Trovano per la prima volta uno spazio comune una trentina di autori e più di cinquecento poesie, frutto di una minuziosa e paziente ricerca. È un documento che testimonia un fermento culturale che non ha precedenti nella geografia locale. Si trovano poeti quasi sconosciuti, per non dire dimenticati e vecchie glorie riemerse dagli archivi familiari che sorprendentemente hanno portato alla luce anche inedite composizioni.
Di Eugenio Boletti, per esempio, è stata quasi completamente recuperata la produzione poetica che inizia nel 1895 con la pubblicazione di numerosi testi di canzoni. Stessa cosa dicasi per Giovanni Battista De Lorenzi, la cui famiglia ha consentito di pubblicare alcune poesie inedite. Questa ricerca ha riservato anche qualche piacevole scoperta, soprattutto per ciò che riguarda le composizioni poetiche di Ugo Meloni. Il recupero fortunato dei suoi scritti consente oggi di collocarlo sicuramente fra i più autorevoli poeti locali. Una sua poesia del 1970, di profondo significato e di grande bellezza: "Non dimenticare", ha anche il merito di essere stata scelta per essere immortalata all'Alpe Pala sulla lapide del monumento dedicato agli Alpini.
Trovano anche il loro spazio in questo volume autori già passati alla storia come Elisa Minazzi Allodi, Paolo Giglio Migliavacca, Ceretti Gian Piero, Luigi Fioretta, Piero Menzio, Eugenio Pialorsi, ma anche autori viventi quali: Eugenia Sala Frati, Giovanni Luchetta, Gabriele Garzoli, Ausilia Carnovali, Gabriella Frattini Rosi.
Con questa raccolta di poesie continua il progetto già avviato con la pubblicazione di "Gramàtica dul dialètt da Intra" (Alberti Libraio Editore, 2016), che proseguirà con la pubblicazione delle commedie di Luigi Fioretta (testi e DVD), di canzoni, tutte rigorosamente in dialetto, e infine con un dizionario.