Marchionini risponde a Zacchera su Il Maggiore

Riceviamo e pubblichiamo, la risposta del sindaco Silvia Marchionini, alla nota diffusa dall'ex sindaco Marco Zacchera riguardante la gestione del teatro Il Maggiore.

  
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Zacchera poteva citare anche il teatro dell'opera di Sidney o il Lac di Lugano nel suo ultimo intervento sul "suo Cem" Peccato che in entrambe le situazioni,come in tutte le opere pubbliche,prima bisognerebbe decidere cosa si fa,per chi e come e poi si progetta e si costruisce l'opera.

E invece il sindaco che ha detto prima delle elezioni del 2009 che non faceva il teatro (perché troppo costoso) poi lo ha spostato (con una procedura ad alto rischio), quindi non si è curato di aumentare i posti (solo 560),di armonizzare gli spazi (il bar e il ristorante sacrificati);non ha pianificato alcun uso con le associazioni,ha presentato un piano di gestione generico,ha dato incarichi onerosi senza bando,non ha avviato alcuna ipotesi di esternalizzazione a privati (idea di per sé valida) o sponsorizzazioni,o preparato il modello di governo dell'imponente struttura.

O ancora non si è minimamente preoccupato della scenografia,della funzionalità della sala teatrale,o solo pensato di investire nella sistemazione esterna (la valorizzazione con illuminazione artistica forse poteva essere compresa nei quasi 17 milioni complessivi). O molto più facilmente strutturare l'apparato comunale per occuparsi di tale opera,o costruire un percorso con la Regione,che ha finanziato l'opera.

Troppo preso da fare in fretta per essere il protagonista.

Ma questa sarebbe stata la politica di fare,non di limitarsi a lanciare idee senza occuparsi di realizzare concretamente quanto si immagina.

E continua la sua parabola di chi vive più di rancore che il rapporto con i cittadini (i quasi 700 abbonati in 3 settimane o gli applausi al meraviglioso Berliner (gratuito per il Comune) con affermazioni non corrispondenti al vero:la 31 edizione di lampi sul Loggione è in programmazione così come il Cineforum (nelle modalità possibili).

Nessuno ha impedito a Zacchera di realizzare almeno una delle sue immaginifiche suggestioni:lui ha dato le dimissioni,fuggendo e lasciando alla città tutti gli evidenti problemi economici,di completamento e apertura con una stagione all'altezza,che deve crescere nel tempo con tanta pazienza.

I costi delle consulenze sono pubblici come quelli della direzione artistica e degli spettacoli:non conoscere l'apprezzamento che gode Renata Rapetti nel mondo teatrale è sì sinonimo di provincialismo.

Chiacchierare è facile,è la politica detestata e inconcludente:pontificare senza preoccuparsi di amministrare e perseguire negli anni,con il lavoro quotidiano, il buon funzionamento dei servizi comunali.

Mi auguro che l'unico sindaco dimissionario della storia verbanese possa trovare serenità andando ad uno degli eventi (prosa,comici,danza...) al teatro Maggiore-centro eventi di Verbania:bene comune della città,non del sindaco.
P.s:la gara per la scelta dell'opera d'arte poteva essere svolta anche nel 2013 dall'amministrazione Zacchera:già ma degli aspetti fattivi l'ex parlamentare non si occupava.
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