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Giù le mani dalle Province

Assemblea Province Piemontesi: il professor Onida ribadisce l’incostituzionalità del ‘Salva Italia’ e la sua posizione diventa ‘manifesto’ dell’UPP. Nobili: “avanti con coraggio nell’autoriforma affiancati dalla Regione.

Fuori Provincia
Giù le mani dalle Province
Il Governo Monti ora deve dare risposte su funzioni, competenze e risorse”.

Si è svolta nella mattina di mercoledì 6 giugno nell’Auditorium della Provincia di Torino, l’Assemblea dell’Unione delle Province Piemontesi a cui hanno partecipato il Presidente dell’UPP Massimo Nobili, il vice Presidente dell’UPI Antonio Saitta e il Presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida. I lavori assembleari hanno registrato anche l’intervento dell’Assessore agli Enti Locali della Regione Piemonte Elena Maccanti e del Presidente del Consiglio Autonomie Locali Carlo Riva Vercellotti.

In una sala al completo di amministratori delle otto Province piemontesi, rappresentanti della Regione e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori delle amministrazioni provinciali, il Presidente UPP Nobili ha evidenziato il coraggio di un’autoriforma che comporta la riduzione del numero delle Province, ma allo stesso tempo la riaffermazione del loro ruolo di enti di coordinamento di area vasta, con precise funzioni, competenze e risorse.

“Contiamo molto sulla collaborazione con la Regione Piemonte, la quale – ha detto Nobili – ha sempre riconosciuto le specifiche funzioni delle Province nei confronti dei diversi territori piemontesi. Un principio che anche oggi è stato rimarcato dall’Assessore Maccanti.”.

Il professor Valerio Onida ha ribadito come il Decreto ‘Salva Italia’ del Governo Monti presenti ‘forti elementi di incostituzionalità’, oggetto di disamina il prossimo novembre della Corte Costituzionale. Ha inoltre osservato che non sono le Province a costituire un’anomalia, ma è un’anomalia il fatto stesso di abolirle, ribadendo come sia difficile individuare funzioni di area vasta da collocare a livello regionale o comunale, mentre la Provincia può benissimo assolvere a questo ruolo.

“Abbiamo fatto nostra la posizione del Professor Onida: è diventata un ‘manifesto’ che come UPP porteremo all’Assemblea UPI il prossimo 26 e 27 giugno a Roma. Un documento in cui viene ancora una volta ricordato – aggiunge Nobili – come sia imprescindibile per le Province rinunciare alla rappresentatività democratica garantita dalle elezioni dirette. Non possiamo regredire a enti di secondo grado, soprattutto di fronte a una contraddizione quale assegnare ‘status’ di primo livello alle Città Metropolitane”.

Altro punto su cui ritorna Nobili è quello della fiscalizzazione diretta. “Chiediamo alla Regione di poter far fronte ai nostri bilanci avvalendoci di introiti quali il bollo auto, già previsto da quest’anno in Lombardia. Su mia proposta – prosegue Nobili – nella delibera regionale di assegnazione di risorse per le funzioni delegate alle Province, è stato inserito un richiamo a questa possibilità. Mentre sul piano delle relazioni con il Governo, attendiamo che questo formuli la sua proposta per rilanciare un confronto sull’ipotesi di accorpamento che – stando alle notizie oggi in nostro possesso – dovrebbe basarsi sul triplice criterio del numero di abitanti, estensione dei territori e numero dei comuni”.
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