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Legambiente sollecita la Regione Piemonte ad attuare la legge su ambienti acquatici e biodiversità

Lettera di Legambiente Piemonte alla Regione per sollecitare la piena attuazione della legge regionale 37 del 2006

Fuori Provincia
Legambiente sollecita la Regione Piemonte ad attuare la legge su ambienti acquatici e biodiversità
E’ con una lettera indirizzata al presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e agli assessori Claudio Sacchetto e Roberto Ravello che Legambiente accende i riflettori sulla mancata attuazione della legge regionale n. 37 "Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca" approvata nel dicembre 2006. La legge ha l’obiettivo di perseguire la tutela degli ecosistemi acquatici e della fauna acquatica come "componente essenziale del patrimonio naturale regionale e della gestione delle risorse idriche in generale". Una sorta di legge quadro che necessita, per la sua piena attuazione, di una serie di specifiche norme e regolamenti, senza i quali i suoi contenuti rischiano di rimanere lettera morta.

“Anzichè dare attuazione e operatività ai contenuti della legge –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta- in questi anni abbiamo assistito ad un processo di progressivo svuotamento dei suoi contenuti, sia tramite la mancata precisazione normativa del suo articolato o, peggio, abolendone o depotenziandone parti significative, quasi sempre nascondendo queste operazioni in quell'enorme calderone in cui è stata trasformata l'annuale legge finanziaria”.

Dalla mancata costituzione dei comitati dei bacini di pesca, alla non operatività del comitato consultivo regionale, dallo scarso impegno a far rispettare la norma sul deflusso minimo vitale alla non emanazione delle linee guida per le derivazioni idroelettriche. E’ lungo l’elenco dei punti critici della legge stilato da Legambiente ed inviato alla Regione.

L’aspetto che preoccupa particolarmente l’associazione è la recente abrogazione, in occasione dell’approvazione della legge finanziaria, dell'articolo 25 della legge che impegnava la Regione e gli enti locali a farsi promotori di azioni di prevenzione e riparazione in materia di danno ambientale alla fauna acquatica e agli ambienti acquatici. Sempre in occasione dell’approvazione della legge finanziaria sono stati inoltre abrogati i commi 6 e 7 dell'articolo 10 della legge che prevedevano le “Istruzioni Operative di Dettaglio” del Piano Ittico Regionale (PIR), strumento fondamentale per la pianificazione degli interventi a tutela degli ecosistemi acquatici e per la regolamentazione della pesca sul territorio regionale. Senza queste Istruzioni viene a mancare la possibilità di interventi per la tutela degli ecosistemi acquatici e della biodiversità come la gestione della fauna autoctona e alloctona, le immissioni di fauna acquatica, i programmi di studio, ricerca e divulgazione, l'organizzazione della vigilanza e l'attribuzione di risorse.

“Il fatto davvero grave –sottolinea Marco Baltieri, responsabile Acqua e Difesa del suolo di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta- sta però ancora a monte di queste abrogazioni così scorrette e preoccupanti nel metodo e nei contenuti: a sei anni dall'entrata in vigore della legge 37 il Piano Ittico Regionale non è stato ancora approvato, pur avendo superato tutte le tappe dell'iter attuativo, compresa la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (che ha comportato, oltretutto, impegno di tempo e di risorse da parte dell'Ente pubblico). I motivi di questa mancata attuazione di una parte fondamentale della legge sono, attualmente, esclusivamente politici. La sua approvazione non sarebbe altro che un atto dovuto da parte della Giunta regionale, in quanto si tratta di un documento che dà attuazione a una legge, che ha superato tutte le fasi di esame e di modifica previste dalla normativa e che è necessario per garantire una corretta tutela e gestione degli ecosistemi acquatici e della biodiversità. Non farlo dimostra ancora una volta l'inazione dell'attuale Governo regionale e il suo inchinarsi alle pressioni di piccole lobby che hanno più cari i propri interessi privati o localistici che non i grandi temi dell'ambiente e della biodiversità”.

“Richiamiamo la Giunta regionale ai suoi doveri istituzionali di proporre immediatamente al Consiglio l'adozione definitiva del Piano Ittico Regionale –conclude il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana-. Dopo più di due anni dal parere positivo espresso dalla Giunta stessa non comprendiamo i motivi dell'inerzia dimostrata dal Governo regionale e lo sproniamo a dare con urgenza piena attuazione e operatività alla legge 37, per quanto attiene al PIR e a tutte le altre materie facenti parte della legge, impegnandosi in modo concreto ed efficace per la salvaguardia degli ambienti acquatici e della biodiversità”.



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