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Piemonte: tre nuovi livelli di monitoraggio del Covid19

Monitoraggio del contagio, livelli di allerta, gestione della fase 2 dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, nuovo accordo con i medici di medicina generale e avvio della sperimentazione delle cure con il plasma.

Fuori Provincia
Piemonte: tre nuovi livelli di monitoraggio del Covid19
Sono i principali temi affrontati nella conferenza stampa di venerdì pomeriggio nella Sala Giunta della Regione Piemonte. Presenti il presidenteAlberto Cirio, l’assessore regionale alla SanitàLuigi Genesio Icardi, il vicepresidente Fabio Carosso, l’assessore regionale alla RicercaMatteo Marnatie il commissario straordinario per l’emergenza covid PiemonteVincenzo Coccolo. All’incontro sono intervenuti anche il presidente del Gruppo di lavoro sulla medicina territorialeFerruccio Fazioe l’epidemiologo dell’Imperial CollegePaolo Vineis, consulente della Regione Piemonte per la fase 2.

TRE LIVELLI DI MONITORAGGIO

Sono tre i livelli di monitoraggio con cui la Regione Piemonte vigila sull’andamento del contagio

1) Elaborazione dei dati piemontesi raccolti dall’Unità di crisi sulla base dei21 indicatori individuati dal Ministero della Salute

2) Focus quotidiano deilivelli di attenzione localesul modello elaborato e seguito dal prof. Vineis, che si basa su tre indicatori fondamentali: lacurva del contagio, ilfattore R0(ovvero del numero medio di infezioni secondarie generato da ciascun individuo covid positivo) e la comparsa dieventuali focolai, non solo geografici, ma anche ambientali (luoghi di lavoro, mezzi di trasporto pubblico e ambienti comunitari).

3) Analisi territoriale istuzionale, accanto al monitoraggio sanitario, dell’impatto dell’emergenza sulla situazione economica e sociale, in coordinamento con Prefetture, Comuni capoluogo, Province, Asl, Unità di crisi, Consiglio regionale e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ires. Tra i dati monitorati settimanalmente, le eventuali criticità legate agli spostamenti dei cittadini, ad esempio nell’uso del trasporto pubblico (treni, autobus, metropolitane, aeroporti…) negli esercizi ad alta affluenza (bar, ristoranti, tabaccherie) e nelle aree pubbliche, come giardini, parchi e mercati. Verifica, inoltre, del numero di attività produttive, commerciali e professionali aperte o ancora in situazione di chiusura. Particolare attenzione alle nuove povertà, analizzando ad esempio i dati sui buoni spesa e il ricorso al Monte dei pegni.

LIVELLI DI ALLERTA

Sono in corso di elaborazione i dati raccolti in tempo reale dallapiattaforma informatica Covid Piemontesulla base degli indicatori ministeriali che definiscono i livelli di allerta (bianco/normalità, giallo/attenzione, arancione/preallerta, rosso/allerta) per l’attivazione delle eventuali e specifiche misure di contenimento, in accordo tra la Regione e Governo.

MEDICINA TERRITORIALE

Nel pomeriggio è stata raggiunta l’intesa con le rappresentanze istituzionali e sindacali dei medici di medicina generaleche getta le basi per lanuova riforma del servizio di medicina sul territorio.In particolare, il medico di famiglia diventa la sentinella che intercetta gli eventuali nuovi focolai di infezione e, alla luce del quadro clinico, pone direttamente in quarantena il “sospetto positivo”, attivando in automatico, attraverso la piattaforma covid Piemonte, la procedura di effettuazione del tampone diagnostico e del tracciamento dei suoi contatti.

RICERCA

All’assessore all’Innovazione e RicercaMatteo Marnatiè stata affidata dalla Giunta unaspecifica delega alla “ricerca covid”per il potenziamento, in particolare, della rete dei laboratori nella fase 2. È stato inoltre anticipato che il Piemonte ha avviato, a Torino e Novara, la prima fase della sperimentazione delle cure con il plasma per i malati covid, che verrà presentata in modo approfondito la prossima settimana.



3 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Graziellaburgoni51 1Il plasma
Graziellaburgoni51
11 Maggio 2020 - 07:11
 
Ecco cosa sarà importante in futuro , la prevenzione e una sanità all'altezza .
Noi dobbiamo tornare a vivere, uscire , abbracciare, lavorare e se ci ammaliamo ,sapere che saremo curati nel migliore dei modi .
Tutto a partire dal medico di famiglia ,che non sarà più preso di sorpresa ma saprà cosa fare .
Dobbiamo tornare alla libertà ,uno Stato non può basarsi solo sul privarcela e gli spioni da balcone che avvertono la polizia, se vedono che non abbiamo la mascherina , se camminiamo accanto a qualcuno o in tanti .
Siamo nati per stare insieme , per amarci e non per stare distanti .
Non obbligateci ai vaccini, alle app. ma lavorate per risolvere i problemi decennali della sanità ,
Ogni strada è buona ,compreso il plasma per curare chi già è ammalato e si deve salvare .
Vedi il profilo di SINISTRO 1Re: Il plasma
SINISTRO
11 Maggio 2020 - 09:53
 
Ciao Graziellaburgoni51

difatti l'app Immuni non è obbligatoria. Altro discorso quello dei vaccini: un conto è dire che bisogna mirare alla salute pubblica senza profitto, altro invece ciò che sostengono alcuni ciarlatani, contrari solo per partiti preso e per riscuotere facile consenso politico. Quante vite umane sono state salvate grazie ai vaccini? Purtroppo, nel momento in cui hanno preso piede i famigerati movimenti no vax, soprattutto in Italia, molte malattie, che sembravano debellate, sono ricomparse!
Vedi il profilo di annes 1oggi non vale più
annes
13 Maggio 2020 - 11:07
 
Oggi, come da notizia apparsa sui media, i tamponi al "Castelli" non si fanno più perché mancano i reagenti necessari al laboratorio per poter procedere all'analisi.



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