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Paffoni cade a Livorno

La Paffoni, ancora priva di Balanzoni, si presenta al Pala Macchia di Livorno con la faccia di chi vuole compiere l’impresa e, dopo un avvio opaco, prende coraggio e se la gioca alla pari con la Pielle per 30'.

Fuori Provincia
Paffoni cade a Livorno
Nel finale i padroni di casa, spinti dai canestri di Almansi, Rubbini e Campori, allungano e chiudono sull’85 a 72.

Partenza difficile dal profilo offensivo per la Fulgor, che tuttavia riesce a togliere ritmo all’offensiva della Pielle. I padroni di casa attaccano con aggressività e conquistano diversi falli, costringendo Minoli e compagni ad esaurire il bonus dopo appena 5’ di gioco. Livorno sfrutta i tanti tiri liberi a disposizione e chiude sul 15 a 7 il primo quarto. Nella seconda frazione la Paffoni inizia a trovare confidenza con i ferri del Pala Macchia: dopo aver toccato il -11 i rossoverdi reagiscono con Torgano da oltre l’arco dei 6.75 e con Markovic. L’attacco di Livorno si inceppa difronte all’alternarsi delle difese proposte da coach Quilici e con Antelli sugli scudi la Fulgor accorcia arrivando addirittura al sorpasso, con la tripla del giovanissimo Bogunovic. Almansi replica da tre e Markovic, proteggendosi in penetrazione, segna il canestro del -1, sul 36 a 35 alla pausa lunga. Nella ripresa le squadre viaggiano appaiate per qualche minuto, ma dopo il canestro del 41 a 41 firmato Antelli la Pielle mette il turbo: 8 a 0 di break interrotto, di nuovo, da un super Antelli che tiene in vita la Paffoni. Sul finire del quarto anche la Pielle aggiusta la mira, trovando il +12 con le triple di Paoli e Piazza. Nell’ultima frazione ne arrivano subito cinque in fila di Almansi, alla Paffoni mancano le energie fisiche e mentali per ricucire lo strappo e la Pielle allunga oltre il +15. Reazione d'orgoglio della Fulgor, che accorcia e chiude sull'85 a 72 finale. 

Questo il pensiero di coach Quilici a fine gara: “C’è rammarico perché abbiamo giocato una partita tosta, ruvida e vera in una cornice bellissima, finché non ci siamo fatti spaventare dalla loro fiammata che ha tolto per cinque minuti la nostra convinzione. Dobbiamo fissare le nostre prestazioni, specie sul piano mentale, tenendoci stretti i primi due quarti che sono stati emotivamente i migliori della stagione. La crescita è evidente, con Marini, Torgano e Bogunovic che hanno mostrato solidità e personalità contro il miglior pacchetto di interni del campionato, ma un po’ più di sana arroganza è fondamentale per affrontare match di questo tenore, specie in attacco, dove siamo stati molto più preoccupati di fare le cose bene che farle con energia. Abbiamo commesso forse qualche errore di inesperienza, approcciando la seconda metà in modo soft e perdendo il pallino nel finale di terza frazione. Non dovevamo essere questi, ma abbiamo lottato tanto comunque fino in fondo, risalendo dal -17 e chiudendo in crescendo. Non sono contento e non possiamo esserlo dopo una sconfitta, ma questa è stata partita dura, tosta, che ci permetterà di accumulare la giusta esperienza, questo è quello che ci dobbiamo portare via.  Adesso dobbiamo fare le persone serie e giocare con la stessa durezza le prossime due partite, che sembrano messe apposta per testare la nostra mentalità. Non dobbiamo pensare alla classifica, ma affrontare le prossime due gare e farci trovare pronti al match contro Legnano, che ci dirà molto su come possiamo essere da grandi”.



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