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"Metti una Sera al Cinema" il programma

Martedi 15 ottobre 2013 inizia la 25^ Rassegna METTI UNA SERA AL CINEMA all’apertura presente in sala il regista Giorgio DIRITTI e lo sceneggiatore Fredo VALLA con il film “Un GIORNO DEVI ANDARE”

Verbania
"Metti una Sera al Cinema" il programma
Il 15 ottobre inizia la nuova rassegna del Cinecircolo Giovanile Socioculturale “Don Bosco” “Metti una sera al cinema”, la 25^, come già annunciato nella passata edizione con alcune anticipazioni, chi non ricorda l’applaudita accoppiata filmperformance teatrale durante la proiezione di “The Artist”?.

In 25 anni il Cineforum di Verbania ha compiuto un cammino notevole: all’inizio un po’ timido e “artigianale” in quel lontano 1989 all’ombra dell’Oratorio S. Luigi di Intra ha proseguito, non senza difficoltà e ostacoli soprattutto negli anni più recenti che hanno visto chiudere tutte le storiche sale cinematografiche della città, fino alla nuova sede presso il “Chiostro” di Intra che ha permesso così di continuare nell’intento iniziale: incuriosire e soddisfare un pubblico eterogeneo ed esigente; proporre qualitativamente opere caratterizzanti la cinematografia mondiale; mantenere il significato di un Cineforum: occasione di incontro, aggregazione sociale, arricchimento culturale.

Senza rispettare la cronologia, vediamo in breve le proposte del venticinquesimo: sei i
film italiani:

Serata d’apertura con il botto: “Un giorno devi andare” del regista de “Il
vento fa il suo giro”, Giorgio Diritti presente in sala il 15 ottobre insieme allo
sceneggiatore Fredo VALLA: viaggio emotivo, prima ancora che geografico, di una
giovane donna italiana, una superba Jasmine Trinca, che si perde in Amazzonia. Un
fantastico Valerio Mastandrea, il protagonista di “Gli equilibristi” di Ivano De Matteo, è
l’espressione di una borghesia media che, causa la crisi, vede peggiorare le sue
condizioni di vita ed essere condannata alla solitudine.

Liberamente tratto dal romanzo “Il rosso e il blu”. Cuori ed errori della scuola italiana”
di Marco Lodoli, Giuseppe Piccioni, ospite di “Metti una sera al cinema” il 5
novembre, getta lo sguardo con sincerità, delicatezza e profondità sul mondo scolastico
tanto bistrattato dalla politica. Sullo sfondo di una Milano inedita, “Tra cinque minuti
in scena”, primo lungometraggio di Laura Chiassone, racconta la storia tra arte, vita e
finzione di due donne, madre e figlia anche nella realtà.

Ispirato da un fatto accaduto nel luglio 1999, “Il sole dentro” di Paolo Bianchini, ospite il 25 marzo 2014 a “Metti una sera al cinema”, premiato al Giffoni Film Festival 2012, è la storia di due grandi amicizie, di incontri straordinari, di affetti speciali. Come fa Sean “James Bond” Connery ad essere immortale mentre due inseparabili amici, gli autori e attori Mario Balsamo e Guido Gabrielli, non ci riescono? Docu-film biografico “Noi non siamo come James Bond”, secondo Carlo Verdone, spettatore, “un gioiello di rara poesia”.

Sei i film francesi, dove da tempo ormai la fa da padrona la “commedia”: “Cena tra amici”,
basato sull’opera teatrale “Le Prénom” di Alexandre de la Patellière e Matthieu
Delaporte: una cena al massacro causa il nome da dare a un nascituro.

Un film da vedere sicuramente dopo cena “La cuoca del Presidente” di Christian Vincent, liberamente ispirato alla vita di Danielle Mazet Delpeuch, una cuoca della campagna che Francois Mitterrand volle all’Eliseo alla fine degli anni ’80 per una cucina semplice come quella della sua infanzia. Liberamente tratto dalla pièce teatrale spagnola “Il ragazzo dell’ultimo banco” di Juan Mayorga, “Nella casa” di Francois Ozon è un thriller
sull’essenza dello scrivere, sul rapporto a specchio discepolo-maestro, sulla rivendicazione di classe. Con una sensibilità propriamente femminile la regista ebrea
parigina Lorraine Levy affronta la questione israelo-palestinese ne “Il figlio dell’altra”, dove il motivo del figlio scambiato si carica di una valenza religioso-storico-ideologica oltre che familiare.

Un’altra donna Agnès Jaoui, regista e attrice di “Quando meno te lo aspetti” libera e poco felice traduzione dall’originale “Au bout du conte” che invece già rimanda al mondo delle favole guardando alla Parigi di oggi. Ancora da una storia vera il secondo lungometraggio di Jerome Enrico “Paulette” prende spunto dalla crisi economica per una garbata commedia la cui protagonista, un’anziana vedova, grande Bernadette Lafont musa della nouvelle vague, trova un modo non proprio ortodosso per arrotondare la modestissima pensione. Dalla Danimarca ritorna Thomas Vinterberg, regista di “Festen” e di “Jagten”, “La caccia” tradotto con “Il sospetto”, Palma d’oro a Cannes al protagonista: storia di un caso di pedofilia dove l’innocenza infantile non è così scontata.

“Quartet” è l’esordio alla regia di Dustin Hoffman, che qui dimentica di essere americano e dirige con insolito humor britannico un delizioso film su quattro cantanti lirici in riposo con una fantastica Maggie Smith. Christian Petzold firma “La scelta di Barbara”, Orso d’oro a Berlino 2012: conflitto interiore della protagonista tra il desiderio di libertà, fuggire dalla Germania dell’Est per amore, e il senso del dovere come medico. Un Roosevelt privato nella commedia ricca di dialoghi e ironia “A royal weekend” dell’inglese Roger Michell, prima visita ufficiale dei reali inglesi in USA nel 1939.

Coppa Volpi a Venezia a Hadas Yaron, giovanissima protagonista dell’israeliano “La sposa promessa”, opera prima della regista Rama Burshtein, nata a New York, ma da anni residente in Israele: la scoperta di una realtà chiusa, ma non per questo giudicabile. Pluripremiato “Il lato positivo” tratto dal romanzo “L’oro argenteo delle nuvole” di Mattew Quick, il film di David Russell con un più che convincente Robert De Niro è il racconto della rinascita di un giovane dopo svariate e drammatiche vicissitudini.

“Infanzia clandestina” è il primo lungometraggio del regista argentino Benjamin Avila,: la resistenza alla dittatura vista con gli occhi di un bambino, una storia sconvolgente che ha il valore della testimonianza. Terzo film sul suo paese, il regista cileno Pablo Larrain nel “No – I giorni dell’arcobaleno” fonde magistralmente realtà e finzione e mostra come speranza e allegria siano le “armi” più vincenti. Ancora il Cile con “Violeta Parra went to heaven” che Andrès Wood ha scritto con il figlio dell’artista che le ha dedicato una biografia “Violeta è andata in cielo”, il film ripercorre la vita di questa poliedrica ed eclettica artista, prima cilena ad esporre le sue opere di tessitura al Louvre, le cui nipoti cantano lo slogan del referendum in “No – I giorni dell’arcobaleno”.

Il regista afghano “naturalizzato” francese Atiq Rahimi firma “Come pietra paziente” tratto dal suo omonimo romanzo: un potente grido di libertà delle donne e non solo contro una società chiusa, tribale e integralista. Orso d’Oro a Berlino “Il caso Kerenes” del rumeno Calin Peter Netzer offre diversi spunti di riflessione sull’essere genitori oggi. “Bizzarro e strampalato” “Moonrise kingdom” di Wes Anderson è un film sull’amore, metafora dell’America dell’ultimo mezzo secolo, con le tipiche carrellate orizzontali e una colonna sonora che scalda il cuore. Ancora americano, ma della regista indiana Mira Nair, il film d’apertura al festival di Venezia 2012, “Il fondamentalista riluttante”, tratto dal romanzo “The Reluctant Fondamentalist” di Mohsin Hamid, tratta il conflitto tra culture diverse da un punto di vista inusuale.

Questi i titoli della rassegna arricchita in gennaio da un omaggio a Sergio Leone, maestro del western all’italiana: “Per un pugno di dollari” a cui si sono ispirati “Il buono, il matto, il cattivo” del coreano Kim Jee-woon, un guazzabuglio ironico e adrenalinico; e “Django unchained” di Quentin Tarantino, un remake del mitico “Django” di Sergio Corbucci (1965), però… alla Tarantino. Come l’anno scorso il mercoledì santo sarà la volta di “Sure” di Giovanni Columbu, una rilettura originale della passione di Gesù.
Una sigla musicale originale dedicata ai 25 anni accoglierà il pubblico in sala durante
le tre proiezioni: 17,15; 19,30; 21,30 e poi altro ancora.

Ingresso riservato unicamente agli associati. Parafrasando il mondo del calcio, la
campagna abbonamenti è aperta, costo della tessera inalterato, 60,00 euro: non resta
che affrettarsi per essere avvolti dalla “luce di cui sono fatti i film” (Dennis Hopper).
Tutte le info, trailer e schede della rassegna su www.informitalia.net
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