Il BLOG pubblico di Verbania: News, Notizie, eventi, curiosità, vco : Verbania : Cronaca

Zacchera: sbagliato perdere Zanetta

Riportiamo dalla newsletter "Il Punto", dell'ex sindaco Marco Zacchera, alcune considerazioni critiche alle recenti decisioni dell'Amministrazione Marchionini, sul cambio del segretario comunale.

Verbania
Zacchera: sbagliato perdere Zanetta
VERBANIA: SCELTE DISCUTIBILI
Il nuovo sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, non ha rinnovato l’incarico al segretario generale del comune dott. Corrado Zanetta.
Una scelta che giudico sbagliata ed illogica visto che durante tutto il suo periodo di servizio a Verbania il dott. Zanetta ha dimostrato di essere persona corretta, capace, equilibrata e competente, assolutamente al di sopra di ogni parte politica...
Con lui il comune di Verbania perde un riferimento positivo ed importante, forse soltanto perché non è mai stato uno “yesman”nei confronti del sindaco.
Al dott. Zanetta va il mio personale ringraziamento anche per aver guidato il Comune nel difficile periodo del commissariamento e sono convinto che avrebbe potuto e dovuto continuare ad essere un punto di riferimento importante per il Comune e per l’intera città.

FORUM
Quello che sta avvenendo in Iraq, a Gaza, nel Canale di Sicilia e in molti paesi del mondo - ma soprattutto in Africa e nelle nazioni islamiche - imporrebbe lunghe riflessioni. Mi limito ad alcuni spunti di dibattito.

- Credo che le responsabilità degli USA in questi ultimi anni nell’area mediorientale siano enormi per aver destabilizzato una situazione che era precaria, ma sostanzialmente stabile.
Saddam Hussein in Iraq era sicuramente un dittatore, ma non c’erano e non si erano preparate alternative credibili. La guerra a Saddam è partita anche per evidenti interessi petroliferi e mostrando false prove USA in sede ONU. Rappresentava Saddam l’allora ministro degli esteri Tareq Aziz (cristiano) poi condannato a morte dai “liberatori”, pena in questo momento “sospesa” solo per le pressioni europee. C’era quindi un cristiano ai vertici mentre oggi il paese è nel caos e crea nuova instabilità in tutta l’area, i cristiani fuggono o vengono massacrati, la tensione tra musulmani sciiti e sunniti è enorme e negli ultimi anni in Iraq migliaia di persone sono morte in reciproci attentati nel silenzio generale
- Se l’anno scorso non ci fosse stata una forte pressione diplomatica probabilmente gli USA avrebbero attaccato allo stesso modo Assad in Siria e oggi la situazione in quel paese sarebbe anche peggiore, intanto almeno le armi chimiche sono state distrutte.
- Anche l’Afghanistan collasserà poco dopo l’addio delle truppe alleate. Quindici anni di occupazione non hanno portato ad alcun progresso politico nel paese dove verrà applicata la shaira islamica che nel frattempo è stata adottata in molti paesi dell’Asia e dell’Africa.
- Ogni intervento nell’area (vedi la liquidazione di Gheddafi) ha peggiorato la situazione, esattamente come avvenne in Somalia: dare calci ai formicai diffonde formiche ovunque, non risolve i problemi.

Perché avviene questo? Perché troppe volte si pensa che il concetto di democrazia occidentale sia applicabile in paesi dove non c’è questa cultura e invece la religione ha un ruolo per noi incomprensibile e fanatico. Se poi si vota “democraticamente” ovunque vincono gli estremisti islamici proprio perché numericamente sono tantissimi e raccolgono le maggioranze: i moderati che ragionano e vorrebbero il dialogo sono pochi. Alla fine (vedi Egitto) i regimi semi-democratici ma appoggiati dai militari danno purtroppo le maggiori garanzie di stabilità.

- I presidenti USA (come i governi occidentali) seguono le logiche dei sondaggi elettorali e la volubilità della opinione pubblica, nessuno pianifica mai il “dopo” di un intervento militare con crisi che si incancreniscono nei decenni e non si risolvono mai. Scegliere i tempi di un raid o un ritiro di forze in base al proprio tornaconto elettorale è una follia, ma è nella logica del ritorno d’immagine di un leader politico.
- I fondamentalisti islamici non hanno alcun rispetto per le persone e i civili: è vero che a Gaza i terroristi si nascondono negli ospedali e nelle scuole ed è la stessa logica della rappresaglia che durante ogni Resistenza (anche la nostra) caratterizzava ieri le bande partigiane comuniste e oggi quelle islamiche: più attentati ed eccidi scatenano più rappresaglie che generano più odio, più danni collaterali per il nemico, più terrore e alla fine maggior controllo del territorio. Il metodo non cambia.
- Gli incrementi demografici arabi in tutto il Medio Oriente sono spaventosi. A Gaza, per esempio, “non c’è più posto” e vivono ammassate milioni di persone e di profughi: l’area è e sarebbe comunque una polveriera. Ovvio che in queste situazioni di tensione cresca la possibilità di reclutare nuovi adepti per le “guerre sante” da parte dei gruppi più estremi.
- La storia dell’ultimo secolo sottolinea drammaticamente la cecità e l’ignoranza dell’Occidente nei confronti dell’Islam e della sua cultura dando spazio e argomenti agli estremisti che vivono sulla disperazione di decine di milioni di persone che non hanno più nulla da perdere
- L’Occidente e l’Europa sono oggetto di invasione islamica, logica conseguenza di quanto sopra e purtroppo tra i milioni di nuovi ingressi ci sono anche estremisti, fondamentalisti e terroristi che hanno facile presa su frange di immigrati che di solito in Europa stanno meglio che nel loro paese di origine, ma peggio dei cittadini locali.

Nascono ghetti, sfruttamento, tensioni, invidie e a volte violenze, cresce il rischio di epidemie ma di questi aspetti non si vuole parlare. Come per il problema profughi vince il facile “buonismo”, la commozione del momento, ma non c’è alcuna strategia di intervento oltre al doveroso aspetto umanitario immediato e con la crisi economica i problemi si complicano.

- l’Europa è debolissima sia dal punto di vista militare che culturale, contraddittoria e distratta. Si riempie la bocca di demagogia e poi non si accorge (o non si vuole accorgere) della sua fragilità o semplicemente del fatto che sarà islamizzata da qui a poche generazioni: i numeri sono inequivocabili, le progressioni evidenti, ma si fa appunto finta di dimenticarli
- l’Europa (e tanto meno l’Italia) non fa nulla per difendersi: non impone “filtri”, controlli, accetta tutto e tutti nel nome della “libertà” come le città antiche che venivano espugnate semplicemente perché a difendere le mura non c’era più nessuno o qualche traditore apriva le porte all’invasore. La storia sempre si ripete

CHE COSA POTREMMO FARE?

- A livello europeo ed italiano tentare di avere più coraggio “selezionando” gli arrivi e ad esempio sospendendo subito l’operazione “Mare Nostrum” che in nome della solidarietà incentiva l’arrivo di decine di migliaia di persone.
I numeri recentemente diffusi da Alfano parlano di oltre 100.000 profughi nel solo 2014 ma quasi la metà sono spariti nel nulla, non identificati e neppure accolti nei centri di accoglienza: la malavita ringrazia per questa fornitura di manodopera a basso costo.
- Queste persone vanno aiutate seriamente a casa loro, intercettate sulle spiagge prima della partenza, selezionate creando flussi programmati anziché addirittura incentivare il “liberi tutti”. A questo proposito si deve fare chiarezza su chi (la mafia?) sta guadagnando con questi flussi che sono diventati un vero e proprio business. E perché, dovendo fare una scelta, non si aiutano allora prima i cristiani che fuggono da Siria ed Iraq?
- Alcune situazioni come quella in Eritrea sottolinea l’abbandono europeo in aree che già erano di nostra influenza. Risolvere una situazione locale in quel piccolo paese avrebbe voluto dire decine di migliaia di profughi in meno, ma non si è fatto e non si fa assolutamente nulla. Tra l’altro l’Italia ne ha una responsabilità diretta, visto che l’Eritrea è stata una nostra colonia per un secolo, si parlava italiano e la nostra presenza era visibile ed importante.
- Dobbiamo pretendere scelte coerenti dai governanti, ma anche dalle comunità islamiche presenti in Europa. Bene ha fatto Alfano ad espellere un Iman estremista, ma quanti ce ne sono? Non ci sono state molte prese di posizione chiare ed inequivocabili degli esponenti musulmani italiani od europei (e soprattutto seguite da atteggiamenti conseguenti) per quanto avviene in Iraq. Il loro silenzio sulle atrocità contro i cristiani in tutto il Medio oriente è inaccettabile. Questi atteggiamenti vanno pretesi (e verificati) dai media e dalla pubblica opinione, anche per sostenere quella gran parte di musulmani moderati che in Europa oggi hanno PAURA dei loro stessi “fratelli” estremisti, ma non sono né compresi né aiutati.
- Assolutamente NO all’ “Occhio per occhio, dente per dente” ma se si rispettano le convinzioni religiose e le tradizioni altrui quando si è in un altro paese, dobbiamo difendere le nostre in regime di reciprocità. Si possono fare mille azioni pratiche per ribadire la nostra identità religiosa e culturale nazionale, europea ed occidentale. Ma non si vuole farlo!
- Chiediamoci se Israele abbia davvero tutti i torti o se invece ci sia una precisa volontà di farlo apparire “aggressore” da chi vorrebbe distruggerlo. Se è indubbio che estremisti israeliani fomentano provocazioni ed occupazioni territoriali abusive la crisi recente a Gaza è stata preceduta da settimane di lanci di razzi contro Israele: il mondo non li ha fermati, si è limitato alle chiacchiere.
- Impariamo a distinguere anche all’interno della politica araba e palestinese: ci sono moderati che vorrebbero il dialogo ed estremisti che lo distruggono. Isis ed Hamas sono un pericolo per tutti, anche e soprattutto per l’Europa e l’Occidente, ma si fa finta di niente. Eppure nel suo statuto Hamas afferma che «la terra della Palestina è una terra islamica» e prospetta la distruzione dello stato d’Israele e l’instaurazione di uno stato islamico palestinese su tutta la terra della ex Palestina mandataria (l’attuale Israele, la Cisgiordania e Gaza).
Per i suoi militanti e sostenitori Hamas è un movimento di legittima resistenza, ma è nella lista nera delle organizzazioni terroristiche secondo Israele, Stati Uniti, Unione Europea, Canada e Giappone che pur dialogano con essa. Dov’è la nostra coerenza?
- L’unica pressione che l’Europa potrebbe fare – contando ancora qualcosa nel G8 - è quella economico-commerciale, ma oltre all’anima ci siamo già venduti le aziende, i marchi, i mercati. Il petrolio arabo è tuttora fondamentale e quindi nessuno parla di quanto avviene in Arabia Saudita e in alcuni Emirati sul rispetto dei diritti umani, la libertà religiosa, i diritti delle donne né accenna agli aiuti economici enormi quanto inconfessabili che proprio da questi paesi – e soprattutto dai sauditi - arrivano agli estremisti sunniti. Anche su questo fronte comunicativo è tutta una desolante sconfitta, non c’è nessuna logica strategica.
L’ultima è stata quella per Alitalia venduta a Etihad con lo slogan che “Alitalia adesso diventerà più sexy”! Idiozie, intanto abbiamo perso un’altra fetta di un potenziale valore strategico nazionale come per altre decine di aziende, marchi ed imprese italiane svendute all’estero

I latini ci ricordavano che “Se vuoi la pace, prepara la guerra” il che è drammatico e per un cristiano profondamente sbagliato , contro ogni nostro principio morale, ma è vero.
D'altronde “La pace non è un dono di DIO, ma un compromesso degli uomini” la si costruisce solo passo passo e sul rispetto reciproco, la fiducia, la comune responsabilità ma anche con la reciproca intesa e presa d’atto tra avversari che conoscono la forza l’uno dell’altro e questa forza funge da deterrente. Se come Occidente - ma soprattutto come Europa – su questi temi siamo deboli, divisi, incerti, l’avversario islamico continuerà nella sua lotta di espansione e moltiplicherà le sue pressioni sapendo di vincere perché conosce e quotidianamente verifica le ipocrisie e la debolezza dei suoi avversari.
Per questo, purtroppo, vincerà.

I CONTI DI ALITALIA
A proposito di Alitalia, che ci si dice averla salvata dal fallimento e venduta metà agli arabi tramite un enorme pasticcio normativo (ma le Poste perché non si occupano di servizi postali anziché spendere i risparmi della gente in queste iniziative per lo meno rischiose?)
Si confermano comunque circa 3.000 esuberi – quindi persone che hanno poco o nulla da fare – che verranno man mano dimesse in più anni a spese del “sistema”. Sono più o meno lo stesso numero di quelli esuberanti già 8 anni fa quando si tentò invano il recupero di ALITALIA con la “cordata” italiana. Immaginiamo che tra stipendi e contributi un dipendente costi 3.000 euro al mese alla Compagnia (in realtà sono molti di più) e ditemi dove sbaglio in questo conto:


3.000 (esuberi) x 3.000 euro al mese x 13 mesi/annui x 8 anni = 936.000.000 di euro!
Ma con oltre 900 milioni di Euro – che si dovevano cominciare a risparmiare 8 anni fa e non si è voluto/potuto fare - la compagnia la si poteva risanare e mantenerla italiana, come hanno fatto a casa loro Air France, Lufthansa, British Airways ecc.ecc. Noi no!

ALLENATORE MILIONARIO
Antonio Conte è il nuovo commissario tecnico della nazionale di calcio con uno stipendio che arriverà a 4 milioni di euro, molto di più del suo predecessore e oltre 15 VOLTE quello del Presidente della Repubblica che si considera ormai il “tetto” per i dirigenti della pubblica amministrazione.
Come per i presentatori della TV pubblica lasciamo da parte le considerazioni (scontate) sulla opportunità di spendere queste cifre da capogiro - visti i tempi che corrono - e prendiamo atto che “pagheranno degli sponsor”.
Se anche fosse vero è una partita di giro perché gli sponsor sono quasi sempre televisivi e quindi poi la RAI (azienda pubblica) o paga di più i diritti TV o non trasmette le partite.
Ma davanti a questa discutibile operazione perchè il governo non dovrebbe obbligare allora che una parte dei finanziamenti destinati a pagare allenatori e calciatori (soprattutto stranieri) fossero dirottati a potenziare le strutture delle squadre dilettanti e giovanili? Sarebbe molto più serio e utile investire sul futuro del calcio italiano creando le premesse per un suo indispensabile rinnovamento, oltretutto evitando così che la nazionale finisca come alla recente avventura brasiliana.

RENZI TRA IL DIRE E IL FARE
Ma come sta concretamente operando Matteo Renzi oltre che a giustamente invocare ogni giorno lo “spirito di squadra”?
La sua gestione si sta purtroppo dimostrando NEI FATTI un disastro: il PIL doveva crescere e invece scende, la ripresa non c’è, la disoccupazione giovanile è DOPPIA di tre anni fa (allora c’era il vituperato centrodestra), il debito pubblico cresce al ritmo di 100 miliardi a semestre (ovvero il peso di 3 manovre finanziarie!) i decantati pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese non sono arrivati, i richiami dell’UE sono ridicolizzati, al commissario Cottarelli che propone misure per risparmiare sulla spesa pubblica non si vuole dare ascolto.
Tutti esempi di inequivocabile fallimento, eppure si dice che “L’Italia Cambia!”
Vero, perché con il nuovo testo costituzionale – essendo stata questa per Renzi la priorità delle priorità anziché pensare all’economia - il Presidente della Repubblica non sarà eletto direttamente dai cittadini (come auspicato da referendum e opinione pubblica) ma di fatto sarà nominato dalla sola Camera dei Deputati, così come tutti gli altri vertici dello stato.
Una Camera, però, dove i deputati NON sono né saranno più eletti dai cittadini ma “nominati” dai leader di partito tramite listini bloccati e dove basterà un voto in più - anche senza maggioranza - per avere comunque il 55% dei seggi.
Il Senato sarà in futuro composto da consiglieri regionali che a loro volta vengono già eletti in buona parte con listini e liste bloccate e quindi pure loro sono e saranno persone “nominate”. Le province non ci saranno più (anche se nessuno ci spiega a chi andranno le loro competenze) e presidenti, assessori, consiglieri della nuova “area vasta”non saranno neppure loro eletti, ma scelti tra i sindaci del territorio.
Ci rendiamo conto di cosa sta succedendo? La chiamavano “democrazia”, ma siamo all’esproprio del potere di scelta dei cittadini.
COME PUO’ UN CENTRO - DESTRA “LIBERALE” APPOGGIARE SCHIFEZZE DI QUESTO TIPO? COME POTRA’ MAI PROPORSI COME ALTERNATIVA SE L’ASSE BERLUSCONI – ALFANO - RENZI BENEDICE RIFORME COME QUESTE?



4 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di sportiva.mente Zacchera
sportiva.mente
20 Agosto 2014 - 14:25
 
Colui che in modo fallimentare ha gestito gli affari comunali tanto da consegnare la città nelle mani del commissario, pretende di parlare di affari internazionali, di sport e quant' altro. Ma per favore, si goda la pensione da parlamentare immeritatamente guadagnata e si dia alla pesca.....
Vedi il profilo di Dario FORUM
Dario
21 Agosto 2014 - 10:32
 
Concordo pienamente con quanto scritto da Marco Zacchera sulle responsabilità americane nella politica mediorientale, in primis Iraq, Siria e Libia. Non bisogna MAI sostituire nei paesi medio orientali uomini "forti" laici, (monarchie, militari o dittatori che siano) con pseudo democrazie che vengono subito scalzate dall'integralismo Islamico. Gli americani dovrebbero smetterla di pensare di essere i salvatori del mondo. La loro cultura......è ben differente da quella araba e per fortuna anche dalla nostra. Guarda caso ogni interferenza americana va a discapito dei legittimi interessi che noi Europei e Italiani abbiamo in quelle aree (vedi Libia).
Smettiamola inoltre, e questo probabilmente sarà in disaccordo con il pensiero di Marco Zacchera, di appoggiare altri paesi che esprimono estremismi religiosi; in Medio Oriente non c'è solo un problema islamico ma anche quello ebraico, vera causa delle tensioni medio orientali e non solo. Ricordiamoci che la politica estera americana è condizionata proprio dal potere che questi anno nell'economia statunitense. Diciamolo apertamente senza la paura di essere considerati "politicamente scorretti"!!
Vedi il profilo di sibilla cumana e sarebbe anche il caso
sibilla cumana
21 Agosto 2014 - 14:34
 
di sapere quali nomi si celano dietro le agenzie di rating........il cui starnuto è in grado di variare le sorti di intere Nazioni.....mi auguro di sbagliare.
L'ha detta giusta Papa Francesco: è in corso la terza guerra mondiale, combattuta con armi non convenzionali, ma dagli effetti catastrofici.
Vedi il profilo di sibilla cumana dario, aggiungo
sibilla cumana
22 Agosto 2014 - 11:19
 
che gli americani, esportatori di democrazia, hanno sulla coscienza la distruzione della Nazione Indiana......



Per commentare occorre essere un utente iscritto
×
Ricevi gratuitamente i nostri aggiornamenti