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Salviamo il Paesaggio: "stop incentivi mini-idroelettrico"

Riceviamo e pubblichiamo, il testo della lettera che il Comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola, come altre realtà di tutta Italia ha scritto al Ministro Di Maio, per chiedere stop incentivi mini-idroelettrico.

Ossola
Salviamo il Paesaggio: "stop incentivi mini-idroelettrico"
Egregio Sig. Ministro On.le Luigi Di Maio,

nella provincia del Verbano Cusio Ossola, all'estremo nord del Piemonte, si produce il 5,6% dell'energia idroelettrica italiana. Se tale dato viene rapportato alla superficie (2.255 Kmq) si scopre che il VCO è, con Sondrio, il territorio più spremuto d'Italia.

Già profondamente sfruttata nel secolo scorso per il "grande idroelettrico", questa terra ha visto i propri torrenti alpini sbarrati da 12 imponenti dighe, che raccolgono una capacità totale di invaso di 171 milioni di metri cubi d'acqua. I grandi laghi hanno profondamente trasformato il paesaggio, sommergendo alpeggi secolari e antichi paesi walser.

Il capitale idrico delle grandi dighe alimenta 27 impianti per la produzione di energia idroelettrica, con una potenza di oltre 300 MW. Nell'ultimo decennio il VCO si è trovato ad affrontare un rinnovato sfruttamento delle sue residue acque libere. Il cosiddetto mini-idroelettrico ha visto una crescita esponenziale di richieste e rilascio di autorizzazioni per la costruzione di nuovi impianti.

A oggi vi risultano in essere 189 concessioni idroelettriche di piccole derivazioni, con una potenza di circa 80 MW. Mentre oltre 73 nuove pratiche sono in istruttoria.

A fronte di una produzione idroelettrica davvero limitata, risulta spropositato l'impatto ambientale, paesaggistico, idrologico, geologico, biologico, naturalistico, culturale, in una provincia che basa una grossa fetta della propria sussistenza economica e impegna moltissime energie nello sviluppo di un turismo di tipo sostenibile.

Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA si impegna ormai da alcuni anni a fronteggiare legalmente e culturalmente questo fenomeno devastante per le vallate alpine.

Siamo quindi a inviarLe la cartolina"fai la cosa giusta", invitandoLa a NON accogliere l'emendamento proposto a maggioranza dalle Regioni in sede di Commissione Stato-Regioni, chiedendoLe invece di promulgare il Decreto FER nella sua versione originaria, ovvero escludendo dal regime incentivante gli impianti idroelettrici con derivazione dai corpi idrici superficiali naturali.

Ne sono rimasti davvero pochi.

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