero comunque dato lavoro a parecchi operai, conosco diversi muratori che a 50 anni, con le loro imprese fallite o chiuse per disperazione,
sono disoccupati e costretti a chiedere aiuto ai vari Centri di ascolto.

Nel tempo gli eventi vari, avrebbero attirato turismo e i vari operatori stagionali del settore(ora disperatamente a spasso) avrebbero goduto di qualche giornata di lavoro.
Negli anni passati si sono fatte tante cose ma si è anche favorita troppo l’industria,, che dava più sicurezza, a discapito delle nostre ricchezze naturali. Ci sono anche stati buoni progetti che non sono stati presi in considerazione perché provenivano da una
certa area politica.

Non bastano le bellezze del nostro territorio da sole, bisogna saperle valorizzare. Il nostro lago e le nostre montagne sono sempre lì ad aspettare che qualcuno le metta in primo piano. Forse dovremmo andare a fare corsi di aggiornamento sul lago di Garda. La crisi c’è ovunque, ma la nostra zona sta pagando un prezzo troppo alto. Forse si dovrebbe bisticciare di meno e mettersi tutti intorno ad un tavolo, senza preconcetti, per prendere decisioni per il bene comune.

Il C E M è un occasione per attirare gente sul territorio e di conseguenza arriverebbe anche lavoro. In momenti di profonda e drammatica crisi, come quella che stiamo vivendo, la storia insegna che le persone hanno bisogno anche di arte e di cultura, per non morire spiritualmente.
Mi auguro che le scelte siano fatte per il bene del territorio e non per odio politico

Piera Ramoni
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