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La maggioranza provinciale ‘ritrova’ i suoi numeri: entrano in consiglio Songa e Quaretta

Consiglio provinciale con 17 consiglieri presenti (13 di maggioranza, compresi i presidenti Nobili e Porini, e 4 di minoranza) quello che si è svolto questa mattina – in seconda convocazione – per procedere alla surroga dei consiglieri Romina Bravi e Antonio Ferruggiara con i subentranti Luigi Songa e Augusto Quaretta.

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La maggioranza provinciale ‘ritrova’ i suoi numeri: entrano in consiglio Songa e Quaretta
Prendendo la parola il Presidente Nobili ha nuovamente ringraziato i dimissionari per il loro lavoro e dato il benvenuto ai due nuovi consiglieri “che certamente porteranno, grazie alla loro esperienza amministrativa, un valore aggiunto ai lavori consigliari”.

Nel prendere posto tra i banchi di maggioranza Luigi Songa ha voluto sottolineare la sua militanza di destra condivisa con altri amici che siedono in consiglio, ringraziato gli elettori che gli hanno consentito questa opportunità e la volontà di impegnarsi nell’attività consigliare per garantire le prerogative del territorio.

Augusto Quaretta ha ricordato come abbia già avuto modo – in qualità di addetto stampa dell’Ente – di vivere dal di dentro la realtà amministrativa provinciale, ma come ciò sia avvenuto in un momento in cui alla Provincia veniva affidato un ruolo centrale nello sviluppo per il territorio: un compito che oggi rischia di esserle tolto a causa di scelte imposte da uno Stato che chiede rinnovamento agli enti locali ma non riesce a riformare i propri vertici.

Il resto del dibattito consigliare di stamani si è così focalizzato su questo argomento, ripreso da una proposta di ordine del giorno a firma del consigliere PD Giuseppe Grieco.Grieco, numeri alla mano, ha confutato l’efficacia del disegno di legge Del Rio “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni dei Comuni”.
Grieco ha evidenziato come il ddl, già votato alla Camera e nei prossimi giorni in discussione al Senato, risulti insignificante sul piano dei risparmi della spesa pubblica e invece di ridurre, aumenti il numero di enti locali con la creazioni di città metropolitane che – stando a quanto stabilito – potrebbero crescere fino a 18.

“Questo quando in tutta Europa ce ne sono 20. Il consigliere Grieco, seppure piuttosto tardivamente, ha portato all’attenzione del consiglio quello che sostengo da tempo come presidente dell’Unione delle Province Piemontesi” ha rimarcato il Presidente Nobili.

D’accordo tutti i consiglieri a lavorare in funzione di un ordine del giorno che possa raccogliere l’unanimità. Alcuni consiglieri - Campanini, Legnani, Songa, Quaretta, Minini - hanno voluto fin da subito evidenziare di volere essere incisivi nel far sentire la voce di un territorio che patirà la trasformazione della provincia in un ente i cui amministratori non potranno più essere scelti direttamente dagli elettori e la riduzione di funzioni e competenze, senza sapere con chiarezza a quali soggetti istituzionali queste passeranno.

Il capogruppo PD Paolo Ravaioli ha chiesto al Presidente Porini alcuni giorni per affrontare la tematica anche in seno al proprio partito.

Dal presidente Nobili la proposta di un confronto in seno alla Commissione Istituzionale (già convocata per il prossimo lunedì) per giungere a un ordine del giorno in cui centrale sia il richiamo al riconoscimento di ‘specificità’ per il VCO, territorio montano e transfrontaliero, così come previsto dall’ emendamento già approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera.

“Un risultato importante per questo territorio e che nei prossimi giorni con l’On. Enrico Borghi approfondirò per capire quale possa essere il suo impatto reale” fa sapere il Presidente Nobili.


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