M5S su futuro Villa Taranto

Riceviamo e pubblichiamo, una nota di Imerio Frattini, Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle del V.C.O. , riguardante il futuro di Villa Taranto.

Verbania
M5S su futuro Villa Taranto
Villa Taranto: "La Bellezza Non Si Vende" – La Trasformazione della Gestione è Sospetta e Precipitosa.

La proposta del sindaco Giandomenico Albertella di trasformare la gestione dei Giardini Botanici di Villa Taranto in una Fondazione di partecipazione ha sollevato forti polemiche e preoccupazioni in tutta la città.

Se da un lato il primo cittadino definisce questo cambiamento come una semplice “qualificazione giuridica” necessaria per adeguarsi alle richieste regionali, dall’altro le forze di opposizione denunciano la frettolosità della proposta e chiedono chiarimenti urgenti sulle motivazioni e le implicazioni di tale trasformazione.

La decisione di ristrutturare la gestione di Villa Taranto in una Fondazione è stata presentata in modo sorprendentemente rapido e privo di trasparenza. Durante un incontro del consiglio comunale, il sindaco ha giustificato la necessità di tale cambiamento senza fornire dettagli concreti o la documentazione adeguata, suscitando la preoccupazione di molti consiglieri e cittadini. In particolare, è emersa l’assenza di una spiegazione chiara riguardo le motivazioni di questa “urgenza” e sul modello di gestione futura della Fondazione.

Per il Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle del V.C.O., la preoccupazione principale riguarda il rischio che Villa Taranto, un patrimonio naturalistico e culturale di inestimabile valore, venga trattato non come un bene pubblico da tutelare, ma come una risorsa da sfruttare economicamente. Questo approccio contrasterebbe con il sogno del capitano McEacharn, che nel 1931 trasformò il giardino in un’"enciclopedia vivente della botanica".

La nostra critica non riguarda la necessità di riorganizzare la gestione, ma il timore che Villa Taranto possa essere trasformata in un centro commerciale, dove la bellezza naturale è sacrificata in nome del profitto. È arrivato il momento di concentrarsi sull'impegno reale nella cura del verde e nella protezione dell'ecosistema locale. La bellezza di Villa Taranto, come sottolineato da esperti, non può essere misurata in termini di guadagni economici. La tutela di specie rare e autoctone non può essere delegata a manager interessati solo al ritorno economico.

Al di là delle polemiche politiche, la vera sfida riguarda il futuro di Villa Taranto e il ruolo che potrà giocare nella nostra comunità. La gestione del giardino non deve limitarsi alla mera cura delle piante: deve essere un’opportunità per crescere insieme, come collettività.
Per esempio, un progetto che coinvolga i detenuti locali come custodi del verde, in collaborazione con il Ministero della Giustizia, potrebbe essere una vera scuola di vita. I detenuti potrebbero acquisire competenze professionali nel settore della botanica e del giardinaggio, contribuendo al recupero del patrimonio naturale e della loro riabilitazione, impegnandosi in un progetto che ha un valore più grande di loro: la tutela della terra, della natura e dell'ambiente.

Per affrontare le sfide e le incertezze sollevate dalla proposta del sindaco, è fondamentale istituire una Fondazione di partecipazione che coinvolga tutte le parti in gioco: Comune, Regione, Università e altre realtà locali, come la Fondazione Comunitaria VCO. Solo con un organismo solido e inclusivo si potrà garantire la continuità scientifica, la tutela delle specie botaniche e una gestione responsabile di Villa Taranto, fondata su principi di partecipazione, trasparenza e rispetto per la comunità.

Non vogliamo che questo processo diventi un espediente per aggirare le regole, ma piuttosto una risposta responsabile alla necessità di rinnovamento, che rispeto l'integrità del bene pubblico. La proposta del sindaco di coinvolgere nuovi soci, tra cui la Fondazione Comunitaria del VCO, potrebbe essere positiva, ma non può prescindere da una visione chiara e dal coinvolgimento attivo della cittadinanza. Senza questo, rischia di apparire come un tentativo di “blindare” la gestione.

La comunità ha diritto di sapere come si evolverà Villa Taranto, quale sarà il progetto a lungo termine e quali benefici concreti ci saranno per la città.

Infine, vogliamo ricordare che la bellezza di Villa Taranto non è una merce da vendere. La sua tutela deve essere vista come un impegno collettivo, un valore da proteggere, a prescindere da logiche di profitto. Se la bellezza diventa solo un affare, smette di essere bellezza, e la comunità rischia di trovarsi impoverita, non solo economicamente, ma anche culturalmente.

In un'epoca in cui la sostenibilità e l'inclusione sociale sono valori fondamentali, chiediamo con forza che il futuro di Villa Taranto non venga affidato a chi guarda solo al profitto, ma che venga gestito come un bene comune da tutelare, difendere e valorizzare per le generazioni future.

Imerio Frattini
Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle del V.C.O.



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