Patto per il Nord su Comuni Montani

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Patto per il Nord, che torna sulla questione Comuni Montani.

Verbania
Patto per il Nord su Comuni Montani
Comuni Montani: Patto per il Nord, il Governo/Calderoli penalizza i territori del Nord

Patto per il Nord esprime forte preoccupazione per il DPCM di classificazione dei comuni montani, attuativo della legge n. 131 del 2025, che riduce in modo significativo il numero dei comuni riconosciuti come montani e rischia di penalizzare gravemente numerosi territori del Nord Italia e del Piemonte in particolare.

Dietro criteri apparentemente tecnici — basati su altimetria media e pendenza — si cela una scelta politica chiara: restringere la platea dei comuni montani per limitare l'accesso a servizi, risorse e misure di sostegno, senza affrontare le reali difficoltà che vivono quotidianamente le comunità montane e pedemontane.

«La montagna non è una formula matematica — dichiara Walter Togni, Segretario Regionale Piemonte di Patto per il Nord —. Isolamento, spopolamento, strade difficili, servizi lontani e costi più alti per cittadini e imprese non possono essere cancellati da un decreto scritto a Roma».
Il nuovo impianto normativo rischia di declassare territori che, pur non rientrando in parametri rigidi, vivono condizioni analoghe a quelle dei comuni montani, in particolare nel Nord produttivo, dove molte realtà alpine e pedemontane contribuiscono in modo decisivo alla ricchezza nazionale ma oggi vengono escluse dal riconoscimento e dai diritti.

«Il Nord produce, ma viene sistematicamente penalizzato — prosegue Togni —. Comunità che tengono in piedi il Paese vengono trattate come un costo da ridurre anziché come una risorsa da valorizzare».
Secondo Patto per il Nord, il DPCM rappresenta l'ennesima forma di centralismo mascherato da tecnocrazia, che limita l'autonomia dei territori e impone una classificazione uniforme dall'alto, senza una reale conoscenza delle condizioni locali.

«Roma decide chi è montano senza viverlo — conclude Walter Togni Il problema non è il numero dei comuni montani, ma la mancanza di una vera autonomia e di investimenti seri. Ridurre il riconoscimento significa dividere i territori invece di sostenerli».
Patto per il Nord ribadisce la propria posizione: difesa dei territori montani reali, non solo statistici; maggiore autonomia regionale nella definizione delle politiche per la montagna; risorse adeguate e stabili, non tagli mascherati; riconoscimento della montagna come asset strategico per il futuro del Nord.

«La montagna non chiede elemosine — conclude Togni —. Chiede rispetto, autonomia e strumenti concreti per continuare a vivere, lavorare e produrre. Il Nord non si cancella per decreto».

Immagine 1



0 commenti  Aggiungi il tuo



Per commentare occorre essere un utente iscritto