Simone Cristicchi al Teatro di Locarno

Conosciuto dal grande pubblico nelle veci di cantautore; premiato nel 2007 al festival di San Remo; capelli scuri, riccioli folti, occhiali da vista, Simone Cristicchi è da anni anche un affermato attore e narratore teatrale.

  
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Sarà forse per la sua voce melodica, forse per la sua presenza scenica o forse ancora per la narrazione intrigante, fatto sta che Simone con “Magazzino 18 “, andato in scena al Teatro di Locarno nel dicembre 2014, ha letteralmente rapito gli spettatori con un successo durato tre anni e 300 repliche.

Ora Cristicchi ci riprova, trasportandoci nella Toscana del XIX secolo con “Il secondo figlio di Dio” in cartellone al Teatro di Locarno sabato 19 (ore 20:30) e domenica pomeriggio 20 novembre (ore 17:30).

Il testo, scritto a quattro mani con il regista Manfredi Rutelli, descrive la storia realmente accaduta di David Lazzaretti (1834-1874), vissuto a cavallo dell’unificazione italiana Lazzaretti, un carismatico visionario, fondò sul Monte Labbro, una comunità religiosa in cui si sposavano socialismo e misticismo, nella quale la vita e l’ordinamento sociale erano basati sui precetti del Vangelo.

L’alto numero di adepti e il crescente riconoscimento anche a livello internazionale preoccuparono le gerarchie del neonato Regno d’Italia che, temendo possibili moti sovversivi, inviarono una pattuglia di carabinieri ad impedire lo svolgimento di una processione durante la quale Lazzaretti fu ferito a morte.

È la storia di un uomo gonfio di sogni che, inseguendo un’ideale, si è scontrato contro l’astio di quelli che ai loro privilegi non intendono rinunciare. È la storia che si ripete. All’interno di uno spazio scenico concepito con grande abilità da Domenico Franchi e dominato da un enorme carretto che diventa via via altare della Madonna, seggio papale, chiesa in costruzione, Cristicchi racconta la storia di questo barrocciaio dando voce ai vari personaggi che la compongono, da Lazzaretti stesso, alla moglie, al carabiniere che gli sparerà, alternando recitazione e canzoni. Nel suo spettacolo lo racconterà a parole e in musica.

Ha detto Simone Cristicchi : "Le musiche richiamano sonorità popolari grazie a strumenti come la fisarmonica, le percussioni e la partecipazione del Coro di Caravaggio che nel suo canto richiamerà le melodie del gregoriano. Perché il mio spettacolo non vuole dare giudizi del personaggio, ma raccontare la forza di un sogno, di un uomo che sacrificando se stesso ci ha lasciato un messaggio di spiritualità di cui mai come ora abbiamo bisogno".

Prevendita e info: Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli, tel. 091 759 76 60 oppure sul sito www.teatrodilocarno.ch

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