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Azione delle province del nord per una seria e condivisa riforma degli enti locali

Pubblichiamo un comunicato stampa con le dichiarazione del Presidente Nobili, per una mobilitazione in favore di una seria e funzionale riforma degli enti locali, in grado di favorire reali risparmi alla spesa pubblica e mantenimento di servizi sui territori.

Verbania
Azione delle province del nord per una seria e condivisa riforma degli enti locali
I presidenti delle province di Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria e Friuli Venezia Giulia, con il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e l’Assessore della Regione Piemonte Riccardo Molinari, si sono riuniti oggi a Milano per dare avvio a un’operazione verità, con la quale rendere evidente all’opinione pubblica le conseguenze dannose per territori e cittadini, insite nella proposta di riforma degli enti locali così come attualmente formulata dal Governo.

“Le Province, è stato rimarcato all’unisono, non sono principio di spreco, come viene ormai da troppo tempo ripetuto da un tam tam di disinformazione, ma un raccordo amministrativo necessario, soprattutto laddove vi sono territori decentrati e frammentati in piccoli comuni, così come è realtà prevalente in Piemonte” dice il Presidente dell’UPP Massimo Nobili, con il presidente dell’UPI Antonio Saitta, tra i promotori della mobilitazione odierna.

A conferma di ciò il risultato di un sondaggio IPSO tra i piccoli comuni d’Italia: per il 64% dei loro Sindaci la riforma delle Province, così come oggi impostata, non porterà alcun risparmio, ma indebolirà i territori. Gli stessi si dichiarano poi molto preoccupati di ricevere le funzioni di area vasta.

“Va chiarito – prosegue Nobili – che non stiamo ostruendo il percorso a riforme necessarie, che per primi vogliamo promuovere, ma non possiamo condividere scelte che alla fine non comporteranno benefici ma svantaggi per la comunità. La situazione che si prospetta è di totale confusione: se le Province, così come concepite dalla Costituzione, cesseranno di esistere per lasciare posto a un ente di secondo grado, frutto di un’unione di comuni con sempre meno risorse, deleghe non ben definite e senza un coordinamento politico legittimato dal voto, sarà il caos. E viste le scadenze date dal Governo, ciò accadrà non tra un secolo ma fra qualche mese. Per questo fin da subito – partendo dal documento sottoscritto all’unanimità stamane – siamo pronti per un confronto serio con il Presidente del Consiglio Letta: l’obiettivo devono essere scelte riformatrici utili davvero per il Paese e non ‘specchietti per le allodole’. Se trovassimo ascolto immediato, siamo certi di poter arrivare al prossimo 30 giugno – data in cui le Province allo stato attuale dovrebbero cessare d’esistere – organizzati per voltare pagina, senza salti nel vuoto”.

“Nel mio intervento di oggi – continua il presidente dell’Unione Province Piemontesi – ho ribadito come seguendo la linea decisa dal Governo, il rischio palese sia il ritorno a un anacronistico centralismo e alla tangibile riduzione dei servizi sui territori. Tutto questo in un Paese dove si votano candidati al Parlamento in liste bloccate, e ora si vorrebbe togliere alle Province la loro legittimazione privandole della rappresentatività democratica. Si parla di sguardo aperto all’Europa e poi si fa finta di non sapere che nella gran parte dei Paesi Europei, a partire dalla Germania, le Province ci sono e svolgono funzioni significative con risorse adeguate”.

Il Presidente Maroni ha sollecitato i presidenti delle Province del Nord – dichiarando che è posizione condivisa delle Regioni – a incalzare il Governo per addivenire a una riforma degli enti locali seria e funzionale alla ripresa del Paese, ricorrendo in caso contrario nuovamente alla Corte Costituzionale, che con sentenza dello scorso luglio ha già cassato di incostituzionalità i provvedimenti del Governo Monti, volti a svuotare le Province di poteri e a ridurle a enti di secondo grado.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di renato brignone ma davvero?
renato brignone
17 Ottobre 2013 - 18:23
 
quindi le provincie sarebbero utilissime? è per questo che Nobili e la sua giunta non hanno sprecato un filo di voce per "programmare" il territorio e oltre alla Fabbrica di Villa ci troveremo il CEM di verbania? una non guadagna abbastanze a l'altro gli contenderà gli utenti... come il centro congressi di Stresa poi.
Nobili ha dimostrato in concreto quanto la "sua" Provincia più delle altre sia inutile... ora pensi ai suoi guai giudiziari, ricordiamo: "bancarotta semplice" (a Nobili le cose difficili non devono venire bene... tipo fare il presidente) :D



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