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Il Tempo Dell'Acqua

Mostra di fotografia allo spazio AGLAIA ARTS AND CRAFTS.

Omegna
Il Tempo Dell'Acqua
TITOLO: IL TEMPO DELL’ACQUA
OPERE DI: Valerio Amadori, Pierangelo De Bernardis, Daniela Viola
A CURA DI: Aglaia Arts and Crafts
LUOGO: Aglaia Arts and Crafts, via Manfredi 11 - Omegna
PERIODO: 16 giugno - 7 luglio 2018
INAUGURAZIONE: sabato 16 giugno ore 17.30
ORARI: da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19.00 o su appuntamento
INFORMAZIONI: 349 3568546 – mail: laboratorigranerolo@lagodorta.net – aglaia.arts@gmail.com

Sulla riva del lago, del fiume o di uno stagno, osservo, analizzo, paziento e aspetto la luce…
Queste parole, di Daniela Viola, introducono il tema del tempo, che gli artisti hanno scelto di coniugare a quello dell’acqua, centrale alla mostra.
Il tempo e l’acqua, dunque, il tempo, che scivola mentre il fotografo cerca la luce giusta per scattare, il tempo delle albe e dei tramonti che regalano riflessi sempre diversi, per angolazione, per sensibilità, per tecnica.
I tre fotografi si confrontano su uno stesso soggetto con trattazioni molto diverse, certo, ma con una attenzione intima alle caratteristiche di un elemento centrale alla vita, affascinante per il lavoro che compie, incessantemente, sul paesaggio e per l’impatto che suscita, come espressione di “bellezza sublime”, secondo un concetto romantico, nelle sue espressioni più dirompenti.
Valerio Amadori compie una ricerca che lo conduce a rappresentare il tempo circolare e infinito delle ere geologiche durante le quali l’acqua ha scavato le straordinarie cattedrali naturali degli orridi di Uriezzo, in Val d’ Ossola. Ci stupisce ammirare le forme geometriche, le curve sinuose catturate dal suo obiettivo, che ne esalta le simmetrie e le connota di un valore architettonico sorprendente.
Pierangelo De Bernardis ci presenta il tempo lineare dell’uomo, al quale l’acqua fa da sfondo e che il fotografo rappresenta iconograficamente con immagini di un orizzonte in cui l’acqua si perde, scivola lontana per tornare, lenta, con il moto delle maree.
Daniela Viola, con i suoi scatti astratti, utilizza il tempo rapidissimo del diaframma per fermare i continui mutamenti del “suo” Lago Maggiore: i giochi di luce, le piccole increspature della superficie, la fugace presenza di volatili selvatici.
Aglaia vuole omaggiare un elemento principe di questo territorio: l’acqua del lago, ispiratrice di poeti e pittori, l’acqua dei fiumi e dei ruscelli che punteggiano le valli, l’acqua, la cui azione si esplica attraverso il tempo, l’acqua, che ha ospitato le prime forme di vita sulla terra, che sta diventando una risorsa sempre più preziosa e rara: il nostro sarà sempre più il tempo dell’acqua.

Valerio Amadori è nato a Pratovecchio (AR) nel 1945, vive ad Omegna. Appassionato di fotografia fin dagli anni settanta, ha sperimentato da autodidatta diverse tecniche, fino ad approdare al digitale nel 2004. Predilige foto luminose, dai colori naturali e dalle tonalità delicate, con un’attenzione particolare alla prospettiva. Ha partecipato a mostre e concorsi e ha organizzato corsi di fotografia.
Daniela Viola è nata a Verbania, dove risiede, nel 1952. L’osservazione del mondo, anche microscopico, stimolata dal padre, la conduce a una laurea in Scienze Biologiche e alla passione per la fotografia. A partire dagli anni ‘80 comincia il suo percorso da autodidatta, prediligendo l’acqua come fonte di ispirazione e di riflessione profonda. È affascinata dalla luce che su essa si riflette e ama cogliere aspetti del paesaggio lacustre così come gli animali che lo popolano. “...lungo il fiume, il movimento fluido e continuo della corrente, crea figure ialine, come filtrate attraverso un vetro smerigliato e ...scatto.”
Pierangelo De Bernardis è nato nel 1953 e risiede sul Lago Maggiore. Adolescente, ritrova una vecchia Ferrania Rondine e si innamora della fotografia, che diventa passione e gioco di immagini. Frequenta studi fotografici per apprenderne i segreti e negli ultimi anni comincia a collaborare con il grafico Luca Spinosa, con il quale condivide la gioia di sorridere dietro l’obiettivo. Predilige il genere street e reportage, retaggio di viaggi giovanili da globetrotter, con un’attenzione alle persone colte nel loro quotidiano.
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