Società Geografica Italiana cancella Regioni e Province

Il documento, coordinato da Michele Castelnuovo, è stato illustrato nel tavolo tecnico al ministero degli Affari Regionali il 19 luglio, alla presenza del sottosegretario Walter Ferrazza.

  
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Una divisione amministrativa del territorio nazionale in 36 aree, chiamate “sistemi urbani”. Per quello che oggi è il Piemonte ne verrebbero individuati 3: uno corrispondente in gran parte all’attuale Provincia di Torino, uno comprendente i territori delle province di Vercelli, Biella, Novara, VCO, il Canavese e la Valle d’Aosta, un altro le province di Alessandria, Asti e Cuneo, denominate “Le Langhe”.

La proposta di "Neoregionalismo" della Società Geografica parte da uno studio del 1999 che
già prevedeva un ridisegno dei confini regionali volto a snellire la macchina burocratica e amministrativa delle Province e delle Regioni, oltre che a rivedere il territorio secondo criteri geografici, demografici, culturali, infrastrutturali e sociali.

“Le nuove regioni sarebbero il risultato di un’aggregazione intercomunale – spiega il Presidente della Società Geografica Italiana, Sergio Conti -. E non di un accorpamento delle province così come previsto dal ddl costituzionale approvato negli scorsi giorni.”

Si tratta di un disegno programmatico che trascende le consolidate suddivisioni amministrative provinciali e regionali. Competitività, sostenibilità ambientale, innovazione socio - culturale rappresentano i nuovi assets strategici su cui fondare una
possibile proposta.

L’obiettivo, secondo la Società Geografica, è quello di proporre un’organizzazione dell’Italia articolato in una molteplicità di centralità strategiche secondo l’individuazione di una pluralità di “nuovi fattori di localizzazione” che sostengano un ritaglio amministrativo adeguato al territorio. Leggi QUI il post completo