Relazione Presidente uscente - Fondazione Comunità Attiva Cannobio

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dell'Avv. Antonio Pinolini, Presidente uscente della Fondazione Medica Comunità Attiva di Cannobio, relativo alle recenti vicende della Fondazione stessa legate alla casa della Salute.

  
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Buongiorno,

mi presento: sono Antonio Pinolini, ero fino all’8 agosto scorso il Presidente della Fondazione Comunità Attiva. Per abitudine professionale non ho ritenuto opportuno intervenire nella polemica montata artificiosamente su un caso di furto di cui è stata vittima la Fondazione; il fatto non va certamente sottovalutato perché colui o colei che ha rubato la somma di euro 7.474,87 li ha sottratti ad un Ente che si sostiene, per la gran parte, con le donazioni effettuate dalla popolazione e non solo per le elargizioni dei Comuni fondatori (che sono decisamente inferiori alle prime) i quali, purtroppo, sono più che altro impegnati ad esternazioni di facciata e ad atti di mero presenzialismo. Orbene, dopo tutto ciò che è stato scritto, ritengo sia giunto il momento di informare chi legge, in maniera chiara e concisa, di tutti gli avvenimenti accaduti, limitandomi rigorosamente all’esposizione dei soli fatti, peraltro tutti documentati.

1) Nel corso di questi anni, grazie all’impegno del Direttore Generale Dottor Lillo, del Coordinatore Dottor Brocca, dell’ Avv. Antonello Viviano, delle Signore Gregoria Preiata e Monica Ferraris, del Revisore Contabile Rag. Antonio Baccan e mio siamo riusciti a gestire la Fondazione con grande impegno personale avendo, soprattutto, il Dottor Lillo sopportato la gran parte del peso amministrativo unitamente al Rag. Antonio Baccan, validissimo revisore dei conti, che gratuitamente ha svolto con dedizione il lavoro affidatogli, con conseguente risparmio di una somma che, per quanto attiene solo il suo operato, certamente è superiore ai 20.000,00. I risparmi così conseguiti hanno contribuito all’arredamento dei locali e alla dotazione di attrezzature mediche degli ambulatori.

2) Tutti, compreso il sottoscritto, hanno prestato la loro opera gratuitamente: mi auguro che altrettanto facciano i nuovi amministratori.

3) Personalmente ho dovuto insistere non poco affinché il Dottor Lillo accettasse dal primo aprile 2016 un rimborso spese annuo di euro 8.000, pari circa ad euro 666 mensili, cifra, come potete immaginare, ben al di sotto dei costi che lo stesso ha dovuto sopportare, facendovi fronte di tasca propria, per coprire le sole spese vive di sostituzioni al centro medico come medico di famiglia, dei viaggi resisi necessari in gran parte d’Italia per presentare la Fondazione e per reperire fondi. A solo titolo di esempio: viaggi a Palmanova, Roma e naturalmente decine e decine di volte presso l’ASL, la Provincia e a Torino presso la Regione. Mi preme sottolineare come l’utilità di detto impegno sia stato ampiamente ripagato e sotto il profilo economico (i conti lo dimostrano abbondantemente) e soprattutto sotto il profilo d’immagine.
Personalmente posso anche affermare come l’Università di Parma mi abbia contattato chiedendomi chiarimenti sulla nostra Fondazione e consigli in quanto la stessa si stava operando per costituire un ente analogo. A tanto è salito il prestigio in tutta Italia della nostra Fondazione ed è bene che tutti ne siano a conoscenza.

4) Le donazioni ricevute a vario titolo da persone, società ed enti privati in quattro anni hanno fruttato oltre 400.000 euro, somma che è stata tutta investita per il continuo sviluppo della nostra Casa della Salute; ancora recentemente un caro amico che ho tormentato non poco, ha donato alla Fondazione l’apparecchio per la prova da sforzo staccando un assegno di euro 12.000,00.

5) La prova della buona gestione e del rigoroso impegno di tutti è data sicuramente anche dal bilancio 2015 chiusosi, nonostante le ingenti spese sopportate per gli arredi e i macchinari degli studi medici, con un attivo di € 15.924,10 approvato con il plauso del Consiglio di Indirizzo nella seduta del 25 luglio 2016.

6) Ed eccoci al furto: vengo informato dell’accaduto dal Direttore, Dottor Lillo, di un ammanco di cassa ed immediatamente il 17 maggio del 2016 comunico il fatto direttamente ai Sindaci, anche se in verità a quella data dovevano essere fatte ancora ulteriori verifiche al fine di accertare che l’ammanco non fosse causato da un mero errore contabile.

7) Il 7 giugno 2016 non essendovi più dubbi che si trattasse di furto, deposito presso la stazione dei Carabinieri di Cannobio la denuncia penale. Il fatto è decisamente deprecabile ma mi chiedo se ha senso che le vittime siano ritenute colpevoli; e mi chiedo ancora: se in uno dei nove Comuni sparisse del denaro dal cassetto, il Sindaco e tutta la Giunta, darebbero mai le dimissioni?

8) Il Dottor Lillo, nella sua veste di Direttore Generale, ha offerto le proprie dimissioni e io le ho rifiutate riconoscendogli correttezza e buona fede anche sotto il profilo amministrativo.

9) In data 11 luglio 2016 ricevo una lettera a firma di tutti i nove Sindaci con la quale si esprime l’intenzione di revocare il mandato ai delegati.

10) A nulla è servito la presentazione di un bilancio, come detto positivo, approvato dai Consiglieri di Indirizzo Signori Ermanno Mazza, Patrizia Casorati, Serena Mucchietti, Gino Porta, Angelo Rossi, Flavio Santimone, Fausto Spagnoli i quali hanno anche espresso il loro rammarico per la mancanza di fiducia dimostrata dai rispettivi Sindaci.

11) Il primo agosto 2016 ricevo un’altra lettera firmata da tutti i Sindaci i quali mi comunicano la loro intenzione di applicare un nuovo modello organizzativo alla Fondazione separando la parte sanitaria da quella di gestione e mi chiedono contestualmente la convocazione del Consiglio di Indirizzo per rimuovere gli organismi della Fondazione. Fisso la data per l’8 agosto 2016.

12) Il giorno 8 agosto 2016 siamo tutti a casa: Presidente, Direttore Generale, Dottor Brocca, Signora Gregoria Preiata, Avvocato Antonello Viviano, Ragioniere Antonio Baccan, Signora Monica Ferraris. Il Rag. Antonio Baccan, nella sua veste di Revisore dei Conti, già in data 26 luglio 2016 (dopo l’approvazione del bilancio 2015), non essendoci più le condizioni per la sua libera scelta, ha presentato le dimissioni dopo aver portato a termine, con spirito di collaborazione, secondo le direttive, tutta la mole di lavoro arretrata sin dalla Sua costituzione.

Sarebbe utile riflettere su quali siano state le vere motivazioni che hanno indotto tutti i Sindaci a voler decapitare l’intera Fondazione, compromettendone, spero non irrimediabilmente, l’operato e la sua futura sopravvivenza.
Lascio a chi legge il compito di giudicare e scoprire le vere motivazioni, siano esse “politiche” o di diversa natura, che hanno indotto i Sindaci a revocare le deleghe a coloro che con passione hanno reso la Fondazione Comunità Attiva la nostra “Casa della Salute”.

Infine, spero vivamente che i Sindaci siano in grado di trovare altrettante persone valide, come quelle che hanno operato fino ad oggi, e che la Fondazione continui a gestirsi autonomamente senza ingerenze politiche; spero anche che i Comuni non si trovino costretti ad intaccare ulteriormente le loro casse, dovendo tagliare su altri servizi utili alla Comunità, per poter mandare avanti la Casa della Salute ed assumere del personale qualificato che svolga il medesimo operato dei delegati uscenti il cui onorario non è mai stato richiesto perché si credeva nel progetto e in ciò che di grande si stava realizzando.

Tanti auguri alla Fondazione in cui continuo a credere non volendo cadere nell’errore di confondere uno splendido sogno che si stava trasformando in realtà con le miserie umane.

Avv. Antonio Pinolini
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