Così una nota di Unioncamere che afferma che secondo i dati diffusi da Movimprese, l’analisi sulla nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, nel 2011 sono nate in Piemonte 30.588 aziende, a fronte delle 32.490 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2010. Al netto delle 29.751 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in aumento rispetto alle 28.643 del 2010), il saldo è positivo per 837 unità (nel 2010 il saldo era risultato pari a +3.847 unità), dato che porta a 467.671 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2011 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,18%, inferiore a quello registrato nel 2010 (+0,82%), ma di poco superiore a quello del 2009 (+0,14%). La dinamica piemontese si colloca, inoltre, al di sotto del tasso di crescita registrato a livello nazionale (+0,82%).
Il dato regionale rappresenta la sintesi di andamenti differenziati nei singoli tessuti imprenditoriali provinciali: Novara manifesta il tasso di crescita più convincente (+0,66%), seguita dal Verbano Cusio Ossola (+0,38%) e da Torino (+0,36%). È positivo anche il tasso di crescita registrato dalla base imprenditoriale del vercellese (+0,32%), mentre si rilevano trend negativi per le restanti province, compresi tra il -0,34% di Biella e il -0,14% di Cuneo, passando per il -0,28% di Alessandria e il -0,15% di Asti.
A differenza di quanto avvenuto nel 2010, quando si erano registrati incrementi per tutte le classi di natura giuridica, il 2011 si caratterizza per i tassi di crescita particolarmente positivi registrati dalle società di capitale (+2,49%) e dalle altre forme (+2,33%), mentre risultano negative le dinamiche delle imprese individuali (-0,13%) e delle società di persone (-0,57%).