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Il Duce Delinquente

Martedì 1 novembre sul palco del Maggiore IL DUCE DELINQUENTE con Aldo Cazzullo, Moni Ovadia e Giovanna Famulari.

Verbania
Il Duce Delinquente
Dopo uno stop quasi totale di diversi mesi e una graduale ma continua ripresa, tra mascherine in sala e posti distanziati, per quest’autunno siamo tutti pronti a tornare a teatro in una situazione che è sempre più simile alla “normalità” a cui siamo sempre stati abituati.

È in questo clima, fresco dai successi registrati durante gli appuntamenti di quest’estate nell’Arena Esterna, che il TEATRO MAGGIORE di VERBANIA si prepara a dare il via alla sua nuova stagione culturale in collaborazione con Piemonte dal Vivo.

Il secondo appuntamento della nuova stagione culturale è per domani, martedì 1° novembre alle ore 21.00.

Sul palco IL DUCE DELINQUENTE, con la voce narrante di ALDO CAZZULLO, canto e letture di MONI OVADIA e GIOVANNA FAMULARI al pianoforte, violoncello e canto. (In collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo).

La maggioranza degli italiani pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte, fino all'“errore” dell'alleanza con Hitler, delle leggi razziali, della guerra. Dimostreremo che non è così. Prima del 1938, Mussolini aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di don Minzoni.

Aveva fatto morire in manicomio il proprio stesso figlio, e la donna che aveva amato. Aveva preso e mantenuto il potere nel sangue, perseguitando oppositori e omosessuali, imponendo un clima plumbeo e conformista. Aveva chiuso i libici in campo di concentramento, gasato gli abissini, bombardato gli spagnoli. Si era dimostrato uomo narcisista e cattivo. La guerra non è un impazzimento; è lo sbocco naturale del fascismo. E aver mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto, in Albania è stato un altro crimine, contro il suo stesso popolo. E ancora devono arrivare gli orrori della guerra civile. E del neofascismo delle bombe sui treni, nelle banche, in piazza.

Una storia a due voci, prodotta da Corvino Produzioni: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Con musiche e canzoni dell’epoca.

Alla fine capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l'hanno combattuto.



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