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Fisconews: Legge di Stabilità 2015 e TFR in busta paga

La nuova normativa, qualora confermata, prevede invece la facoltà in capo al lavoratore di scegliere se mantenere il TFR in azienda ed incassarlo al termine del rapporto di lavoro, ovvero di vedere accreditato assieme allo stipendio anche il 50% del TFR maturato e accantonato mensilmente dal datore di lavoro, compresa la quota eventualmente destinata ad una forma pensionistica complementare.

Verbania
Fisconews: Legge di Stabilità 2015 e TFR in busta paga
E' importante per prima cosa sottolineare come le seguenti misure non sono ancora in vigore e pertanto potranno subire varie variazioni nel corso dell’iter di approvazione. della LEGGE.

Solitamente il TFR. salva l'eventuale concessione di un'anticipazione in corso di rapporto qualora ne ricorrano le condizioni, la liquidazione del TFR viene corrisposta al dipendente, in unica soluzione, nel momento in cui termina il rapporto di lavoro.

La nuova normativa, qualora confermata , prevede invece la facoltà in capo al lavoratore di scegliere se mantenere il TFR in azienda ed incassarlo al termine del rapporto di lavoro, ovvero di vedere accreditato assieme allo stipendio anche il 50% del TFR maturato e accantonato mensilmente dal datore di lavoro, compresa la quota eventualmente destinata ad una forma pensionistica complementare.

La novità interesserebbe i soli lavoratori del settore privato con un rapporto di lavoro in essere da almeno 6 mesi con il medesimo datore di lavoro (con l'esclusione dei lavoratori domestici e quelli del settore agricolo) e avrebbe carattere sperimentale in quanto prevista per il triennio marzo 2015 – giugno 2018, con adesione su base volontaria e scelta irrevocabile fino al 2018 una volta effettuata.

Qualora liquidato al termine del rapporto di lavoro, il TFR è – e rimarrà - sottoposto a tassazione agevolata (cd. tassazione separata) determinata con un particolare meccanismo che consente di calcolare una aliquota media in base a particolari regole previste nell'articolo 19 del TUIR, in relazione ai 5 anni precedenti a quello in cui è maturato il diritto alla percezione, mentre, qualora liquidati mensilmente, tali importi sarebbero assoggettati a tassazione ordinaria.

Da tali considerazioni è agevole intuire che più elevato sarà il reddito da lavoro e meno conveniente sarà l'opzione del TFR in busta paga.
Si consideri infatti che, per redditi fino a 15.000 euro, l'aliquota con il quale verrebbe tassato il TFR con l'uno o con l'altro sistema sarebbe la stessa al 23%, mentre per redditi di importo superiore e fino a 28.000 euro verrebbe applicata l'aliquota ordinaria del 27% in caso di anticipazione, contro quella prevista per la tassazione separata compresa tra il 23% e il 26%.

Passando ora ad analizzare le problematiche connesse a questa nuova misura, sicuramente preoccupa la situazione delle piccole imprese che trovavano nelle quote del TFR accantonato un utile strumento di autofinanziamento da utilizzare per la gestione ordinaria. Con il trasferimento di parte del TFR in busta paga, molte piccole realtà potrebbero trovarsi in una situazione di carenza di liquidità. Per far fronte a tale problema è stata ideata l'istituzione di un fondo di garanzia per l'accesso ai finanziamenti per le imprese con meno di 50 dipendenti.

Ulteriore perplessità è stata sollevata in riferimento al"bonus 80 euro" la cui corresponsione sembrerebbe essere minacciata per coloro che decidessero di ricorrere all'anticipo del TFR, poiché la liquidazione inserita mensilmente nel cedolino potrebbe far lievitare il reddito del lavoratore oltre la soglia dei 26.000 euro lordi annui facendo cessare il diritto al bonus.

Pare opportuno da ultimo sottolineare come gli evidenti vantaggi in termini di liquidità nell'immediato, si traducano in altrettante future ripercussioni sulla situazione economica degli aderenti che vedranno ridotte sensibilmente le indennità di fine carriera o quanto destinato ai fondi di previdenza complementare, con il rischio di una conseguente alterazione degli equilibri pensionistici.

Studio Tarabella Luca
Dottore Commercialista e Revisore dei Conti

(fonte. ratio.it)



8 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Giovanni Il Governo sconsiderato...
Giovanni
5 Novembre 2014 - 09:02
 
L'Italia del futuro sarà una nazione piena di anziani con un apensione da fame.
Il nostro Governo sconsideratamente ci dà la possibilità di iintaccare anche questo rispiarmio forzato per avere quella liquidità in più nel sistema con annesso introito.
Io non lascerei mai i miei risparmi in mano all'italico imprenditore rapace ma almeno ponete il vincolo di sietemarli i appositi fondi pensione (come già si può fare) o in un deposito bancario vincolato fino al termine della cessione del rapporto di lavoro.
Vedi il profilo di Dott. Tarabella Luca precisazione
Dott. Tarabella Luca
5 Novembre 2014 - 09:59
 
Buongiorno, non mi trovo totalmente d'accordo con quello che ha scritto. La proposta di Legge concede al lavoratore dipendente la facoltà di scegliere come preferisce destinare il suo TFR, quindi ampia libertà al cittadino di farseli erogare in busta per poi optare per una forma di investimento a lui più congeniale. Ongi altra forma di utilizzo immediata della liquidità credo che sia un aspetto di irresponsabilità del singolo.
Cordiali saluti
Vedi il profilo di Giovanni Non concordo
Giovanni
5 Novembre 2014 - 10:33
 
Non concordo assolutamente . Sono considerazioni poste da chi è lontano dalla vita e la mentalità di genitori appartenenti a una normale famiglia di lavoratori. Le assicuro che con gli stipendi attuali tutti i genitori non ci penseranno due volte porre quegli 80 o 90 euro i più nelle esigenze dei figli e della famiglia in generale. C’è sempre qualche bolletta, libro, multa o rata da pagare.
Vedi il profilo di Dott. Tarabella Luca ?
Dott. Tarabella Luca
5 Novembre 2014 - 12:15
 
Nuovamente buongiorno, secondo lei un Dottore Commercialista che lavora costantemente a stretto contatto con aziende con oltre 250 dipendenti, realtà artigiane del nostro terriorio e liberi professionisti e che costantemente fornisce consulenza ai medesimi soggetti è lontano dalla realtà quoatidiana?
Cerchiamo di continuare i commenti verso qualcosa di costruttivo.
Cordiali saluti
Vedi il profilo di sportiva.mente ma per favore.........
sportiva.mente
5 Novembre 2014 - 14:15
 
Effettivamente si intravede una distanza dalla realtà piuttosto evidente, il discorso è invece più profondo, ma Lei da commercialista e pure dottore, si sentirebbe di consigliare ad un suo cliente di scegliere l' opzione proposta dal governo e subire una tassazione senz' altro superiore a quella che si avrebbe al termine del rapporto di lavoro ?
Vedi il profilo di lady oscar noi pensione da fame
lady oscar
5 Novembre 2014 - 15:00
 
Chi ci arriverà. A loro vitalizi e super pensioni. La classe politica e' sempre piu distante dal cittadino.
Vedi il profilo di Simona T. Irresponsabilità del singolo?
Simona T.
5 Novembre 2014 - 17:48
 
Irresponsabilità del singolo? Giovanni ha posto delle obbiezioni molto costruttive. Credo che lei ha senz'altro sentito parlare di "propensione marginale al risparmio" in macroeconomia. Caliamo questo concetto nella realtà delle famiglie e credo che sia scontato che poco (forse non poco...) meno di un centinaio di euro in più al mese venga inserito nel calderone delle impellenti spese familiari e NON CERTAMENTE PER IRRESPONSABILITA' INDIVIDUALE. La modesta vita quotidiana delle famiglie è ben diversa da quelle degli imprenditori che lei professionalmente assiste. Mi è piaciuto molto il suo articolo scritto con elevata chiarezza e professionalità e spero tanto di rileggerla in futuro, anche se non mi sono trovata però d'accordo come, avrà notato, sulla sua personale opinione sulla "responsabilità".
Vedi il profilo di Fede Tassazione
Fede
6 Novembre 2014 - 07:07
 
Anche io ho dubbi sulla capacità delle famiglie di risparmiare credo però che sia importante togliere dalla disponibilità del datore di lavoro la propria quota di TFR. Non ho la minima fiducia per i nostri imprenditori e datori di lavoro.
Peccato per l'alta tassazione rimasta



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