Zacchera : "i misteri del CEM"

Riportiamo una parte del lungo intervento pubblicato sulla newsletter "Il Punto" dell'ex sindaco Marco Zacchera, con una serie di considerazioni sul teatro "IL MAGGIORE".

  
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I lettori sanno che mi sono ripromesso di non scendere in polemica con chi mi è succeduto alla guida di Verbania e cerco di rispettare la consegna, ma le vicende legate all’avvio del NUOVO TEATRO “IL MAGGIORE” (ex CEM) mi impongono di intervenire perché il silenzio potrebbe apparire disinteresse o complicità.

Si stanno infatti vivendo una serie di accadimenti gravi che invitano a una riflessione seria di tutta la città, anche da parte di chi – come me – non fa più politica attiva.

A parte la questione del nome del nuovo teatro con 62 cittadini che hanno partecipato con le loro proposte al bando pubblicato, ma che sono state tutte bocciate – e non sapendo quali fossero le proposte fatte, poiché non allegate alla delibera, non si può giudicarle, peccato! -– per poi scegliere nel chiuso della giunta un nome decisamente brutto come “IL MAGGIORE” (allora suonava meglio “Centro Eventi Lago Maggiore”!) ma continuando a chiamarlo EX CEM…visto che il nome CEM è ormai familiare a tutti, il vero problema è l’avvio della struttura.

La via maestra – l’ho sempre detto e scritto – era quella del CONCORSO INTERNAZIONALE per la sua gestione e direzione, fatta per tempo per adattare la stessa struttura agli specifici, eventuali particolari richiesti. Si sono invece buttati via tre anni (quasi due dell’attuale maggioranza) e non si è voluto farlo. Così, puntualmente, sono cominciati i pasticci.

Per prima cosa si è infatti deciso di scindere la gestione delle sale e la direzione generale da quelle del ristorante-bar-spiaggia lanciando una gara per questa seconda gestione con parametri al di fuori di qualsiasi logica di mercato.

Non so chi siano i consiglieri del sindaco in proposito, ma solo un folle avrebbe speso 90.000 euro all’anno di canone di gestione più 400.000 di investimenti e infatti nessuno si è presentato. Leggiamo dai giornali però che nei giorni successivi “una società milanese” si è detta interessata e che la struttura verrebbe ora affidata “pagando una percentuale degli incassi”. Fermi tutti: se cambiano le carte in tavola bisogna allora fare una gara limpida, corretta e riaperta a tutti, non al primo che passa. Speriamo, ma intanto tutta la struttura resta chiusa. Tra l’altro la “società milanese” vuole ovviamente conoscere prima il programma degli eventi : il gatto si morde la coda.
Perchè il vero problema scoppia per la gestione della parte “culturale”.

Qui va premesso che per 3 anni durante la mia amministrazione si sono svolte manifestazioni di altissimo livello di TE-CU TEATRO CULTURA “Aspettando il CEM”. Vi ricordate? GORAN BREGOVIC, RAFFAELE PAGANINI, MARCO PAOLINI, ELIO, DANILO REA, VITTORIO SGARBI, ENZO IACHETTI, COCHI E RENATO, CARLA FRACCI, ALESSANDRO HABER, GIAN ANTONIO STELLA, ANTONIO ALBANESE (solo per citarne alcuni, gli eventi sono stati decine!) e chi proprio non ricordasse o non volesse ricordare, visiti il sito www.teatroculturaverbania.it perché ogni tanto rinfrescarsi la memoria fa bene, soprattutto a quelli che oggi spacciano per propria una traccia invece già delineata chiaramente in quegli anni.

C’erano stati cicli di decine di conferenze, incontri, mostre alternate a spettacoli di vario genere – dalla musica alla prosa, dalla danza al teatro - e con ampio coinvolgimento (ATTENZIONE!) già nel 2011 e 2012 delle associazioni culturali del territorio!

Tre anni economicamente quasi tutti coperti da incassi (anche se la gran parte degli spettacoli erano gratuiti) perché sponsorizzati da privati, fondazioni bancarie, fondi europei del PISU e da 100.000 euro del fondo ARCUS del Ministero dei beni culturali. La gestione del tutto e la direzione artistica fu assegnata (con gara) al costo di 20.000 (ventimila) euro l’anno e la direttrice artistica si occupò anche di recuperare i finanziamenti, a cominciare da quelli ministeriali. Inoltre funzionavano un dirigente e un ufficio cultura che “in casa” gestivano molti aspetti tecnici degli eventi: spariti?

Siamo a metà marzo del 2016, “Il Maggiore” dovrebbe aprire tra due mesi e nel frattempo si sono assegnati i seguenti incarichi (o “almeno” questi, perché c’è chi sussurra che ce ne sia qualche altro più o meno mimetizzato).


Qui il resto del lungo intervento Leggi QUI il post completo