Comitato SI fusione Cossogno Verbania: rinunciare a 30mln di €?

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato per il Sì - Fusione Cossogno-Verbania, che torna sull'argomento referendum.

  
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Referendum fusione Verbania Cossogno del 13 maggio: incredibile! Ma vogliamo davvero rinunciare a 30 milioni di euro in dieci anni?

Questo è in sintesi quanto gli oppositori alla fusione di Cossogno in Verbania propongono di fare. E' un suicidio politico ed economico dentro al quale vogliono trascinare i cittadini meno informati sulla vicenda.

Anche lo scorso venerdì 20 aprile a Cossogno, dove il "Comitato per il no" aveva convocato un incontro per motivare la sua posizione, è stato "cantato" il solito ritornello sui finanziamenti che, secondo loro, non sono sicuri ecc.

In sostanza, non ci sono più argomenti seri da contrapporre a questa proposta. I numerosi politici locali, contrari alla fusione, saliti in “massa” a Cossogno per sostenere il Comitato, alla fine si sono rifugiati in un appello all'astensione. Già, quando non si sa più cosa dire.

Fra i presenti abbiamo notato quello che ormai è divenuto lo "sfidante" dell'attuale Sindaco di Verbania, divenuto tale dopo che la scorsa settimana anche "Fratelli d'Italia" si è accodata nella sua scelta. Con un certo imbarazzo, non ha apertamente sposato la causa del NO, ma ha ribadito che non andrà a votare.

INCREDIBILE!
Lui che ambisce a governare la città in un prossimo futuro, rinuncia a priori e volontariamente a trenta milioni di contributi statali a fondo perduto?
Provate a pensare, cari Cittadini, cosa si potrebbe fare con una tale cifra!
A rappresentare il "SI" era presente il Sindaco Doriano e qualche abitante di Cossogno, altri non erano stati invitati a questa riunione un po' .... "carbonara". Per dovere di cronaca va detto che il rappresentante del "Movimento 5 stelle" verbanese ha avuto qualche imbarazzo ad associarsi al resto della compagnia. Nel suo intervento, ha riconosciuto almeno la correttezza formale dell'operazione.
Privi di argomenti, agli oppositori della fusione, non rimane che appellarsi all'astensione sperando nel paradosso di cantare vittoria anche senza la legittimazione delle urne. Siamo sicuri che i cittadini verbanesi recandosi invece alle urne il prossimo 13 maggio, come loro diritto, non permetteranno questa paradossale conclusione.
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