Vco: una impresa su sei è una società di capitali

Nel secondo trimestre tasso di crescita positivo per le imprese del VCO, ma inferiore rispetto al passato. Segno meno per gli artigiani.

  
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Anche se le società di capitali nel VCO hanno superato la soglia del 16% rispetto al totale delle imprese, le nubi scure sotto il cielo del VCO non accennano a diminuire.

Il tasso di sviluppo nel periodo aprile-giugno 2013 è positivo e allineato alla media regionale e nazionale: VCO +0,40%, Piemonte +0,50%, Italia +0,43. A livello regionale i tassi di sviluppo del sistema produttivo oscillano tra il -0,3% di Alessandria e il +0,80% di Torino. Da notare come il tasso di sviluppo registrato nel secondo trimestre dell’anno a livello provinciale, seppur positivo, sia il più basso degli ultimi nove anni analizzati, inferiore anche a quello del 2012 (+0,61%).

Più critico, rispetto al totale imprese, è l’andamento del comparto artigiano. Il tasso di sviluppo delle imprese artigiane nel VCO tra aprile e giugno 2013 è -0,34%, segno meno anche in un trimestre che ha sempre registrato i tassi più elevati dell’anno. Nel 2012 era pari a +0,29%, risultato che è servito parzialmente a tamponare il risultato del tasso di crescita 2012 pari a -2,5%.

Il dato regionale e nazionale registra una sostanziale stabilità: +0,02% in Piemonte e -0,01% in Italia, mentre nel secondo trimestre 2012 la performance delle imprese artigiane registrava valori positivi, pari a +0,3% a livello nazionale e +0,4% a livello regionale. Fra le province piemontesi registrano segno negativo anche Biella (-0,53%) e Novara (-0,80%).

Andamento totale imprese nel VCO per settore e forma giuridica Al 30.06.2013 il numero totale di attività registrate in provincia si attesta a 13.718 in v.a. In flessione comparto edile e manifattura mentre registrano segni positivi, rispetto al primo trimestre dell’anno, il comparto turistico ed il commercio. Tassi di sviluppo positivi per tutte le forme giuridiche.

I segnali emergono da Movimprese, rilevazione periodica realizzata da Infocamere, società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane.
Il numero di imprese iscritte, 227 in v.a, è in linea con i dati registrati nei due anni precedenti, ma inferiore rispetto al periodo pre crisi dove le nuove iscrizioni avevano superato le 280 unità nel periodo aprilegiugno.

Aumentano le cessazioni: 172 le imprese che hanno chiuso i battenti nel secondo trimestre 2013, mai così elevate negli ultimi sette anni. Rispetto al secondo trimestre del 2012 in crescita il comparto alloggio e ristorazione (+21 unità in v.a. con 1.695 attività registrate), le attività immobiliari (+16 imprese) e quelle finanziarie (+13 imprese). Le criticità più importanti toccano le costruzioni (in v.a. -98 imprese), il commercio
(-41 in v.a.) e le industrie manifatturiere (-38 imprese), principali comparti della nostra provincia per numero di attività registrate.

Analizzando la forma giuridica, in provincia la dinamica è positiva per le imprese di capitali, +0,82%. Lo stock delle imprese di capitali registrate nel VCO è in costante crescita e sfiora le 2.200 unità, il 16% del totale delle imprese. Nel 2000 erano poco più di 1.500 in v.a. Stabili le società di persona e le imprese individuali (+0,24% il tasso di sviluppo, +18 imprese in v.a. rispetto a marzo 2013, ma quasi 200 in meno rispetto al secondo trimestre 2012). Lo stock registrato a giugno 2013 è di 7.861 unità in v.a, pari al 57% del totale delle imprese. Quasi tre imprese su cinque in provincia sono imprese individuali a dimostrazione di come l’andamento delle piccole imprese influenzi la dinamica generale.

Tassi di sviluppo positivi anche per le altre forme giuridiche, tra cui cooperative e consorzi (+5% con uno stock di imprese di oltre 330 unità, meno del 3% del totale VCO).
Confermata la composizione del sistema produttivo provinciale: 24,4% commercio (3.350 imprese), 18,6% costruzioni (2.551 unità in v.a), 12,4% manifattura (1.704 in v.a.). Pari al 12,4% del totale delle imprese il comparto degli alloggi e servizi di ristorazione (1.695 unità in v.a.).

Andamento imprese artigiane nel VCO Soprattutto per le imprese artigiane si segnala, in linea con l’andamento nazionale, una forte diminuzione delle nuove iscrizioni: 58 in v.a. nel secondo trimestre 2013, record negativo dall’inizio della crisi (nel 2009 erano il doppio e lo scorso anno le nuove imprese erano pari ad 86 unità).

Al 30.06.2013 il numero totale di attività artigiane registrate in provincia si attesta a 4.666 in v.a. Il settore più colpito dalla crisi resta quello delle costruzioni. Ancora in flessione le ditte individuali: 65 le chiusure nel secondo trimestre dell’anno,: sommando le 165 dei primi tre mesi, si arriva a contabilizzare oltre 230 cessazioni di imprese individuali nei primi sei mesi del 2013 (solo 117 le nuove iscrizioni).

I segnali emergono da Movimprese, rilevazione periodica realizzata da Infocamere, società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane.
Oltre che il settore delle costruzioni, dove opera quasi il 44% delle imprese artigiane (in v.a. 2.032 imprese), si conferma la flessione delle imprese artigiane nel comparto manifatturiero, che occupano quasi il 24% delle imprese artigiane.

In valore assoluto rispetto al secondo trimestre 2012 la flessione è pari a -101 imprese artigiane per il comparto edile e -34 per quelle manifatturiere. Segno più per le attività artigianali legate al turismo (+10 imprese). Stabili i trasporti (+1 in v.a.), in flessione il comparto commerciale (-9 imprese) e quello dei servizi alla persona (-14 attività rispetto al periodo aprile-giugno 2012).

Rispetto allo stesso periodo del 2009, invece, la flessione delle imprese artigiane sfiora le 350 unità, di cui 219 sono imprese edili e oltre 100 quello manifatturiere.
Quasi 8 imprese su 10 dell’universo artigiano (in v.a. 3.645 su un totale di 4.666 imprese registrate) sono imprese individuali, in flessione di oltre 150 unità rispetto al secondo trimestre 2012.

In lieve crescita le società di capitali (+8 imprese in v.a. rispetto allo stesso periodo 2012) che pesano per il 3,3% sul totale delle imprese artigiane. Da sottolineare come dieci anni fa le società di capitali artigiane pesavano sul totale del comparto artigiano per circa lo 0,13%, segnale che il tessuto produttivo sia sta progressivamente rimodellando su forme di impresa più articolate. Leggi QUI il post completo