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Cinema sotto le stelle: "Ritorno alla vita"

Martedì 22 agosto, ore 21:30, a Mergozzo presso il Porticato delle Cappelle, torna Cinema sotto le stelle, ALPI & LIBERTA’: La montagna delle idee, con il film "Ritorno alla vita" di Wim Wenders.

Mergozzo
Cinema sotto le stelle: "Ritorno alla vita"
Un film di Wim Wenders. Con James Franco, Charlotte Gainsbourg, Rachel McAdams, Marie-Josée Croze, Robert Naylor. Patrick Bauchau, Peter Stormare, Lilah Fitzgerald, Philippe Vanasse-Paquet, Julia Sarah Stone Titolo originale Every Thing Will Be Fine. Drammatico, durata 100 min. - Germania, Canada, Norvegia, Francia, Svezia 2015. - Teodora Film

Il tema della scrittura e del successo personale si riverberano su Wenders stesso, ancora in grado di creare sfumature in 3D di grande raffinatezza stilistica

Una sera d'inverno lo scrittore Tomas sta guidando in un paesaggio nevoso quando una slitta gli si para davanti scendendo da un pendio. Tomas non ne ha colpa e nemmeno Christopher, il fratello maggiore che avrebbe forse potuto prestare più attenzione al fratellino e nemmeno la mamma dei due che li avrebbe potuti richiamare in casa. Tomas entra in crisi profonda e la sua vita cambia anche sul piano affettivo. Questo evento lascerà segni anche nel futuro di tutti coloro che sono stati coinvolti.

Ci sono autori che restano talvolta affascinati dal modo in cui le 'storie' giungono al loro cospetto. È, in questa occasione, il caso di Wim Wenders che ha ricevuto per posta la sceneggiatura e ha deciso quasi d'istinto di farne un film in 3D. Chi ricorda l'esperienza di Pina sa quanto in quell'opera di danza e poesia l'uso della rinnovata tecnologia fosse fondamentale. Qui la necessità appare meno evidente anche se l'occhio allenato coglie come Wenders se ne sia avvalso più che per gli effetti maggiormente plateali piuttosto per sfumature di grande raffinatezza stilistica.

Quest'ultima non è mai assente nelle opere del Maestro che però in questa occasione sembra giustificare la massima popolare che recita che si nasce incendiari per poi finire come pompieri. Perché in questa storia di vite segnate da un evento doloroso il tema della scrittura e del successo personale ottenuto filtrando realtà e immaginazione finisce con il riverberarsi su Wenders stesso che è sempre più formalmente accurato quanto invece lontano da quella realtà che sapeva trasfigurare in una forma d'arte capace di rivoluzionare un'estetica e sempre pronta ad osare sul piano della forma linguistica.

Se il Wim di allora incontrasse il Wenders di oggi (questo, non lo straordinario documentarista de Il sale della terra) probabilmente non lo riconoscerebbe. Vedrebbe un bravo regista che sa controllare in modo eccellente fotografia e recitazione. Come tanti altri.



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