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CGIL: Referendum sul lavoro

Le assemblee generali della CGIL di Novara e del VCO si sono riunite ieri – 17 aprile – presso il Phenomenon di Fontaneto per fare il punto dopo i primi mesi di mobilitazione e per lanciare le prossime iniziative, su tutte, la raccolta firme per i quattro referendum che la CGIL raccoglierà a partire dal 25 aprile.

Fuori Provincia
CGIL: Referendum sul lavoro
Una ventina di interventi hanno visto protagonisti lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, andando a toccare temi quali sanità pubblica, autonomia differenziata, salario, precariato, fisco, previdenza, giovani, gap di genere, migrazioni, pace, stato sociale e mercato del lavoro.

I lavori hanno coinvolto oltre 400 tra delegate e delegati, sono stati aperti dal Segretario Generale CGIL Novara e VCO Attilio Fasulo e conclusi dalla Segretaria CGIL Nazionale Maria Grazia Gabrielli che nei loro interventi hanno chiarito – tra i diversi punti – anche i quesiti per i quali ci si è posti l’obiettivo di raccolta di oltre 1 milione di firme.

Cancellazione del jobs act; colpendolo al cuore, ad oggi il licenziamento illegittimo nelle aziende sopra i 15 dipendenti prevede come unico risarcimento quello economico in base agli anni di servizio, la CGIL vuole reintrodurre il diritto a poter essere reintegrati al lavoro
Abbattere il tetto all’indennizzo, ad oggi di sei mensilità, per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti; si vuole riportare la discrezionalità in capo ai giudici della definizione dell’indennizzo equo senza basarlo solo sulla durata del contratto e con un tetto ridotto, in modo da rendere più oneroso licenziare illegittimamente
Cancellare l’abuso del contratto a termine reintroducendo l’obbligo delle causali e un limite di 24 mesi per proroghe e rinnovi
Ampliare la sicurezza sul lavoro, in particolare negli appalti; ad oggi i committenti non sono responsabili di infortuni e malattie professionali che vengono ricondotti alle aziende che ricevono in appalto un’attività e che si deresponsabilizzano subappaltando ulteriormente: meno responsabilità porta a meno attenzione e questo comportamento conduce - come conseguenza estrema - alle troppe morti sul lavoro.



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