La provincia di Verbania risponde all' "atteggiamento ricattatorio" della ditta Dremar

Riceviamo un comunicato stampa della provincia di Verbania, sull'atteggiamento, a suo dire "ricattatorio" della ditta Dremar

  
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In merito alle dichiarazioni diffuse a mezzo stampa da uno dei titolari di Dremar, l’impresa che si è aggiudicata il lavoro di riqualificazione dell’Istituto agrario Fobelli di Crodo e che ha assunto nei confronti di questo Ente un atteggiamento ricattatorio - rifiutandosi di consegnare l’opera alla Provincia (e dunque agli studenti e insegnanti della scuola) a fronte, a suo dire, del ritardo nel pagamento di due sue fatture datate 4 luglio e 8 agosto 2013 - va precisato quanto segue.

L’azienda Dremar nel corso del 2013 ha incassato dalla Provincia per interventi all’Istituto Cobianchi e al Convitto di Crodo un totale di oltre 68 mila euro (per fatture emesse nel gennaio e luglio scorsi). Dremar è ora in attesa della liquidazione di due stati di avanzamento dei lavori all’Istituto Agrario per complessivi 334.000 euro e con fatture datate 4 luglio e 8 agosto, quest’ultima messa in liquidazione – dopo le verifiche sul cantiere – lo scorso 2 ottobre.

Dremar ha sottoscritto un contratto per la consegna dei lavori il 23 dicembre, ma con un successivo accordo si era stabilito che questa sarebbe avvenuta lo scorso settembre, slittata poi al 28 ottobre.

“Ora i lavori sono completati e se allievi, personale docente e non docente non potranno riprendere possesso degli spazi scolastici – protraendo lo svolgimento delle lezioni in una situazione provvisoria e di disagio, con ovvi costi aggiunti, ma che si è resa indispensabile per la ristrutturazione della scuola – la responsabilità non è additabile alla Provincia. In un momento di crisi di liquidità dell’intero sistema pubblico e privato, questa Amministrazione si trova a fare tutto ciò che è nelle sue possibilità scontrandosi con l’esigenza di rispettare il patto di stabilità e soprattutto di fare i conti con una situazione di cassa di sofferenza acuta, dovuta ai tagli apportati ai trasferimenti statali dal Governo Monti e ai ritardi con cui avvengono i trasferimenti tra Stato e Regione, e di conseguenza dalla Regione alla Provincia” ribadisce il Presidente Nobili.

“Stupisce davvero che Dremar al momento della partecipazione alla gara per l’assegnazione di questo appalto non avesse consapevolezza di questa situazione, che si trascina ormai da qualche anno e che riguarda tutti gli enti pubblici. Va poi evidenziato – conclude il Presidente Nobili – che vi sono disposizioni (contenute nel DL 35/2013) che, al fine di ottenere spazi finanziari utili al patto di stabilità, impongono si rispetti l’ordine cronologico di datazione delle fatture nella loro liquidazione. Anche questo Dremar dovrebbe saperlo. Il suo comportamento risulta così inaccettabile e scorretto, anche nei confronti di altre imprese che stanno attendendo pagamento per lavori eseguiti e conclusi prima dei loro. A Dremar possiamo soltanto assicurare che verranno liquidate le fatture secondo l’ordine cronologico dei pagamenti”.
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