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Costituito il Comitato difesa dei due ospedali

Si è costituito Venerdì 22 novembre 2019 a Verbania presso la Casa del Popolo di Trobaso il “Comitato provinciale a difesa degli ospedali di Verbania, di Domodossola e dei due Dea”. Riportiamo la nota di fondazione.

Verbania
Costituito il Comitato difesa dei due ospedali
Alla riunione erano presenti cittadini del Verbano, del Cusio, dell’Ossola e dei Comuni del Cusio facenti parte della Provincia di Novara.

I presenti hanno evidenziato la peculiarità e la specificità montana della nostra Provincia, le problematiche idrogeologiche, di viabilità e trasporti pubblici, nonché la rilevante presenza turistica che richiedono la necessità di confermare e rafforzare la presenza degli Ospedali e dei DEA di Verbania e Domodossola.

Solo da qualche anno è stato inaugurato un nuovo edificio ospedaliero a Domodossola dove ha sede la specialità di Neurologia e un anno fa il Reparto di terapia intensiva cardiologica e rianimazione nell’Ospedale di Verbania. In entrambi gli Ospedali sono state inoltre rese operative da pochissimi anni le nuove sale chirurgiche.

Realizzare un nuovo Ospedale Unico nel VCO comporterebbe pertanto :
- uno spreco di risorse, circa 180 milioni di euro (dati del 2017);
- un possibile ritardo nei tempi di risposta e nel peggioramento della qualità dei servizi Sanitari per tutti i cittadini del VCO e per i non residenti;
- un rischio di impatto ambientale sia per il consumo di territorio che per l’aumento esponenziale degli spostamenti degli utenti, dei visitatori e dei lavoratori;
- come indicato nel Progetto approvato dalla Giunta Chiamparino/Reschigna il mantenimento degli stessi numeri dei posti letto attuali, pertanto il non aumento della casistica sanitaria e la diminuzione del numero dei posti di lavori (non meno di 120/130 posti di lavoro) con il conseguente aumento dei tempi d’attesa per i cittadini.

Tenuto conto dei tempi di realizzazione del nuovo Ospedale Unico, non si hanno certezze sulla possibile evoluzione delle modalità di assistenza dei cittadini e su una conseguente inadeguatezza della nuova struttura.

Per offrire servizi ospedalieri adeguati in tutta la Provincia si chiede di portare da 12 a 24 ore l’apertura del Pronto Soccorso di Omegna e di attivare sempre nell’Ospedale di Omegna il reparto di Traumatologia.

Si è posta inoltre l’attenzione sulla necessità di potenziare la Prevenzione Primaria come indicato dalla legge 833/78 che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale. I capisaldi della legge sono infatti “…la promozione, il mantenimento e il recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione” , “la formazione di una coscienza sanitaria”, “la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro”, “la Promozione e la salvaguardia della salubrità dell’igiene dell’ambiente naturale di vita e di lavoro e l’igiene degli alimenti”.

Per far funzionare bene i DEA i due Ospedali devono attuare ambulatori integrati nel DEA con la presenza dei Medici di base che evadano codici bianchi e verdi. In questo senso c’era un accordo Sindacati Regione del 2017 cui non è stato dato seguito. Oggi i Medici turnano nelle Case della Salute che sono in gran parte un doppione degli Ambulatori dei Medici di famiglia.

Si auspica che le eventuali risorse disponibili siano impiegate per riqualificare la medicina di base e territoriale che deve avere come obiettivo prioritario il potenziamento della Prevenzione Primaria.

Allo stato delle cose e vista la spaccatura voluta fra Ossola e Verbano-Cusio, prima di compiere qualsiasi decisione chiediamo di attivare uno studio super partes, magari attraverso il Politecnico di Torino, per capire quali siano le reali necessità non solo attuali ma nella previsione dei prossimi decenni. Riteniamo, pertanto, indispensabile definire un “Piano sanitario territoriale”.

Il Comitato ha deciso di indire incontri pubblici per spiegare alla popolazione le ragioni per cui ritiene che vadano difesi e potenziati gli Ospedali di Verbania e Domodossola e i rispettivi DEA ed un rilancio dell’Ospedale di Omegna.

COMITATO PROVINCIALE A DIFESA DEGLI OSPEDALI DI VERBANIA E DOMODOSSOLA E DEI DUE DEA



5 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di lupusinfabula 1Ottimo!
lupusinfabula
28 Novembre 2019 - 11:23
 
Condivido pienamente e aggiungerei che anche il pronto soccorso di Omegna dovrebbe funzionare H24. Finalmente qualcuno che dimostra di conoscere il territorio, le sue particolari esigenze, le sue genti e non corre dietro a fantasmagorici nuovi impianti. Qualcuno dirà che le norme nazionali non lo permettono: bene, cambiamo le norme nazionali o si chieda una deroga per la specificità del territorio.
Vedi il profilo di AleB 1Re: Ottimo!
AleB
28 Novembre 2019 - 14:20
 
già che ci siamo, chiediamo anche alla OMS di rivedere le sue linee guida, chessò, SECONDO ME 100parti all'anno sono più che sufficienti per dimostrare la sicurezza del reparto neonatale.

https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=46229

<<Ma per i dottori “non bastano gli investimenti in attrezzature, non basta un numero adeguato di personale medico ed ostetrico, questi sono requisiti di base, è indispensabile che il Punto Nascita affronti un numero sufficiente di parti per acquisire esperienza ed abitudine a gestire al meglio situazioni di urgenza e di emergenza.">>

sa che c'è, visto che la salute sembra contare meno di un'automobile, quando avrai un problema alla tua auto, passa da me che riparo autoveicoli a tempo perso, 2/3 all'anno...non di più. Certamente non sarà per te un problema la mia esperienza in meccanica, tanto non la consideri nemmeno per la professione medica.

Ti aspetto in garage! :)

Saluti
AleB
Vedi il profilo di lupusinfabula 1Come moltissimi altri
lupusinfabula
28 Novembre 2019 - 16:10
 
Come moltissimi altri sono nato a Cannobio, quando l'attuale Opera Pia era ancora un ospedale nel quale si praticavano anche operazioni chirurgiche di routine ( appendicit, ernie e quant'altro); mi dicono non essere stata la mia nascita un parto facile eppure nonostante ciò sono ancora qui. Voglio dire che per le situazioni normali anche reparti di maternità come quello di Verbania o di Domodossola vanno benissimo ( i miei due figli entrambi nati a Verbania ed il secondo, in particolare con un problema respiratorio risolto brillantemente dall'equipe medica lì presente anno 1989), per i casi del tutto particolari e problematici certo che si ricorre a strutture maggiormente attrezzate e specializzate; ho amici che per un particolare problema del loro piccolo neonato, sono dovuti ricorrere al Gaslini di Genova, perchè colà indirizzati proprio da medici di Verbania: non sarà mai possibile ( nè è quello che credo si voglia) avere un Gaslini a Verbania: cerchiamo di stare coi iedi per terra, vogliamo, anzi, pretendiamo una buona assistenza di base senza pretendere l'eccellenza che già esiste altrove e, come qualcun'altro su VBN sottolineava, oggi facilmente raggiungibiler grazie agli elicotteri.
Vedi il profilo di AleB 1Re: Come moltissimi altri
AleB
28 Novembre 2019 - 16:55
 
Ciao lupusinfabula
a parte le battute, non si possono prendere casi personali per ragionare sulla qualità dei livelli di assistenza. Ci sono organismi nazionali e sovranazionali e persone qualificate che impongono criteri scientifici sulla base dei dati a disposizione (che non sono il tuo caso o il mio, ma qualche milione). Ci sono checklist dedicate per verificare la possibilità di deroghe a questa soglia:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_4483_listaFile_itemName_5_file.pdf

1 neonato morto o peggio ancora reso disabile per causa diretta di questo livello assistenziale, vale (anche economicamente per lo Stato), qualche centinaio di bimbi sani. Le nostre esperienze nulla hanno a che fare con questa valutazione ed i parti più difficili sono quelli che non puoi prevedere.

Io mi fido della scienza così come non mi riparerei mai l'auto da solo!

Saluti
AleB
Vedi il profilo di lupusinfabula 1Ecco, appunto
lupusinfabula
29 Novembre 2019 - 16:09
 
Organismi nazionale e sovranazionali, ecco, appunto : fuffa! perchè non si può paragonare la situazione del VCO con altre esistenti in Italia, così come la situazione sanitaria italiana con quella di altre nazioni e chi, soprattutto in tema salute, ragiona puramente ed aridamente su numeri e cifre non avrò mai la mia stima.Ribadisco: fuffa!



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