“Scuola ed Alpicoltura”

In data 18 dicembre presso l’Ufficio Scolastico Regionale a Verbania è stato ufficialmente siglato il protocollo d’intesa “Scuola ed Alpicoltura”.

Verbania
“Scuola ed Alpicoltura”
L’accordo, nato dal confronto sinergico tra le istituzioni scolastiche, il Presidente della Provincia, le associazioni di categoria e il Comitato Salvaguardia Allevatori VCO punta a integrare il patrimonio rurale e montano nei percorsi educativi delle nuove generazioni, dopo i fatti incresciosi del contrastato testo del Diario Amico.

L'iniziativa nasce dalla necessità di offrire agli alunni una conoscenza reale e concreta del territorio alpino, un paesaggio unico, creatosi in 7000 anni di collaborazione virtuosa tra lavoro umano e Natura.

"L’obiettivo è superare una narrazione stereotipata delle Alpi dice Gesine Otten, presidente del Comitato Salvaguardia Allevatori VCO, "promuovendo una visione veritiera in linea con i recenti traguardi normativi e culturali: dal riconoscimento della stagione alpestre come Patrimonio UNESCO, alla Legge Regionale 12/2024 sul pastoralismo, fino ai Presìdi Slow Food per i prati stabili. In questo contesto, l'ONU ha già proclamato il 2026 come l'Anno Internazionale del Pastoralismo."

E continua "Si sottolinea l’urgenza di intervenire in un Paese che perde 2,7 metri quadrati di suolo al secondo per la cementificazione (2024). Nelle aree montane, invece, il problema è l’opposto: il rimboschimento incontrollato (aumentato del 27% negli ultimi trent'anni) a discapito di prati e pascoli sta portando a una perdita di biodiversità e a un aumento dei rischi idrogeologici e incendi.

È fondamentale comprendere che è in gioco la permanenza dell’uomo sulle nostre montagne, la tutela dei prati stabili è una priorità assoluta per garantire la resilienza del territorio e la salvaguardia di habitat ricchissimi di specie floreali e faunistiche"

Insieme a Sondrio e Belluno, il territorio del VCO rappresenta una delle tre realtà interamente montane d'Italia. Il protocollo intende rilanciare la gestione attiva del paesaggio (manutenzione dei sentieri, tutela degli alpeggi soprattutto con il pascolo semibrado o estensivo, cura delle sorgenti, tutela della zootecnia alpina con le razze rare autoctone) come chiave per un’agricoltura virtuosa e una filiera corta che renda le Alpi, ancora una volta, un modello d’eccellenza europeo.



0 commenti  Aggiungi il tuo



Per commentare occorre essere un utente iscritto