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Picchiati in discoteca perchè gay

Insultati e picchiati in una discoteca perché gay. E' la denuncia che arriva dall'Arcigay nazionale dopo l'episodio che ha visto coinvolto nella notte tra sabato e domenica Marco Coppola, presidente provinciale di Verbania dell'associazione, e altri sei amici in una discoteca di Luino.

Fuori Provincia
Picchiati in discoteca perchè gay
Diventa un caso nazionale la lite scoppiata sabato sera nella discoteca Justin sul lago Maggiore: perché alcuni dei "contendenti", dichiaratamente omosessuali, hanno affermato che l’aggressione da parte della security interna sia nata per omofobia. Picchiati perché gay: questo il succo della denuncia delle associazioni omosessuali. In base alla ricostruzione dei carabinieri di Luino, chiamati sul posto dopo i fatti, la lite sarebbe scoppiata fra sette avventori del locale, tra i quali Marco Coppola, presidente provinciale di Arcigay Verbania, e gli addetti alla sicurezza. Un ballo sul cubo da parte dei clienti avrebbe scatenato la richiesta di allontanamento da parte dei "buttafuori". "I ragazzi stavano solo ballando - denuncia l’Arcigay - quando, identificati come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati e infine allontanati dal locale". I carabinieri di Luino hanno raccolto anche le testimonianze dei "rivali": nessuna aggressione per omofobia - hanno precisato i gestori -. Solo la richiesta di scendere dal cubo, postazione in cui potevano esibirsi regolarmente soltanto le ballerine del locale. Due versioni contrastanti, anzi opposte: spetterà ora ai militari dell’Arma risalire alle responsabilità. Al comando di Luino non sono state presentate per ora denunce o querele. Nessuno è rimasto ferito in modo serio, ma da entrambe le parti si contano contusioni ed escoriazioni, medicate in ospedale. Sulla pagina Facebook del locale, bersaglio di decine di commenti con critiche e insulti, è stata pubblicata la replica dei gestori: "Gli articoli usciti che titoleggiano di discriminazioni razziali avvenute nel nostro locale non sono altro che scoop mediatici. Il nostro locale da sempre collabora con altri locali dove lo staff è composto da gay, sono state organizzate serate a tema dimostrando un’assoluta apertura per ogni situazione e realtà". I titolari si dichiarano indignati e tuonano contro chi tenta di gettare «ombre e fango su chi, invece, cerca di lavorare con correttezza e professionalità». Parla invece di una serata da incubo Marco Coppola: "Stavo ballando con il mio compagno – racconta – quando si sono avvicinati due buttafuori, invitandoci ad uscire. Si sono messi in mezzo i nostri amici, anche eterosessuali, con i quali avevamo deciso di trascorrere la serata. Mi hanno spinto dalle scale e fatto cadere". Per qualche giorno dovrà portare un collare. "Alle pattuglie di carabinieri intervenute devo dire solo grazie, si sono comportati in modo inappuntabile, hanno identificato tutti", conclude Coppola.
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