Fratelli d'Italia sulle politiche sociali

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Verbania, riguardo le politiche sociali e le scelte presenti e future.

  
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Politiche sociali in città: cosi non va!!!!!

La recente decisione del Sindaco di Verbania di chiudere a tempo indefinito il “dormitorio” (termine orribile, ma utilizzato dalla stessa Amministrazione …..) realizzato nell’ex Centro Sociale Rosa Franzi, rappresenta non solo il fallimento annunciato di un progetto nato male e finito peggio, ma la punta dell’iceberg di una gestione delle intere politiche sociali lacunosa, priva di visione strategica e di progetti di largo respiro.

Costretta a porre fine ad una situazione divenuta in breve tempo insostenibile, il Sindaco nello specifico ha scontato l’inadeguatezza dell’Assessore Franzetti, la persona sbagliata nel posto sbagliato, probabilmente il peggior Assessore della squadra di governo della Città a causa delle pesanti ricadute sulla popolazione in stato di bisogno che il suo (non) operato sta causando.

Quella del dormitorio di Intra è una vicenda strana e drammatica allo stesso tempo. Aperto dall'Amministrazione Comunale poco più di un anno fa, la struttura è stata gestita in collaborazione con tutte le parrocchie cittadine e il Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano. Francamente non si capisce come si sia potuti arrivare ad una situazione tale da richiederne la immediata chiusura senza poter intervenire con prontezza sulle situazioni a rischio. Mancata comunicazione tra i soggetti gestori coinvolti? Incapacità nel selezionare le persone da ospitare? Inadeguatezza nell’affrontare le situazioni più spinose? O forse più semplicemente erano sbagliate le premesse.

Verbania non ha bisogno di una struttura dove “far passare la notte” alle persone, insomma non c’era bisogno di un dormitorio. Le persone in stato di bisogno in città (e chi si occupa di politiche sociali lo sa bene) necessitano di un luogo dove potersi riconoscere, dove poter “vivere”, fosse anche solo in una stanza, insomma dove potersi sentire in qualche modo “a casa”. Il concetto di rotazione molto probabilmente ha rappresentato la causa principale dell’affossamento del progetto. Assessore Franzetti ovvio che il dormitorio sia diventato un bivacco (come lei stesso l ha definito). Ma questo per lei non è una scusante, è una pesantissima aggravante perché vuol dire che lei si occupa di situazioni le cui dinamiche le sono assolutamente sconosciute.

Le persone non hanno bisogno di un letto da lasciar libero al mattino ….. E poi??? E il resto della giornata?? Le persone in difficoltà hanno bisogno di essere seguite sempre, con impegno costante, hanno bisogno di qualcuno
che pensi per loro e con loro un percorso che le riporti ad una condizione, magari anche temporanea, ma dignitosa.

Per il resto, vorrebbe poi chiarirci quali sono i suoi progetti per i giovani di questa città? E per gli anziani? E come si immagina il futuro dei migranti ospiti a Verbania? Pensa che queste povere persone possano continuare a passare il resto della loro vita come stanno facendo oggi? Sappiamo bene che nessuno ha la formula ideale per governare questo fenomeno (profughi o immigrati economici poco importa) in modo indolore. Ormai però si sa benissimo quali sono le cose da non fare: infatti se chi arriva riceve assistenza, oltre al resto, senza dare nulla in cambio rischia solo di favorire situazioni di criticità. Può illustrarci quali sono il suoi progetti al riguardo??

Che fine ha fatto poi il progetto SCORTA? Non doveva essere incrementato? Come? E l’housing sociale? A che punto stanno i progetti che in passato hanno caratterizzato in modo importante la nostra città.

Assessore Franzetti sono interrogativi importanti che aspettano una risposta, come le tante persone che ci stanno coinvolgendo nelle loro problematiche lamentando scarsa organizzazione degli uffici e poca disponibilità da parte sua.
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