Zorzit: "Caccia e Senno"

Riceviamo e pubblichiamo una mail di Marcella Zorzit, su un episodio di caccia avvenuto nei giorni scorsi a Trobaso, nelle vicinanze della pista ciclabile.

  
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CACCIA E SENNO
Nel corso dei mesi, i frequentatori del Parco La Gera e della sponda del torrente San Bernardino, in località Trobaso, hanno assistito con grande piacere e tenerezza al proliferare di una famigliola di anatre e alle loro graziose evoluzioni tra la leggera corrente del fiume.

Ieri un rampante cacciatore ne ha brutalmente ammazzate due e poi, munito di stivaloni, si è precipitato in acqua ad agguantare il libidinoso bottino. A chi gli ha riservato una nota di disappunto, ha risposto che la caccia è aperta e che è permesso esibirsi, purchè a 50 metri di distanza dalle case. E in tal modo si sarebbe espressa anche la Polizia Provinciale.

Se così è davvero, tutto in regola.
Esistono le (discutibili) leggi, però ci sia concesso di illuderci che possa ancora esistere qualche spiraglio di buon senso, di consapevolezza del limite e di sensibilità. In questo mondo pervaso da onnipotenza.

Quale tronfia soddisfazione avrà provato quell’individuo nel sopraffare una piccola indifesa espressione della natura, lì, proprio a un tiro di schioppo?
Ma è tollerabile andarsene in giro armato nei pressi di uno spazio pubblico ricreativo dove ci sono una pista ciclabile, un campo di calcio, una passeggiata spondale e un’area pic nic assiduamente frequentati da bambini, ragazzi, sportivi, anziani e persone che passeggiano col proprio cane ?

Ha senso un’azione venatoria sulle rive di un fiume dichiarato “Riserva di pesca”?
Tenendo a freno l’indignazione, consiglieremmo agli attori di simili prodezze di “spararsi” un po’ di sale nella zucca.
Per altro verso, chiediamo alle autorità preposte se sia possibile adoperarsi affinchè una tale situazione non abbia a ripetersi.

Marcella Zorzit
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