"Campo del Pedroli: si cercano alibi?"

E' questo il titolo del comunicato dell'Amministrazione Comunale, che torna sulla questione della gestione dello stadio Pedroli e della querelle legata all'iscrizione del Verbania Calcio alla serie D e al comunicato a tal riguardo di Luigi Pedretti.

  
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Si rimane abbastanza meravigliati dalle polemiche pretestuose innescate dalla dirigenza (o meglio dal sig. Luigi Pedretti) del Verbania calcio.

L’Amministrazione Comunale da tempo ha dichiarato che, dopo le ultime pessime esperienze di gestione affidate alle società sportive (utenze non pagate, debiti, struttura maltenuta ecc), ha deciso di prendersi cura direttamente del campo del Pedroli ad Intra.

Quindi il Verbania calcio potrà usare tranquillamente il campo curato direttamente dal Comune, troverà le utenze pagate, la custodia garantita e tutto quanto necessario per poter disputare in tranquillità il campionato di serie D al Pedroli.

Non si capisce quindi perché questa scelta del Comune dovrebbe essere un elemento che impedisca alla stessa società sportiva, come dichiarato dal sig. Luigi Pedretti, di svolgere il campionato concludendo positivamente il percorso di iscrizione.

Non vorremmo che fosse la scusa, quella di gettare la colpa addosso al Comune, per un progetto di cui ancora non si conoscono i precisi contenuti: sia economici (il bilancio? Le risorse per farlo vivere?) sia societari (chi guiderà la società, altri soci ecc).

Pedretti non avanzi scuse: il campo è a disposizione del Verbania calcio in serie D e a spese del comune. Che cosa vuole di più?

L'Amministrazione Comunale,


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Questo il comunicato diffuso da Luigi Pedretti:
Relativamente al limite di tollerabilità del terreno di gioco dello Stadio Comunale “Pedroli”, la signora Sindaco ha affermato che il campo potrebbe sopportare settanta partite a stagione e rimanere in ottimo stato per il Campionato Nazionale Dilettanti di Serie D. Io conosco la grande professionalità del giardiniere Salvatore Bianchi e non credo nel modo più assoluto che abbia potuto avallare una panzana del genere. I terreni di gioco reggono una partita a settimana e non di più, a patto che non li si voglia ridurre come campo di patate creando un danno alle casse comunali per l’obbligatorietà del rifacimento totale, l’anno prossimo, invece di una semplice manutenzione ordinaria di fine stagione. E’ impensabile, come pervicacemente sostiene il Sindaco con un cipiglio degno di miglior causa, che possano giocare quattro squadre, più le eventuali partite dell’Accademia Verbania, più le partite del Varallo Pombia anche al quale la signora Sindaco ha concesso l’utilizzo.

Qualsiasi amministrazione comunale in Italia, di livello omologo a Verbania, sarebbe orgogliosa di avere una squadra calcistica in Serie D. La signora Sindaco non lo è per almeno due motivi. Il primo, non ha avuto la delicatezza di festeggiare, com’è uso e consuetudine in ogni parte d’Italia, la Virtus che viva iddio porta il nome di Verbania e ha vinto il suo campionato. Secondo, tratta la Virtus, ora diventata solamente Verbania, come una squadra aziendale di Prima Categoria che per arrivare al livello del Verbania dovrebbe vincere tre campionati.

Non affida al Verbania la gestione diretta del “Pedroli” perché i precedenti gestori-presidenti non avrebbero mantenuto quanto pattuito con l’Amministrazione Comunale in merito alle manutenzioni delle strutture e al mancato pagamento delle utenze. Con queste osservazioni e questi presupposti io mi sento sia offeso, perché la mia storia calcistica è di una limpidezza e trasparenza assoluta, sia demotivato ad iniziare in queste condizioni un’avventura che vedrebbe me e i miei amici attivi nel cercare finanziamenti per mandare in campo una squadra competitiva, degna di una città capoluogo di Provincia, differente cioè da come la considera il Sindaco, e con un terreno di gioco adeguato.

Dopo una trattativa al limite dell’inverosimile con il Presidente D’Onofrio, e stabilito con un patto che entro il 27 luglio lo stesso si sarebbe dimesso dalla carica, ho provveduto, assieme ai miei soci, a disporre il pagamento di oltre 20.000 euro relativo alle spese di iscrizione al campionato di Serie D 2016/2017. Predisponendo inoltre la fidejussione che, stando così le cose, non invieremo entro la data limite. Così facendo la domanda di iscrizione non verrà accettata.

Scomparendo la nostra prima squadra e la juniores, al “Pedroli” si giocherebbe una partita a settimana così come da giuste indicazioni degli esperti del settore. Naturalmente con un impegno di 10.000 euro, pari alla differenza tra debiti e crediti certi, chiunque può entrare in società e prendere il comando delle operazioni, pilotando la squadra verso gli obbiettivi più o meno ambiziosi che vorrà porsi.

Mi permetto di paragonare, scusandomi per l’invasione di campo, la gestione di questa vicenda, cioè il concedere a quattro e più squadre l’utilizzo del campo del “Pedroli” decretandone il deperimento immediato, alla gestione dell’appalto del bar-ristorante del Teatro Maggiore. Sembrerebbe che dietro ci sia la stessa mano, lo stesso stile, la stessa “competenza”.
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