Silvia Marchionini: proposte per Verbania

Riportiamo dal sito VerbaniaSettanta.it, le proposte per Intra e Pallanza di Silvia Marchionini, una dei candidati alle primarie del centrosinistra per le elezioni comunali di giugno 2014.

  
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Le proposte che riguardano Intra consistono in un consolidamento delle sue funzioni commerciali e nella individuazione di incentivazioni turistiche: percorsi pedonali nel centro storico, visite guidate, punti sensibili: Municipio di Intra, Palazzo Peretti in via De Bonis, contrada San Vittore e le 5 vie con il Böcc, Basilica, Santa Marta, San Rocco, San Fabiano.

1.Rione Sassonia: nuovo progetto in sostituzione del CEM evaso altrove. Nell’area ex macello prevedere la sistemazione di uffici e servizi pubblici quali le poste, uffici bancari, servizi municipali e consortili, informazioni turistiche. Eliminazione dell’edificio dell’ex Camera del Lavoro oppure un ardito progetto (emeroteca della Verbania storica, politica e sindacale).
Cespiti finanziari: fondazioni bancarie, fondi europei, Regione, Provincia e Comune, sponsor privati.

2.Via De Bonis: pavimentazione e pedonalizzazione; valorizzazione della movida.

3.Pietonsville del centro storico: prolungamento della contrada lungo San Vittore alta

4.Valorizzazione della piazza Ranzoni, piazza San Vittore (utilizzo di piazzetta Fasana).

5.Una soluzione per villa Simonetta, ampliando la funzione della Casa del Lago e realizzando una collaborazione con l’Acqua Mondo di Cossogno. Ciò comporta un rapporto con il Parco Val Grande per realizzare una comune iniziativa anche finanziaria sull’edificio da ristrutturare. Nello stesso è possibile inserire attività artigianali collegate alla montagna e al lago, sollecitando artigiani del legno, associazioni pescatori e produttori (miele, formaggi e altri prodotti ovo caprini).
6.Cura e riordino del lungolago, dal Parco Cavallotti al Parco (ora privato) dell’Unione Industriali.

7.E’ evidente che accanto a spese di investimento da individuare come al punto 2 saranno elevate le spese di manutenzione. Allo scopo occorre sollecitare il volontariato. Come proponiamo nel programma di Verbania protagonista dovranno essere costituite delle squadre di volontari, equipaggiate dal Comune, con sede al Consiglio di Quartiere e coordinate dallo stesso con la sovrintendenza dell’Ufficio Tecnico comunale, per realizzare interventi diretti. Si tratta di interventi che non dovranno essere estemporanei e una volta tanto (come le periodiche pulizie di argini e spiagge, che pur si confermano) ma coordinati e costanti. Le esperienze di volontariato dei paesi montani circostanti testimoniano della possibilità e dell’efficacia di questa proposta.

8.Il commercio è vita. Una revisione totale dei mercatini. L’esperienza ha dimostrato che non esistono sinergie tra il commercio locale e i mercatini. Si propone alle Associazioni tradizionali della città (Famiglia Intresa, Circolo del Pallanzotto, La Gera di Trobaso, Fondotoce 2000, ecc) la costituzione di un gruppo di lavoro perché riuniti in un Coordinamento dal nome “Verbania” costruiscano una proposta capace di recuperare le produzioni della tradizione locale (dal lago alla montagna). Il Coordinamento potrebbe dare vita alla rivista antesignana del nome della città, in accordo e collaborazione con il Museo del Paesaggio, per permettere una discussione pubblica degli obiettivi da raggiungere.

9.Occorre individuare un rapporto con la zona collinare (Antoliva, Biganzolo, Zoverallo) e attivare iniziative di questi quartieri nel bellissimo parco della Pastura. Il percorso da Intra a Cannobio potrebbe essere coordinato dai comuni interessati con l’offerta di un “sentiero azzurro” di grandissimo pregio escursionistico.

10.Recupero pubblico delle spiagge libere per la balneazione e rilancio dell’attività di pesca dilettante sulle rive e di quella professionale sul lago.

11.Potenziamento arboreo del corso Cairoli, Viale San Giuseppe, strada ponte San Giovanni-Possaccio, salita Renco-Trobaso, argini San Bernardino (completare la piantumazione).

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Il Comitato per Verbania protagonista per Silvia Marchionini invita gli abitanti e le associazioni locali alla presentazione di una proposta di intervento e valorizzazione di piazza Gramsci e dintorni.

Piazza Gramsci è rimasta uno slargo automobilistico malgrado gli apprezzabili lavori di arredo urbano degli anni scorsi. L’idea che illustriamo riprende un vecchio progetto già svolto dall’Arch. Pietro Carmine per conto del Comune di Verbania.

La sua attualità consiste ancora nell’idea di ripristinare la continuità fra il Museo del Paesaggio e l’edificio a portici di Piazza Pedroni (ex Piazza Progresso), un tempo territorialmente uniti, prima della costruzione della “traversa nazionale” (via Castelli) con la conseguente demolizione della Chiesa riportata in fotografia; e di via Manzoni.

Il progetto può ridare continuità al centro storico dalla “Piazza” a quello raccolto sotto la chiesa di Santo Stefano: “La Vila”. Conferisce, inoltre, una rinnovata attrattiva ai punti sensibili vicini a Piazza Gramsci: dalla portineria del vecchio ospedale fino al Teatro Sociale dismesso e all’Archivio di Stato e da qui a Piazza Giovanni XXIII riqualificata (Piazza San Giuseppe per i vecchi pallanzesi).

Prenderebbe vita un circuito pedonale e turistico che, dalla Ruga, percorrendo via Guglielmazzi, raggiungerebbe San Fermo e La Castagnola, tornando, da qui, al lago.

Riprenderebbero slancio le abitazioni di un più esteso centro storico migliorando, quindi, le condizioni per una rinnovata funzione commerciale di Pallanza nell’intento di recuperarne il ruolo di traino economico del turismo cittadino.

Una proposta da conquistare con il ruolo attivo di convegni, manifestazioni, eventi, incontri, che si chiede alle Associazioni di realizzare.

BREVE PRO-MEMORIA
Un po’ di storia per non improvvisare. Agli inizi degli anni ’80 il passaggio alla città post industriale necessitava di programmi per la sua attuazione.

Prese così corpo questo studio, analogamente a quello di via San Pietro per Trobaso (ne parleremo là, a gennaio) e a una proposta per Suna (il 30 novembre saremo a Suna).

La chiusura della grande fabbrica (Rhodiatoce) avrebbe privato l’intera città, ma prima di tutto Pallanza, di 4000-5000 stipendi mensili. Pallanza viveva di questa rendita durante l’anno, e nei mesi estivi si godeva il paesaggio del lago.

Occorreva preparare la città e Pallanza, coinvolgendo gli abitanti in un’opera di riconversione dell’apparato economico puntando su attività mercantili (commercio) e di lavoro ricostruibile (artigianato), su turismo e valorizzazione di luoghi oltre il lungolago.

Il centro storico di Pallanza era inesistente nella mente della gente. Costituiva “da drè dai alberghi”, una specie di lato B della località pallanzese.

L’idea era quella di costituire un centro storico più esteso, quanto quello intrese, collegandosi anche con quello alle falde di Santo Stefano e la Castagnola: la Vila.

Esposto questo proposito a un architetto di Cannero, Pietro Carmine, allora impegnato in politica con i verdi, in quel momento in ascesa nell’opinione pubblica politica, personaggio, quindi, di evidenza sociale, ma, soprattutto, tra gli estensori del Piano Regolatore di Ankara, la proposta fu: bisogna eliminare la cesura tra la Piazza e la Vila, ripristinando la continuità delle due parti separate del centro storico pallanzese:

Valorizzando gli edifici esistenti con interventi di arredo urbano,coinvolgendo, così, nella

operazione le proprietà (questi interventi sono stati, in questi anni, realizzati anche in Vila, ma privi della progettualità che stiamo descrivendo);

Costituendo un commercio di valore (gastronomia, ristorazione, abbigliamento, bed and breakfast, altre specificità) inserendo anche l’artigianato artistico e di servizio;
Indicando percorsi pedonali dal lago al centro storico e viceversa;
Evidenziando i punti sensibili della frequentazione turistica e cittadina: museo, archivio, teatro Sociale, CNR, Piazza Progresso e San Giuseppe, la Ruga, la Casa del Popolo, ecc);
Riportando piazza Gramsci ad essere tale.

Per fare questo occorreva rendere sotterranee le strade che confluiscono in piazza Gramsci, costruire un parcheggio sotterraneo sotto la canfora.

Avvenirismo?

Si, certo, ma una risposta all’altezza della situazione e in coabitazione necessaria con interventi più immediati che diremo fra poco.

Il progetto venne presentato al pubblico al Museo del Paesaggio e al Consiglio di Amministrazione della Banca di Intra, allora proprietaria degli immobili di piazza Pedroni e tenuta, dal Piano Regolatore, alla costruzione di un parcheggio, intendendo trasformare la sua proprietà in abitazioni.

Cosa rimane, tanti anni dopo, di questa proposta?

Lo studio di fattibilità c’è;
Occorre un progetto generale in 10 anni;
Finanziamenti: fondi europei, fondazioni bancarie, Regione, Provincia, Comune.

Non si vive, però, solo di prospettiva.

Occorrono interventi contingenti, che rendano questo piano strategico percepibile e perseguibile,

per riportare Pallanza alla conduzione dell’economia turistica, alberghiera, commerciale della città, nell’immediato:

ripristinare LIBERO BUS per un accesso pedonale degli abitanti e dei turisti al Municipio e agli altri uffici;
poiché, dopo le prime ore del mattino il parcheggio di via Cavallini è completo, e quelli sul lungolago pure, occorre valutare un intervento attento di parking sul terreno di villa Bauer;
qualche iniziativa innovativa: chiediamo ai Borromeo di aprire alle visite l’Isolino San Giovanni, proponendo loro un’opera di contenimento delle spese di gestione delle tre isole. Occorrono iniziative continue e conseguenti lo scopo;
collaborazione tra le attività commerciali di Pallanza e Suna per l’integrazione delle attività lungo la passeggiata esistente.
Il calendario di eventi (notte bianca, iniziative sportive, cinema all’aperto, per le famiglie, “Città dei bambini”) che rendano emozionale e attrattiva Pallanza

Questa è una proposta che si nutre di futuro, ma cerca anche di alimentare il presente.

E’ una proposta ambiziosa all’altezza del ruolo di Pallanza che si affiancherà al “CEM-pensare positivo” di cui si è parlato il 7 dicembre a Intra.
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