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Piemonte: vaccino, somministrate 8.413.811 dosi - 13 Gennaio 2022 - 13:01

Sono 48.939 le persone comunicate all’Unità di Crisi della Regione che oggi hanno ricevuto il vaccino contro il Covid. A 3.895 è stata somministrata la prima dose, a 3741 la seconda, a 41.303 la terza.

Piemonte: si stabilizzano gli indicatori economici - 7 Giugno 2020 - 10:03

Si stanno stabilizzando gli indicatori sulla ripresa socio-economica del Piemonte, che sta lentamente ritrovando la propria normalità, dopo l’emergenza Coronavirus.

Riunita la cabina di regia Provinciale - 23 Aprile 2020 - 10:03

Riceviamo e pubblichiamo, una comunicazione della Presidenza della Provincia VCO contenente la sintesi della 2^ riunione della Cabina di Regia.

Coronavirus: aggiornamenti (4/4/2020 - ore 19.00) da Regione Piemonte - 4 Aprile 2020 - 19:52

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 342 (77 in più di ieri).

Coronavirus: aggiornamenti (3/4/2020 - ore 19.00) da Regione Piemonte - 3 Aprile 2020 - 19:30

Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 265.

Coronavirus: aggiornamenti (23/3/2020 - ore 19.00) da Regione Piemonte - 23 Marzo 2020 - 19:43

Coronavirus Piemonte, allo studio nuove misure di contenimento - bollettino contagi - mascherine agli operatori delle case di riposo.

Coronavirus: in Piemonte scendono a 3 i casi - 23 Febbraio 2020 - 21:29

Sono tutti negativi al test del “coronavirus covid19”, i tre cittadini cinesi che questa mattina avevano fatto registrare una debole positività al contagio ed erano stati ospedalizzati a Cuneo.

Ssd Insubrika Verbania d'oro e argento a Sesto Calende con lo sguardo rivolto a Riccione - 1 Giugno 2016 - 20:08

Dopo il mese appena trascorso tra varie vicissitudini, Ssd Insubrika Nuoto Verbania continua la sua attività agonistica non perdendo di vista gli obiettivi prefissati per il finale di stagione.

IL PUNTO di Marco Zacchera n.465 - 5 Novembre 2013 - 11:34

Riflessioni, Verbania e il porto affondato, PD e PDL, riflessioni aricane
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Lega, risponde sugli ospedali VCO - 9 Novembre 2020 - 22:02

Re: Re: Re: Corso di lettura
Ciao robi guarda, sulle linee generali hai parzialmente ragione, le politiche di tutti gli ultimi 7-8 governi si sono basate su continui tagli alla sanità, sulla trasformazione delle USL in ASL (tranne dove i governi regionali hanno contrastato questa linea, e i risultati positivi si vedono), e sul pareggio di bilancio. Cose giustificate dal fatto che l'UE, mentre la Germania correva a copiare la sanità italiana anni 90, imponeva all'Italia di smembrare lo stesso sitema per logiche di risparmio, e dal fatto che le ruberie e gli sprechi erano immensi (e sono comunque continuati). Sul dettaglio però ho ragione io, se le politiche dei tamponi legate agli spostamenti stanno in mano al governo le azioni sul territorio stanno in mano alle regioni, e il Piemonte ha una università che, come in Veneto, ha sviluppato consumabili per qPCR a basso costo fatti in casa. In Veneto li hanno usati in Piemonte no, perchè? Scelta politica dato che il Dipartimento che li ha sviluppati vede un ordinario dichiaratamente di sinistra? A pensar male... ora siamo senza consumabili e riduciamo i tamponi ai soli sintomatici... (il Piemonte, non l'Italia). Le ASL dovevano essere organizzate a livello regionale per il tracciamento dell'app immuni. Il Piemonte, come altre regioni, non ha fatto nulla, ma altri, per esempio Trento o Bolzano, o il Lazio, hanno aperto call center e linkato questi alle ASL e al servizio di tamponi. Bastava farlo. Stessa cosa per il bado per infermieri (uscito qualche giorno fa), andava fatto a giugno, ma a giugno la regione aveva in mente altro: figurati che sono venuti anche da noi due volte, la prima (a maggio) ad offrirci (molti) fondi per sviluppare nel mio ente un servizio di tamponi (cosa impossibile da fare in 6 mesi in quanto servono spazi di un certo tipo che non c'erano e andavano fatti da zero) e quando io ho detto, assumete trenta quaranta biologi e infermieri che in tre settimane ve li formiamo a costo zero come tecnici biomolecolari e poi impiegateli nei centri già esistenti, risparmiando un bel po, e potenziando il tracciamento, ci hanno detto che non era una loro priorità. La seconda per dirci, in piena estate, se avevamo idee per fare ricerca nel nuovo centro di Venaria, che avevano pereparato per il covid e che essendo l'emergenza finita avrebbero voluto usarlo per altro... quando gli ho fatto notare che era allora il momento di fare tamponi, e che avrebbero dovuto mettersi sotto invece di pensare ad altro, non mi hanno più contattato. Sono piccoli esempi di quello che non è stato fatto. E' un disastro, e le colpe sono ben chiare, sia a livello locale (i trasporti comunali e provinciali andavano riorganizzati, magari recuperando i bus turistici, che sono pure in sofferenza), che regionale, che statale (e non dico nulla sulla tragedia burocratica dei fondi a chi sta soffrendo economicamente). E che altre nazioni abbiano fatto la stessa colpevole sottovalutazione non è una scusa... noi avevamo avuto i camion militari a spostare le bare, non gli slovacchi. Ultima cosa: i bandi per assumere medici: vai sul sito della regione a vedere cosa è stato bandito da maggio ad oggi, e cosa nell'ultima settimana o due. Non è che i soldi sono comparsi dal nulla... E vatti a vedere quanti medici si sono spostati nel privato (che si permette pure di dire: i covid ve li tenete, a noi mandateci gli oncologici che pagate meglio) o si sono prepensionati con quota cento. Sai quanti sono stati sostituiti? Vabbè, la smetto, perchè mi arrabbio. Cito un bravo virologo inglese: fatevi la vostra bolla, una cerchia di amici stretti, e frequentate solo loro, fino a che il vaccino sarà pronto e disponibile. Non è limitare la libertà, è scegliere, consapevolmente, di abbattere i rischi, per voi e per la società. Ho pure scritto "bravo virologo", finisco con una battuta: come ogni microbiologo che lavora con i batteri so benissimo che i virologi sono semplicemente microbiologi non abbastanza intelligenti per lavorare coi batteri :-) notte

Comitato SI fusione Cossogno Verbania: rinunciare a 30mln di €? - 2 Maggio 2018 - 17:14

Le ragioni della fusione per incorporazione
Ciao privataemail, nel caso della fusione tra Cossogno e Verbania non è richiesto un piano di fattibilità (che non credo proprio psia fatta a costo zero dalle università, finanche venga commissionato dal M5S) poiché questo studio è già stato fatto sul campo dagli amministratori dei due comuni nel corso dei due ultimi decenni verificandone convenienza e fattibilità. Risulta quindi evidente come i due comuni abbiano maturato un’esperienza tale per procedere consapevolmente verso la fusione, esperienza e consapevolezza che il restante 70% dei comuni evidentemente non aveva. Venendo ai dubbi: - se per aumento della spesa intende quella a carico dei cittadini mi risulta che la sola prevista, per altro solo tra cinque anni, sia l’allineamento dell’addizionale IRPEF a carico dei cossognesi, che credo possa ammontare a poche decine di euro l’anno; - le assicurazioni (e le rassicurazioni per alcuni) sono esplicitamente dettate dalla Legge Delrio n. 54/2014 che la invito a leggersi; - non può chiedermi ora quanti nuovi mutui saranno accesi in futuro, questo dipende da quanti investimenti saranno attuati per la città; - i costi burocratici della fusione non li conosco nel dettaglio, posso solo citarle i costi per il referendum consultivo, richiesto e deliberato in Consiglio Comunale, dalla maggioranza consiliare lo scorso novembre 2017 pari a quelli sostenuti nel 2016 per il referendum abrogativo sul tema del forno crematorio, richiesto dalla minoranza consiliare che poi non ha portato a nulla. A tal proposito vorrei rilevare il senso molto politico del secondo rispetto al primo, la fusione dovrebbe, infatti, essere fatta trasversalmente, indipendentemente dal colore politico, perché chi ne avrà il vantaggio è la città e i suoi cittadini. - avendo il comune di Cossogno nel 2017 un bilancio con un avanzo di 30.000€, ritengo sia stato capace di ottemperare alle manutenzioni richieste sul suo territorio, figuriamoci con 600.000€/anno in più per investimenti ordinari e straordinari, quota destinata a Cossogno dei 3.000.000 totali spettanti all’anno per la fusione; - la visione di un comune tanto ampio c’è e da molti anni, capisco che ci si preoccupi della fattibilità di questo progetto ma al contempo si esprimano le opinioni sulla base di una completa conoscenza dei fatti. Se necessario, sarà mia premura allegare la mia dichiarazione fatta in tal senso, e pubblicata su media e online, ove risulta con chiarezza come tale visione esista dal 1999; - i governi futuri potrebbero far tutto e il contrario di tutto, ma questo indicherebbe la solita scelta politica di partito molto poca onesta nei confronti della città e dell’intero territorio, 30.0000.000€ sono una priorità per chiunque abbia a cuore primariamente la città e non il proprio partito; - come già affermato la Legge Delrio prevede uno stanziamento per tutti i 10 anni previsti, e questo non lo può cambiare nessuno (esattamente come gli 8 milioni concessi a Verbania dal Bando Periferie); - la sua ultima domanda dovrebbe rivolgerla a qualcun altro dall’ego molto ma molto smisurato che di cattedrale nel deserto a Verbania ne ha creta un’enorme, lasciando a noi le croste da grattare. Per finire le risorse investite dallo Stato per le fusioni sono risorse pubbliche derivanti anche da tagli alla spesa ma sicuramente inferiori a quelle stanziate da sempre per la sopravvivenza di oltre 8.000 comuni (e qui parliamo di centinaia di miliardi di euro) che alla fine andrà a generare un forte risparmio, un ritorno utille per garantire migliori servizi per tutti, a iniziare da una possibile riduzione della pressione fiscale. Questo ci porta a pensare per logica che la razionalizzazione della spesa inizi innanzi tutto a livello centrale, con benefici che chiaramente andranno a ripercuotersi a tutti i livelli. Altrimenti mi spiega dove starebbe la convenienza per lo Stato? Dirimente risulta essere questa intervista al sindaco di Valsamoggia comune emiliano nato dalla fusione di ben 5 comuni i cui risultati estremamente positivi vengono evid

Lega Nord su aggregazione di Cossogno - 13 Febbraio 2017 - 12:44

giriamola così...
Io non sono per allargare Verbania, sono per allargare Cossogno :-D , scherzi a parte, è vero che non tutte le aggregazioni abbiano senso, ma questa assolutamente sì, lo dico da tempo e riporto di seguito le mie ragioni: Per quanto mi riguarda già nel 2012 scrissi questo post: http://www.verbaniafocuson.it/n40911-quando-la-politica-egrave-debole-le-idee-non-camminano.htm , tutte cose che pensavo da molto tempo prima di scriverlo. Il problema è che il livello politico locale è normalmente poco lungimirante, il tema dei confini, dei fondi ( € ) ai Comuni, viene sempre trattato partendo dal fondo, ovvero chiedendosi quanti soldi arriveranno. Fosse per me , anche non arrivassero incentivi economici, avrei da tempo avviato una strategia politica per ampliare i confini di Verbania, per diverse ragioni: Prima di tutto, essere una città che ha una parte di territorio nel Parco Nazionale della ValGrande, ci consentirebbe un unicità assoluta. Bagnati da uno dei più bei laghi del mondo e inseriti in un parco wilderness tra i più famosi d'Europa... Solo in termini di buona comunicazione questa cosa potrebbe farci svoltare in termini turistici. Più pragmaticamente, la nostra storia è tra i monti, solo a metà ottocento circa, la popolazione del lago è divenuta maggiore di quella residente in montagna. Il progetto dell'Associazione Terre Alte Laghi, sta dimostrando che il connubio laghi montagna, in termini di turismo "slow" è vincente, e loro (terre alte intendo) si sono solo guardati in giro per capire (e lo dico in termini assolutamente positivi) questa ovvietà. La politica potrebbe fare di più, con un territorio più ampio e anche montano, potrebbe ragionare di progetti innovativi (per noi innovativi, in altri posti già ampiamente collaudati) come una gestione responsabile ed economica della filiera del legno, trattamento energetico delle biomasse, agricoltura di montagna (per nicchie interessantissime di mercato) , valorizzazione delle strutture rurali decadenti... Tutto ciò, con una Verbania sensibile e lungimirante non solo sarebbe fattibile (anche in termini di ricerca di fondi comunitari), ma sarebbe auspicabile. Per non parlare del fatto che la macchina amministrativa, tanto bistrattata da alcuni, ha bisogno di organico , e che attualmente le assunzioni sono difficili, quindi un inserimento dell'organico in forza a Cossogno nella struttura verbanese, potrebbe fare solo un gran bene. Se questo progetto riuscisse bene, potremmo davvero iniziare a scrivere una nuova e bella pagina politico/economica del territorio. L'unica cosa che mi lascia perplesso è il fatto che la proposta parta da Cossogno e non da Verbania, a significare che l'attuale Sindaco di Cossogno ha una aperture mentale e una visione decisamente più ampia di quella che dovrebbe avere il Sindaco del capoluogo di provincia , notoriamente più incline ad essere poco collaborativo... speriamo.

"Cossogno: con Verbania o nell'Unione dei Comuni?" - 9 Febbraio 2017 - 17:54

speriamo , sarebbe una grande occasione
Per quanto mi riguarda già nel 2012 scrissi questo post: http://www.verbaniafocuson.it/n40911-quando-la-politica-egrave-debole-le-idee-non-camminano.htm , tutte cose che pensavo da molto tempo prima di scriverlo. Il problema è che il livello politico locale è normalmente poco lungimirante, il tema dei confini, dei fondi ( € ) ai Comuni, viene sempre trattato partendo dal fondo, ovvero chiedendosi quanti soldi arriveranno. Fosse per me , anche non arrivassero incentivi economici, avrei da tempo avviato una strategia politica per ampliare i confini di Verbania, per diverse ragioni: Prima di tutto, essere una città che ha una parte di territorio nel Parco Nazionale della ValGrande, ci consentirebbe un unicità assoluta. Bagnati da uno dei più bei laghi del mondo e inseriti in un parco wilderness tra i più famosi d'Europa... Solo in termini di buona comunicazione questa cosa potrebbe farci svoltare in termini turistici. Più pragmaticamente, la nostra storia è tra i monti, solo a metà ottocento circa, la popolazione del lago è divenuta maggiore di quella residente in montagna. Il progetto dell'Associazione Terre Alte Laghi, sta dimostrando che il connubio laghi montagna, in termini di turismo "slow" è vincente, e loro (terre alte intendo) si sono solo guardati in giro per capire (e lo dico in termini assolutamente positivi) questa ovvietà. La politica potrebbe fare di più, con un territorio più ampio e anche montano, potrebbe ragionare di progetti innovativi (per noi innovativi, in altri posti già ampiamente collaudati) come una gestione responsabile ed economica della filiera del legno, trattamento energetico delle biomasse, agricoltura di montagna (per nicchie interessantissime di mercato) , valorizzazione delle strutture rurali decadenti... Tutto ciò, con una Verbania sensibile e lungimirante non solo sarebbe fattibile (anche in termini di ricerca di fondi comunitari), ma sarebbe auspicabile. Per non parlare del fatto che la macchina amministrativa, tanto bistrattata da alcuni, ha bisogno di organico , e che attualmente le assunzioni sono difficili, quindi un inserimento dell'organico in forza a Cossogno nella struttura verbanese, potrebbe fare solo un gran bene. Se questo progetto riuscisse bene, potremmo davvero iniziare a scrivere una nuova e bella pagina politico/economica del territorio. L'unica cosa che mi lascia perplesso è il fatto che la proposta parta da Cossogno e non da Verbania, a significare che l'attuale Sindaco di Cossogno ha una aperture mentale e una visione decisamente più ampia di quella che dovrebbe avere il Sindaco del capoluogo di provincia , notoriamente più incline ad essere poco collaborativo... speriamo.
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