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flussi - nei commenti

Manifestazione della Lega Nord davanti alla Prefettura - 10 Maggio 2015 - 11:10

Perchè non ci ricordano anche...
Gli amici della Lega, perchè non ci ricordano anche che la guerra conto la Libia di Gheddafi, che ha amplificato i flussi migratori clandestini, del 2011 è iniziata anche sotto la spinta del IV governo Berlusconi. In quel governo la Lega Nord era ampiamente rappresentata, 3 ministri, che ricordo erano Maroni all'interno. Bossi al federalismo ((:) e Calderoli alla semplificazione ((: (:). Ora tutti a protestare, però un po' di autocritica, ogni tanto... Saluti Maurilio

FN raccoglie firme contro l'immigrazione - 1 Aprile 2015 - 22:20

...in tutto questo c'è un palese paradosso...
Il sistema economico dominante in occidente, è un sistema economico che si basa sul liberismo e capitalismo, quindi è un sistema economico di "destra". In un sistema economico di questo tipo, ci sarà sempre qualcuno che offre un servizio o un prodotto a un costo più basso. Le fortune economiche svizzere, o quantomeno ticinesi, si basano proprio su questo sistema, pescando in Italia la manodopera a basso costo , sia per l'effetto del cambio che di un regime di fiscale favorevole a frontalieri. Questo permette, per esempio, all'industria orologiera di acquistare in estremo oriente componentistica, a un costo più basso; di assemblarlo in Ticino con la manodopera italiana, che ovviamente costa meno di quella svizzera, e di vendere in tutto il mondo orologi con il marchio "Swiss Made". Ovviamente, in periodo di vacche grasse nessuno si lamenta, gli svizzeri svolgono lavori meglio remunerati e spendono i soldi guadagnati anche grazie agli stranieri (frontalieri o residenti). In tempo di crisi, il primo demagogo che si sveglia, se la prende con l'ultima ruota del carro così aumenta il suo consenso, con annessi e connessi (tutto il mondo è paese!). Qualche cosa di simile, è accaduto in Veneto negli anni 80 e 90, che si comportava come la Cina europea, costi bassi, prezzi bassi, tanto lavoro e di conseguenza tanta ricchezza e temo anche tanta evasione fiscale! Poi sono arrivati i cinesi veri e quel modello è entrato in crisi, facendo le fortune dei demagoghi! Che ci piaccia o meno, questo è il modello economico dominante, personalmente penso che sia l'unico modello possibile, anche se con qualche aggiustamento! Un modello spinto al massimo da veri uomini (?) di destra come Ronald Reagan o Margaret Thatcher, non come i destrorsi italioti che si dicono di destra, ma poi "sputano" su questo modello, vedi la raccolta di firme contro l'immigrazione. Questo modello fa si che ci sia sempre qualche qualcuno disposto a fare lavori a un costo più basso, qualcuno che sogna la fortuna e tenta di raggiungerla con tutti i mezzi possibili e qualcuno che vive di espedienti a margine di questo sistema. Non si riuscirà mai a bloccare i flussi migratori ma questo non significa non doverli controllare. Saluti Maurilio

FN raccoglie firme contro l'immigrazione - 1 Aprile 2015 - 14:46

Eppure eravamo tutti italiani!
Ogni medaglia ha il suo rovescio, senza tirare in ballo gli stranieri, è bene ricordare come il "boom economico" degli anni '60, generò forti flussi migratori interni, creando situazioni di disagio sociale che degenerarono anche in delinquenza. Oggi l'economia svizzera si fonda su l'utilizzo di manodopera e professionalità a basso costo, in virtù del cambio e della tassazione favorevole, quindi paga lo scotto che la delinquenza presente sul territorio ha origine esterna, ammesso che sia un vero problema. I primi oppositori all'UDC sono gli industriali stessi! Ho già ricordato in altra occasione, cosa fosse Renco, ma anche altre zone, come la Sassonia, negli anni 70...eppure eravamo tutti italiani, portati sul lago dalla necessità di lavorare; "Strappati" da realtà profondamente diverse, i nostri nonni meridionali fecero molta fatica ad integrarsi, eppure eravamo tutti italiani! Per non parlare delle grandi periferie di Milano (p.es. il quartiere T8) e Torino (quartieri Falchera/Barriera Milano)...eppure eravamo tutti italiani Molti lavoravano, molti si "arrangiavano, qualcuno viveva di espedienti...eppure eravamo tutti italiani Qualche volta, approfondire un po' di più il passato ci aiuta a capire il presente, ma tanto, non c'è sordo peggior sordo di chi non vuole sentire! Saluti Maurilio P.S. Dimenticavo, le fortune dei legaioli padani si fondarono su campagne contro il Sud

Villa Taranto riapre il 19 marzo - 20 Marzo 2015 - 07:17

Nadia...
Grazie. Era solamente per avere un ulteriore (non che ne servissero...) elemento per dimostrare che questa città è amministrata in modo molto approssimativo. Non sono in grado di capirsi con Villa Taranto con la quale basta una semplice telefonata con persone con cui magari "ci si giocava insieme all'oratorio" e pensano di essere in grado di veicolare sui nostri territori flussi di turisti provenienti da tutto il mondo.

Forza Nuova su "Settimana contro il razzismo" - 19 Marzo 2015 - 11:27

Poche norme...
Dal sito della Polizia di Stato (http://www.poliziadistato.it/): "Gli stranieri che intendono soggiornare in Italia per più di tre mesi, devono richiedere il permesso di soggiorno. Il permesso di soggiorno consente agli stranieri e agli apolidi presenti sul territorio dello Stato di rimanere in Italia, alle condizioni e nei limiti previsti dalla normativa vigente. ... Periodo di validità La validità del permesso di soggiorno è la stessa del visto d'ingresso: - fino a sei mesi per lavoro stagionale e fino a nove mesi per lavoro stagionale nei settori che richiedono tale estensione; - fino ad un anno, per la frequenza di un corso per studio o formazione professionale ovviamente documentato; - fino a due anni per lavoro autonomo, per lavoro subordinato a tempo indeterminato e per ricongiungimenti familiari. Gli stranieri che vengono in Italia per visite, affari, turismo e studio per periodi non superiori ai tre mesi, non devono chiedere il permesso di soggiorno" Le norma già ci sono, semplici e chiare, ma non valgono per chi arriva da clandestino. Purtroppo il problema della clandestinità è profondo, e un po' intrinseco alla nostra morfologia geografica. Pensare di risolverlo con le leggi, come hanno fatto in passato i nostri politici, serve a poco, va risolto in altro modo, p. es. bloccando sul nascere questi flussi, ma qui diventa un discorso molto complesso. Saluti Maurilio

NCD e Comunità.vb: "No alla chiusura dei Dea" - 8 Novembre 2014 - 17:36

Cosa ha buttato via il VCO
Per guardare un po' al di la del nostro naso, estrapolato dal sito "architetturasostenibile.it", e per sapere cosa il VCO ha buttato via: "Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di “recuperare una visione umanistica dell’ospedale”. Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca(a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l’architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l’evoluzione e l’avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la “visione umanistica”. Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l’idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d’animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell’edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: • Umanizzazione: lo spazio e l’ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. • Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. • Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. • Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all’ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico–costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. • Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico–scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. • Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l’aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità".

Lega Nord su sanità e punto nascite - 21 Settembre 2014 - 22:16

La sanità del futuro
Eppure ci sarebbe la possibilità di evolvere anche in campo sanitario. Vi allego un estratto del progetto di Renzo Piano dell'ospedale del futuro. intanto che noi litighiamo per il nostro pollaio, altri volano alto. Buona lettura. RENZO PIANO: LA VISIONE SULLA TIPOLOGIA OSPEDALIERA E CRITERI D'INTERVENTO SOSTENIBILI Un'analisi tipologica. Secondo Renzo Piano il primo passo da fare nella società attuale, sarebbe quello di "recuperare una visione umanistica dell'ospedale". Dopo aver preso in rassegna le tipologie ospedaliere ottocentesca (a padiglione) e novecentesca (monoblocco), l'architetto ha criticamente estrapolato e mixato le caratteristiche positive di entrambe. Se da un lato la prima, a padiglioni, denotava una certa attenzione alla persona, anche grazie alla presenza di alberi e giardini negli spazi aperti, con l'evoluzione e l'avanzamento tecnologico, si è presentata una spersonalizzazione ed il presentarsi di una serie di difetti. Pian piano alla tipologia ottocentesca si è poi sostituita quella monoblocco che ha il vantaggio di non essere più dispersiva, e riuscire, quindi, a contenere tutto nello stesso edificio, con evidente maggior funzionalità. Si è però persa la "visione umanistica". Una visione moderna. Una visione critica di questo tipo permette di comprendere errori ed aspetti positivi del passato: l'idea di un unico edificio, grigio e privo di verde, ormai è superata, e non mette a proprio agio chi deve fruire dei suoi spazi. Non bastano più una serie di fredde nozioni funzionali, dimensionali ed ingegneristiche per progettare un buon ospedale: è necessario un approccio umanistico. I tempi sono cambiati: bisogna riflettere sullo stato d'animo di chi subisce direttamente o indirettamente un ricovero e cercare, con la concezione dell'edificio, di rendere questo momento meno traumatico possibile. Si potrebbero enunciare una serie di punti, proveniente da una profonda analisi: Umanizzazione: lo spazio e l'ambiente in cui si trova il degente devono essere a misura d’uomo, sicuri e confortevoli, garantire benessere e privacy. Urbanità: l’ospedale non deve essere un edificio isolato ed avulso dal tessuto urbano in cui si colloca, ma esserne parte integrante e comunicare con esso. Innovazione: la flessibilità deve essere alla base della concezione architettonica, garantendo cambiamenti secondo le esigenze terapeutiche, tecnologiche, organizzative e formali. Affidabilità: tranquillità e fiducia rispetto all'ospedale dipendono anche dalla sicurezza ambientale, tecnico-costruttiva, impiantistica ed igienica del luogo. Ricerca: nell’ospedale deve essere presente una sezione dedicata alla ricerca clinico-scientifica che, favorisca aggiornamento ed adeguamento alle ultime novità sul campo. Formazione: l’ospedale deve essere attrezzato adeguatamente per l'aggiornamento professionale e culturale, per medici interni ed esterni, infermieri, tecnici e chi si occupa della gestione. Alla luce di questi punti si può dire che il modello più consono sarebbe quello che prevede vari edifici inseriti nel verde. In tal modo i flussi di persone sarebbero selezionati e suddivisi per usi. Il verde, oltre a svolgere la funzione di barriera acustica, assorbe lo smog, crea un microclima ed abbassa le temperature estive, dà pace e serenità ai degenti, aiutandoli nella terapia di riabilitazione. Il piano terra potrebbe assumere carattere più urbano rispetto al passato, essere reso più dinamico prevedendo una serie di servizi connessi alla tipologia ospedaliera, che spesso non sono presenti: bar, edicola, lavanderia, negozi, fiorai, parrucchiere. I limiti tra verde, edificio ospedaliero e città non devono essere rigidi come in passato; nella progettazione e realizzazione devono confluire sicuramente efficienza e sostenibilità.

Chiude l'isola ecologica a Pallanza - 29 Luglio 2014 - 23:28

Proposta di conversione dell'isola ecologica
Da residente sul lungolago di Pallaza posso testimoniare che in questi pochi anni di vita l'isola ecologica ha portato come unico beneficio l'eliminazione dell'odore dell'umido in via Tacchini rendendola un poco "più pedonabile" e vivibile per i residenti. Il problema odore si è però spostato unicamente a carico della pizzeria e del bar nei pressi della stessa. Svantaggi: - discarica a cielo aperto.... dovuta ad una gestione inesistente che evidentemente non ha valutato anno dopo anno i flussi di rifiuti soprattutto nel periodo turistico - il costo del servizio è comunque sempre aumentato - cartolina del lungolago di Pallanza con "sfondo panoramico"...gravissimo che l'amministrazione comunale non si sia imposta in questi anni per limitare il problema. Considerando i costi già sostenuti dalla comunità e volendo evitare un ulteriore costo di smantellamento, mi permetto di proporre una trasformazione dell'isola per la raccolta del solo rifiuto umido, adottando opportuni accorgimenti tecnici ed organizzativi per l'eliminazione dell'odore nelle vicinanze. Saluti.

SEL Vco sulla questione profughi - 10 Luglio 2014 - 15:40

profiughi
Ma provate a vedere i numeri del flusso migratorio verso l'Europa del nord......possiamo solo tacere e fare i flauti! Venite a vedere a Milano con la stazione centrale assediata da questi migranti che sono in fila per andare al nord ! Forse fermare la mafia che guadagna su questi flussi? E non negare come fa la lega che la mafia ha radicato al nord? E non fare come è abitudine di certi italiani dare la colpa allo stato ma rimboccarsi le maniche come stanno facendo i milanesi? Documentarsi prima del lamento continuo!

"Tracolla il centrodestra. Ma attenzione ai numeri" - 31 Maggio 2014 - 09:38

Serve un Renzi verbanese di centrodestra
Parachini avrà anche vinto, ma ha contribuito a spezzare il centrodestra. Perchè quando è uscito il nome della Cristina, appoggiata dalle maggiori forze di centrodestra, Parachini non si è fatto da parte in nome della unità di coalizione? Non si poteva inoltre pensare una sorta di elezione primaria per votare il candidato da opporre allo strapotente e strafottente PD verbanese? Forse con l'effetto Renzi e con le dimissioni della Giunta precedente si sarebbe perso comunque, ma si sarebbe fatta una coalizione con un senso compiuto, e comunque numericamente più forte. La destra è da ricostruire a livello nazionale, figuriamoci, ma a Verbania si poteva fare molto ma molto meglio. E la responsabillità è di tutti. L'analisi dei flussi elettorali è talmente complessa che anche gli esperti non ci stanno capendo molto, ma è evidente che Verbania è per natura tendente a sinistra e che i votanti del centrodestra hanno disertato le urne. Sommando le due cose ecco il risultato. Se a livello nazionale manca un Renzi di destra, figuriamoci a Verbania. La scommessa per il futuro è questa. E non credo sia Parachini la soluzione.

In 2000 da Grillo - 19 Maggio 2014 - 21:24

x Filippo
Buonasera Filippo, in bocca al lupo per il voto. Lei ha ragione su una cosa: le ideologie non vanno inserite in ambito territoriale, anzi, a parere mio non andrebbero inserite in nessun contesto. Ma quando dice che le vostre proposte sono simili a quelle degli altri partiti e l'unica differenza è la credibilità allora mi spavento. Mi pare una differenziazione quasi razziale, di DNA, di superiorità morale e forse antropologica. Le chiedo da dove derivi questa superiorità. Io credo nella superiorità delle idee e degli uomini che le propongono. Ma non deve essere un autogiudizio. Non ci si autoloda e autoimbroda. Vi sono persone degne in tutti i partiti e in tutti gli ambiti. Lo stesso errore lo fa la sinistra, pretendendo la sua superiorità morale sulla destra. Sono errori di presunzione che alla fine non pagano. detto fuori dai denti, il Vostro movimento mi pare destinato a sbriciolarsi dopo l'ubriacatura. Come si dice, flussi e riflussi storici. Comunque, auguri e meno altezzosità.

Arrivati i 50 profughi a Verbania  - 13 Aprile 2014 - 19:01

l'orlo del baratro
Cara Signora Ramoni, come sempre, quando non si hanno argomenti, si parla a sproposito di buonismo, razzismo, e tutto l'armamentario possibile ed immaginabile. Se come dice conosce la situazione, dovrà prendere atto che sarebbe umanamente impossibile accogliere non i 50 di Verbania ma i milioni di profughi che stanno puntando l'Italia. Non so se si rende conto che in 20 anni sono arrivati 6 milioni di stranieri in Italia, tra cui un milione solo di romeni. Una mazzata che neppure paesi abituati ai flussi migratori avrebbero potuto attutire. L'Italia bene o male ha retto. Ma ora, con la crisi economica e sociale e con la oggettiva incidenza della criminalità straniera con il record di carcerati, omicidi, rapine in villa, stupri, la situazione sta esplodendo. Di chi la colpa? Per andare sul facile potrei dire di una sinistra che non ha mai compreso l'importanza del fenomeno ed ha confuso l'accoglienza indiscriminata, a brave persone e a criminali, senza distinguerli. Un caso solare. La grassa e civile Bologna ha il record dei crimini, peggio di Palermo o Napoli. Colpa dei bolognesi? Dubito. Ma più in generale paghiamo la scellerata politica della libera circolazione delle persone in Europa. mi ricordo come fosse ieri, quando nel giorno dell'omicidio Reggiani da parte di un "rom camminante" romeno, come direbbe Marino, il Ministro Ferrero disse che il problema non esisteva perchè i romeni erano nell'UE. Morta una donna? Amen. Peccato che la GB abbia bloccato per anni gli ingressi di bulgari e romeni, alla faccia della stupida Europa. Tutto questo per dire: attenzione! Ora siamo in questa situazione già grave. Se non vogliamo peggiorare e affondare definitivamente, ripeto non con 50 profughi, ma con milioni, cambiamo ora la politica sull'immigrazione, a costo di "strappare" con l'Europa. Bloccare gli sbarchi e ripristinare i controlli alle frontiere impedendo ai criminali di entrare è una soluzione molto probabile. Credo anche che L'UE così come strutturata oggi sarà demolita entro due o tre anni e si tornerà alla vecchia CEE occidentale. Tornerà ad essere un fortino, come prima della caduta del muro, e tutti i sogni di stati Uniti di Europa moriranno per colpa di governanti ottusi e poco lungimiranti, incapaci di prevedere e governare i cambiamenti, soprattutto il fenomeno dell'immigrazione. Se questa disanima può sembrare di un razzista ignorante me ne assumo la responsabilità. Se ha qualche fondamento di razionalità e un minimo di logica, allora possiamo riflettere e discuterne.

Comitato Bava: preoccupazioni per Verbania nel Parco - 21 Marzo 2014 - 09:15

Pazzesco
tutti parlano di turismo ma mai che si faccia un ragionamento organico e prospettico per far comprendere cosa significhi economicamente e come flussi, di nuovo e diverso turismo, essere nel parco. Saremmo l'unico comune lacustre inserito in un parco nazionale: ragazzi sveglia, le economie future sono tutte da inventare, costruire e "copiare" (da dove funzionano) ;)

Clamoroso: forse il CEM non si fa più - 11 Luglio 2013 - 18:40

gentile Silvana
Gentila Silvana , forse il non essere di verbania non le consente un puntuale aggiornamento sui fatti. le riporto di seguito le parole del commissario prefettizio: "...Pertanto il Cem... va avanti. Al riguardo è corretto far sapere che tale procedere non è per nulla facile e scontato, tenuto presente che allo stato attuale vi sono, sostanzialmente, due scogli ancora da superare.Il primo è legato ai problemi sorti nel confronto tra la progettazione definitiva del Gruppo Stones e la progettazione esecutiva dell’Ati (Associazione temporanea di imprese) Notarimpresa, per la cui soluzione nell’immediato occorre circa un milione di euro di risorse aggiuntive...Il secondo ostacolo, invece, sembra di maggiore difficoltà in quanto legato alla differente destinazione del materiale proveniente dallo scavo nel sito Arena che, essendo contaminato..." quindi i soldi non è vero che ci siano, anzi, non si sa nemmeno quanto costerà alla fina , tenga conto che molti arredi e attrezzature sono state stralciate dal progetto per abbassare i costi. in sintesi: il risultato è evidente anche a un bambino, INIZIERA' IL CANTIERE E NON VERRA' MAI FINITO IN TEMPI UTILI! bisognerà quindi restituire i finanziamenti, l'operà sarà incompiuta e l'area inagibile per anni. Con buona pace di tutte le analisi di flussi turistici e comparazioni varie
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