Progetto CEM: il Comune precisa

Sul sito del comune di Verbania, è apparso ieri un comunicato che precisa le mosse del Commissario Michele Mazza riguardo al PISU, nei giorni scorsi alla ribalta della cronaca locale, e gli ostacoli attuali nell'attuazione del progetto.

  
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Negli ultimi giorni sugli organi di stampa s’è molto parlato del progetto del Centro eventi multifunzionale per cui si ritiene necessario fare chiarezza. Dal suo insediamento il Commissario Straordinario dottor Michele Mazza, in considerazione di tutti gli atti già posti in essere, ha invitato gli uffici a procedere senza interruzione negli adempimenti connessi alle opere finanziate con i fondi Pisu, Cem compreso.

D’altro canto il Commissario ha ritenuto doveroso un approfondimento volto, da una parte a non trascurare le istanze sociali che chiedevano un abbandono del Cem in alternativa a altri investimenti, e dall’altra dalla presa d’atto di problemi di non poco conto inerenti la fase realizzativa dell’opera stessa.

Acquisiti tutti gli elementi necessari si è pervenuti alla conclusione che non vi sono le condizioni per fermare l’iter del Pisu, oramai in una fase troppo avanzata, ciò a fronte delle contrarie conseguenze economiche e finanziarie che la rimodulazione comporterebbe, tenuto anche conto del ridottissimo tempo residuo stabilito da Regione e Unione Europea per l’utilizzo del finanziamento.

Pertanto il Cem, che non si è mai fermato, va avanti.

Al riguardo è corretto far sapere che tale procedere non è per nulla facile e scontato, tenuto presente che allo stato attuale vi sono, sostanzialmente, due scogli ancora da superare.

Il primo è legato ai problemi sorti nel confronto tra la progettazione definitiva del Gruppo Stones e la progettazione esecutiva dell’Ati (Associazione temporanea di imprese) Notarimpresa, per la cui soluzione nell’immediato occorre circa un milione di euro di risorse aggiuntive rinvenibili in gran parte con l’utilizzo del ribasso d’asta. I relativi accertamenti tecnico-giuridici su eventuali responsabilità potranno essere successivi all’avvio dei lavori.

Il secondo ostacolo, invece, sembra di maggiore difficoltà in quanto legato alla differente destinazione del materiale proveniente dallo scavo nel sito Arena che, essendo contaminato, comporterà un altrettanto differente onerosità. In proposito sono in corso verifiche sulla recentissima normativa (decreto legge “Fare”) dalla cui interpretazione – o modifica in sede di conversione – conseguirà la destinazione del materiale: in discarica, in altro sito, o riuso, e con essa la quantificazione della spesa. Anche da questa dipenderanno i tempi di realizzazione delle opere.
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