"Turismo nel VCO: balle mediatiche e triste realtà"

Riportiamo dalla newsletter Il Punto di Marco Zacchera, l'intervento riguardante la decisione definitiva di chiudere la biglietteria della stazione di Stresa.

  
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Sono veramente stufo di leggere melensi commenti sugli obiettivi e le “vittorie” turistiche nella nostra zona quando invece vedo che in argomento le menti sono piccole piccole, non si ha il coraggio di investire nel settore e alla prova dei fatti nessuno si impegna seriamente per raggiungere dei risultati, tutti al massimo interessati al proprio pollaio.

L’esempio recente più eclatante è la chiusura della biglietteria alla stazione ferroviaria di Stresa, perché sarebbe ormai ufficiale e confermato che dopo 110 anni di servizio ininterrotto (guerre comprese) il 2 maggio, per festeggiare l’inizio della nuova stagione turistica, la biglietteria chiuderà. E’ un esempio conclamato di menefreghismo ed assurdità che vale più di mille discorsi. Va quindi preso atto da una parte che a Trenitalia non interessa l’incasso di oltre un milione di euro l’anno, ma anche che le autorità turistiche sono distratte (conta più il rinnovo “politico” al vertice del Distretto Turistico!!) che quelle sindacali tacciono od anzi approvano.

La lettera di protesta del sindaco di Stresa – che avevo personalmente e anticipatamente informato due mesi fa - sembra una depressa e scontata necrologia annunciata, le autorità politiche sono disperse, il mio successore in Parlamento “non pervenuto” (permettetemi, lui si era presentato come “finalmente un deputato per il territorio”, ma quando ero deputato io ottenni perfino che anche a Verbania fermassero i Cisalpino, ora chiude Stresa!) , la provincia e gli altri sindaci della zona sono restati silenziosi ed assenti. Risultato: immaginate un turista che arrivi a Stresa - visto che è l’unica fermata dei treni internazionali tra Domodossola e Milano - e che si troverà davanti il deserto: a destra dell’uscita, come benvenuto, ammirerà la tettoia crollata della ex ferrovia del Mottarone, davanti un taxi (quando c’è, perché a sera sono già tutti scomparsi) che a peso d’oro lo accompagnerà in un albergo. Informazioni, biglietti, notizie, orari, collegamenti, brochures, prenotazioni, coincidenze, pannelli info in lingua o interattivi, cartine? …Nulla.

Tra l’altro 150 abbonati resteranno senza possibilità di rinnovare il documento mensile di viaggio e per tutti non si potranno emettere – o cambiare - i biglietti Intercity-Cisalpino perché la macchina automatica serve solo per i treni locali e il sito di Trenitalia insiste a non accettare i pagamenti con le principali carte di credito e molto spesso si blocca. Certo c’è “l’agenzia convenzionata” che però sta ben distante dalla stazione ed ovviamente si fa pagare per il servizio, anche solo per emettere un biglietto. Morale: usate il mezzo privato, evitate il treno e - se arrivate da un’Europa normale dove invece si viaggia su rotaia - arrangiatevi. Bel “servizio” pubblico e turistico, quello che a parole sempre si vuole “rilanciare” con mille articoli e tante dichiarazioni, ma che poi costantemente si distrugge nei fatti.
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