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PsicoNews: Differenze sessuali nelle emozioni

Per completare la trattazione dello scorso post, oggi parliamo delle differenze emotive tra uomini e donne.

Verbania
PsicoNews: Differenze sessuali nelle emozioni
Per correttezza nell’esposizione, non poteva esimersi dall’ essere affrontato anche il tema delle differenze sessuali nelle emozioni. Non fraintendetemi, la cognitività e l’emotività non sono parti scisse negli individui ma per facilità di trattazione spesso vengono divisi, poiché gli esseri umani sono creature complesse e con una grande variabilità interindividuale e una trattazione così non sarebbe possibile.

In questo caso specifico, la cognitività, di cui abbiamo parlato nel post precedente, è influenzata sempre dall’azione dell’emotività, addirittura anche nella rotazione spaziale (intesa come abilità cognitiva ovvio ;) )!
È necessario presupporre che un’emozione sia costituita da differenti componenti: quella comportamentale, verbale, e fisiologica.

Chi di noi femminucce non si è mai sentita guardare dall’altra metà del cielo come se improvvisamente le fosse spuntata una testa in più? O ancora, penso sia capitato a tutte di sentirsi confortare, nel caso in cui avessimo espresso un’emozione intensamente, come se la magnanimità dell’interlocutore rispetto alla nostra “suscettibilità” fosse un dono del cielo. Diciamolo pure le donne sono più brave degli uomini nell’ascoltare e esprimere le proprie emozioni e anche nell’essere empatiche.

In realtà sembrerebbe che uomini e donne differiscano più nel modo in cui esprimono le emozioni rispetto al modo in cui le esperiscono. Diverse ricerche basate sull’EMG (elettromiogramma, ossia la registrazione dei movimenti muscolari del viso) hanno dimostrato che le donne abbiano una maggiore espressività emotiva rispetto agli uomini.

La maggiore predisposizione femminile all’espressività emotiva sarebbe estendibile alla gran parte delle emozioni; le donne sembrano esprimere le emozioni con maggiore frequenza, intensità e complessità, inoltre, tendono ad utilizzare una maggiore quantità di vocaboli legati alle emozioni, durante le conversazioni, e sono più brave nell’interpretare e decodificare le emozioni altrui, tranne la rabbia maschile.

Sembra che le donne abbiano una maggiore sensibilità emotiva in situazioni normali, un maggiore interesse a riconoscere gli stati emotivi altrui e a tenerne conto nella modulazione del proprio comportamento.

Il fatto che le donne esprimano con maggior facilità il proprio stato emotivo non significa necessariamente che esse provino più emozioni. Tra gli indici psicofisiologici più utilizzati per studiare le emozioni vi è la reattività cutanea (la sudorazione associata ad un determinato stimolo emotigeno), in uno studio di Buck e colleghi (1974) si riscontrò che gli uomini avessero una reazione psicofisiologica cutanea alle emozioni più forte di quella delle donne, quindi tendevano a interiorizzare le emozioni più che a esteriorizzarle.

In uno studio di Gross e John (1998) si dimostra che gli uomini tendono maggiormente a mascherare il proprio vissuto emotivo.
Alcuni autori hanno cercato di dimostrare che l’apparente incongruenza tra il fatto che le donne siano più espressive emotivamente mentre gli uomini abbiano una maggiore emotività possa essere meglio spiegata con la descrizione di stili emotivi differenti, alcuni portati verso l’esterno altri verso l’interno.

Molti studi comunque hanno sottolineato l’importanza dei tratti comportamentali e di personalità dei singoli individui nel determinare le manifestazioni emotive. Il livello di sicurezza in sé e di autostima può influenzare significativamente le reazioni di fronte a situazioni emotivamente coinvolgenti, grazie alla maggior faciltià di esplicitare il proprio vissuto, quindi anche quello emotivo.

Le persone in grado di esprimere meglio le emozioni sarebbero coloro che non sono fortemente polarizzati, ossia persone con grado di femminilità e mascolinità simili. Le persone androgine, ad esempio, risultano più estroverse e più abili nella gestione delle relazioni sociali; sembrerebbe che la presenza di caratteristiche maschili e femminili determina lo sviluppo di una personalità e di un comportamento emotivo più equilibrati, sia nei maschi sia nelle femmine, con maggior successo sociale (Kring e Gordon, 1998).

L’espressività emotiva è comunque fortemente influenzata dal contesto sociale che in qualche modo stabilisce come e quando sia lecito manifestare un determinato stato emotivo.

Ultimo interessante aspetto, che emerge nella trattazione delle differenze sessuali in psicologia, è rappresentato dalla scoperta rilevata da diverse meta-analisi, condotte sui risultati di precedenti ricerche, che suggerirebbero che le differenze tra maschi e femmine, soprattutto in compiti di tipo cognitivo, stiano scomparendo nell’arco degli anni.

Buona settimana
Mara Rongo
Fonti:
Cattaneo Z, Vecchi T. (2006), “Psicologia delle differenze sessuali”, ed. Carocci.



4 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di luvendris e nello scrivere
luvendris
14 Settembre 2016 - 09:31
 
Dunque, cerco di usare del tatto, per cui la prendo larga e di striscio. Capisco la difficoltà nello scrivere settimanalmente qualcosa di interessante, ci vuole impegno, tempo e concentrazione fra gli ingredienti, però - mio personale parere - penso anche che le idee che si propongono debbano essere costruite appositamente per lo spazio dove si pubblica. In altre parole - prendo la questione da un altro punto di vista - piacciano o non piacciano i miei interventi in questa rubrica, assicuro che sono genuini, nulla di quel che dico è reperito scartabellando, anche perchè sarebbe piuttosto evidente l'asetticità; una delle ultime critiche ricevute da un altro avventore mi imputa di essere fumoso ed oscuro, penso di capire il perchè, per due ragioni ma non è questo il punto, questi due attributi non possono oscurare (anche se io da un certo punto di vista non li vedo come negativi) il fatto che c'è un sincero interesse negli argomenti trattati e che seppure a volte con durezza li affronto con punti di vista un poco originali.
Potrei essere più esplicito ma non ha eccessiva importanza, se rinoterò che il modo di costruzione rimarrà invariato, senza troppo dispiacere lascerò perdere i miei eventuali interventi futuri.
Vedi il profilo di Giovanni% 1Re: e nello scrivere
Giovanni%
14 Settembre 2016 - 12:37
 
luvendris;
quindi cosa vuoi dire?
Non ho capito niente!
Vedi il profilo di luvendris Re: Re: e nello scrivere
luvendris
14 Settembre 2016 - 13:04
 
Giovanni% , immaginati almeno solo per questa volta che io non sia "fumoso e oscuro", considera anche che è contro la mia natura far rimanere male le persone (a meno che non mi attacchino e sia costretto a difendermi, ma non è questa l'occasione) e poi leggi fra le righe quel che intendo. Detto ciò, il senso del mio scritto sta solo nel comunicare che preferisco partecipare a discussioni con un certo grado di autenticità.
Vedi il profilo di Giovanni% Re: Re: Re: e nello scrivere
Giovanni%
14 Settembre 2016 - 16:05
 
luvendris,
mi dispiaci me rimani fumoso e oscuro.
Non ho ancora capito nulla.



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