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Piano IRES: una nota di alcuni sindaci

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato contenente il parere di alcuni sindaci e amministratori del Verbano, riguardante il Piano IRES sulla sanità del VCO.

Verbania
Piano IRES: una nota di alcuni sindaci
Per quanto si tratti di uno studio tecnico, il Piano IRES finalizzato al riordino della sanità del VCO contiene risposte positive per il futuro dell’Ospedale “Castelli”. Non sfugge alla nostra attenzione come il verificarsi della pandemia imponga di ragionare su basi nuove ai fini della costruzione di una forte rete sanitaria territoriale basata da un lato sull’esistenza di presidii ospedalieri efficienti e qualificati e, dall’altro, su una ben strutturata rete della medicina territoriale e della gestione delle emergenze.

In questo contesto, cogliamo nel Piano IRES risposte fondamentali per una sanità efficiente che tiene conto delle caratteristiche morfologiche-demografiche della nostra Provincia. In primo luogo il mantenimento del DEA dell’Ospedale “Castelli” di Verbania costituisce un cambiamento significativo di indirizzo rispetto alla proposta di 2 anni fa di declassamento del DEA a Pronto Soccorso H24. Si è preso atto finalmente che il bacino di riferimento del territorio del Verbano, quanto a consistenza demografica ed a presenze turistiche non possa fare a meno di un DEA di primo livello.

In secondo luogo, riteniamo che la previsione di riqualificare il “Castelli” come centro multi specialistico per il trattamento delle patologie tempo- dipendenti (ictus e infarti) - con la conseguente dotazione di un’unità di emodinamica necessaria alla piena funzionalità del polo cardiologico – assicuri un ‘adeguata risposta al delicato tema del trattamento di quelle emergenze per le quali i fattori tempo e vicinanza del presidio ospedaliero sono fondamentali.

Il mantenimento del polo oncologico di Verbania, in terzo luogo, viene ad integrare tutti quegli interventi di riqualificazione della struttura del “Castelli” che saranno necessari ad adeguarne l’efficienza.

Il potenziamento della rete delle emergenze, delle ambulanze medicalizzate e delle Case della Salute, nell’ottica di rafforzare la medicina di prossimità la cui importanza si è rivelata essenziale specie durante la pandemia, offre da ultimo una risposta seria ed efficace alle criticità di un territorio che, ad eccezione del Capoluogo – è prevalentemente montano.

Il piano di attuazione degli interventi sull’ospedale di Verbania dovrà partire autonomamente rispetto alla tempistica necessaria per la realizzazione dell’Ospedale di Domodossola.

Ora passiamo dalle parole ai fatti per dare finalmente al VCO una sanità all’altezza dei tempi, nella consapevolezza di come i cambiamenti avvenuti nell’ultimo anno non permettono né ulteriori ritardi, né di portare indietro l’orologio verso soluzioni e schemi ormai superati.

Pertanto, attuando su queste basi il Piano IRES, saremo al fianco della Regione per condividerlo con le nostre comunità e per costruire non solo il futuro del “Castelli”, ma una efficiente rete ospedaliera provinciale, della medicina territoriale e delle emergenze che non dimentichi nessuno! 

Gianmaria MINAZZI Sindaco di Cannobio

Marcella SEVERINO Sindaco di Stresa

Claudio LIERA Sindaco di Cambiasca

Paolo TOGNETTI Sindaco di Mergozzo

Assunta RIGOLI Sindaco di S. Bernardino Verbano

Alessio FERRARI Sindaco di Oggebbio

Umberto MARRONI Sindaco di Premeno

Renato AGOSTINELLI Sindaco di Trarego Viggiona

Marco VIETTI Sindaco di Bee

Walter PALAZZETTI Sindaco di Belgirate

Valter COSTANTINI Sindaco di Gurro

Davide MOLINARI Sindaco di Aurano

Tiziano MORANDI Sindaco di Intragna

Monica DELLAVEDOVA Sindaco di Miazzina

Giandomenico ALBERTELLA Consigliere Comunale di Verbania

Luigi AIROLDI Consigliere Comunale di Verbania

Silvano BOROLI Consigliere Comunale di Verbania

Sara BIGNARDI Consigliere Comunale di Verbania

Atef FARAH Consigliere Comunale di Verbania

Michael IMMOVILLI Consigliere Comunale di Verbania

Pietro MORELLI Consigliere Comunale di Cossogno

Paolo NOCILLA Consigliere Comunale di Gravellona Toce



8 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di gianluca 1candido
gianluca
11 Maggio 2021 - 14:26
 
Questa nota è molto gentile, così gentile che sembra tratta dal Candido di Voltaire... quindi bravi, 8 in letteratura.
4 invece in matematica, e spiego perchè.

Secondo quando riportato al Castelli verrebbero riservati 125 posti letto: secondo i nostri novelli Candidi, da questi dovrebbero uscire: un DEA di primo livello, un'oncologia ampia e varia (il "polo"), una cardiologia e una neurologia (e possibilmente pure una cardio- e neuro- chirurgia) oltre ad un logico dipartimento di medicina generale a supporto, oltre poi alla ginecologia/pediatria/maternità (che i dati di quest'anno, con sommo dispiacere dei nostri politici dicono di un Castelli da premio nazionale ed un San Biagio da chiusura immediata) e alle malattie infettive (già oggi eccellenza a Verbania, e da pànico a Domo). Facendo i conti della serva, sui dati da standard minimissimi per il ministero (quindi niente eccellenze, ho detto il minimo), vuol dire 240 posti letto.

Ora, ai sindaci e politici che hanno scritto la candida nota chiedo, secondo voi, quanto fa 240-125?

In questi 115 posti letto mancanti si nasconde la pochezza di certe argomentazioni, e spero non la malafede di chi le fa.

Ma facciamo l'ipotesi che usando dei letti a castello (al castelli ci starebbe no?) ci mettiamo tutti questi dipartimenti (che sono poi il minimo per avere un DEA di primo livello): a che servirebbe il nuovo ospedalino a Domo? Avere due centri d'eccellenza cardiochirurgica per 150000 abitanti (bagnati) avrebbe senso? Due centri di neurologia d'eccellenza? Due oncologie? Due palle semmai a dover continuamente ripetere l'ovvio di fronte a chi per giustificare il proprio personale tornaconto elettorale si arrampica sempre più sugli specchi (peccato che siano gli specchi del cimitero di Verbania per gli infartuati del prossimo decennio)...

Saluti cari.
Vedi il profilo di lady oscar 1Re: candido
lady oscar
11 Maggio 2021 - 21:35
 
Grande !!!
Vedi il profilo di lupusinfabula Noto
lupusinfabula
12 Maggio 2021 - 08:41
 
Noto che mancano le firme di alcuni sindaci del comprensorio ( ad esempio Baveno, Cannero Riviera, Valle Cannobina, Ghiffa, Gravellona Toce, tanto per citarne alcuni): scelta personale o scelta dettata dall'appartenenza politica? Personalmente poi credo si debba uscire dalla logica ministeriale degli " standard minimissimi": il nostro territorio ( ma anche quello di altre parti d'Italia) ha una conformazione geografica del tutto particolare. Generalizzare come fanno i burocrati ministeriali asserragliandosi dietro pure logiche matematiche sul piano sanitario non ha senso. Potrà averlo su quello economico, ma fare i conti della serva sul numero dei posti letto per risparmiare sulla salute dei cittadini mi sembra irragionevole.
Vedi il profilo di SINISTRO 1Re: Noto
SINISTRO
12 Maggio 2021 - 11:36
 
Ciao lupusinfabula

in effetti c'è un po' di confusione trasversale....
Vedi il profilo di gianluca 1Re: Noto
gianluca
12 Maggio 2021 - 14:39
 
Ciao lupusinfabula

hai perfettamente ragione, il fatto è che la nostra sanità è disegnata da una legge che si rifà agli standard OMS, che a loro volta si basano sul modello anglosassone e, se per alcuni versi vanno bene, per altri sono per noi assurdi. Tanto per fare un esempio, la Germania che vent'anni fa utilizzava standard di questo tipo, si è spostata verso un tipo di sanità che (a parte l'intervento del privato) si rifà tantissimo alla sanità italiana anni 80-90, prima che cominciassero i tagli lineari (e funziona). Per esempio se prendessimo un etrritorio poco abitato e con disagio di mobilità come lo Schlswig Holstein, paragonabile più o meno al nostro "quadrante", vediamo che ci sono 2 hub (Kiel e Lubecca), 3 (o4) ospedali con l'equivalente dei nostri DEA di primo livello, posizionati a raggio intorno ai primi a distanza di circa 40 km uno dall'altro, e una decina di ospedali/clinica (delle sorta di super case della salute con una ventina abbondante di posto letto ciascuna e specializzazioni particolari che le rendono uniche) gestite da privati con però assistenza al pubblico. Alcune hanno pure centri di prima emergenza. In questo sistema il privato guadagna circa il 3-6% per prestazione al pubblico (in Italia stiamo tra il 15 e il 20). Questo perchè l'emergenza si gestisce con reti di prossimità, non si fa facendo turismo sanitario sulle montagne.
Comunque resta il fatto che noi oggi abbiamo quella legge, e per scamparla si dovrebbe andare in deroga. E' possibile? C'è chi dice di si e chi dice di no, io non lo so, però il Piemonte da quindici anni questa strategia l'ha sposata in pieno e la segue senza fiatare.

C'è poi un altro problema, non secondario, che invece giustifica la legge in vigore... la selezione del personale: con reparti piccoli e poche risorse non si attraggono i medici bravi, che giustamente vogliono far carriera. Già oggi questo a mio avviso è il problema princiaple dei nostri ospedali (vedi già oggi concorsi che vanno tristemente deserti a Domo).

Ultima cosa: il polverone attuale è stato sollevato dal sindaco di Domo che alla prospettiva di avere un ospedale ad Ornavasso non ha detto che sanitariamente era un problema ma ha detto, testuale: senza ospedale Domo muore economicamente. Il suo problema è preservare (in città) i posti di lavoro legati all'ospedale. Questo, che è l'elefante nel salotto che nessuno vede, è il vero problema. Ragionare di sanità facendo altri conti. Io la vedo da esterno, delle storie vecchie, di Piedimulera e delle vecchie decisioni non so praticamente nulla (manco stavo in Italia), però questa discussione è davvero assurda a mio avviso...
Vedi il profilo di lupusinfabula Medici bravi
lupusinfabula
12 Maggio 2021 - 20:08
 
Forse (...ma forse!!) non si attraggono i medici cosiddetti e considerati bravi ma non è che quelli che abbiamo oggi a Vb, Omegna o Domo siano proprio delle "scartine"; per la mia personale esperienza nei tre ospedali che purtroppo ho avuto l'occasione di provare ( ma anche per i ricoveri di persone a me care) ho sempre trovato ottimi medici ed ottimo personale infermieristico., sia sotto il profilo professionale che sotto quello umano. Poi c'è chi si lamenta sempre anche dellla cosiddetta gamba sana.... ma è fisiologico. C'è gente che si lamenta dei pranzi forniti nei tre nososcomi, dimenticandosi che non si è al ristorante e quasi che a casa loro ogni giorno cucinassero chef stellati. E pazienza, non si potrà mai accontentare tutti.
Vedi il profilo di SINISTRO 1Re: Medici bravi
SINISTRO
13 Maggio 2021 - 08:24
 
Ciao lupusinfabula difatti è proprio questo il problema: qualcuno confonde la vetustà delle strutture con la preparazione del personale.
Vedi il profilo di gianluca 1Re: Medici bravi
gianluca
13 Maggio 2021 - 18:03
 
Ciao lupusinfabula

come ricercatore preferisco sempre guardare i dati (oggettivi) rispetto all'esperienza personale (naturalmente soggettiva). I dati dei nostri ospedali ci dicono che la qualità del servizio sanitario ospedaliero è leggermente al di sotto della media della Regione, che è peraltro, storicamente, buona. Ci dicono anche che gli attuali ospedali non hanno la possibilità di fare interventi di un certo tipo e di una certa complessità (speci sulle urgenze), per i quali ci si deve necessariamente rivolgere a Novara (e ho sentito ultimamente anche a Borgomanero). Ci dicono infine che i nostri ospedali assumono ultimamente medici con curricula non certo d'eccellenza, e nel caso di Domo hanno visto alcuni bando andare deserti. Che poi questi medici si dimostrino bravissimi è pure possibile, ma è un po come pescare un jolly no?
Ci dicono pure che rispetto ad aree simili in Regione (magari dove nuovi ospedali di dimensioni maggiori sono già operativi) abbiamo carenza di personale nei pronto soccorsi, con tutto quello che questo significa (e anche in questo caso vanno i miei complimenti a chi ci lavora con turni a volte davvero massacranti).

Tutti questi problemi resteranno identici con quello che ho sentito di questo inpubblicabile (ma perchè?) piano IRES, e anzi, investendo a Domo e dismettendo Verbania si intensificheranno, perchè il medico con CV medio scarso magari a Verbania ci viene perchè è bello e gli piace l'idea di vivere al lago, ma a Domo, come sappiamo bene già ora, non ci va manco morto. Il piano IRES poi ribalta la prossimità della rete, creando il disastro che spero non dovremo mai affrontare.

Detto questo la soluzione ce l'avremmo sotto casa, con un università a Novara che sforna bravissimi medici/ricercatori che affollano i nosocomi di Novara, Vercelli, Alessandria, Borgomanero... e chiedono nuovi spazi dove lavorare... ma... ma mi fermo qui perchè la ragione per cui certe scelte non si fanno sono solo politiche e non mi va di entrarci...
saluti!



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