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Anche oggi in casa

Una lettrice del blog ci invia qualche riga che racconta la vita in questi giorni di quarantena. Se anche voi volete raccontarci le vostre giornate, magari per "evadere" virtualmente qualche minuto, inviatecele e faremo un piccolo diario.

Verbania
Anche oggi in casa
Ubbidienti alle regole organizziamo la nostra vita tra le quattro mura Domestiche. Grande sorpresa aver scoperto anzi riscoperto i componenti della famiglia. Il nonno brontolone, la nonna sconsolata, i figli turbolenti, il marito esigente ed io “la moglie” quasi clandestina in casa.

Non pensavo di poter sopportare tutto questo per piu’ di qualche giorno. Anzi di qualche ora ma……sorpresa sto assaporando il gusto di stare insieme.

La mattina mi alzo e,pur lavorando da casa, mi obbligo a truccarmi e vestirmi. Come se dovessi uscire nel mondo esterno. Stessa cosa pretendo dai bambini che adorerebbero rimanere in pigiama che, considerano l’emblema del dolce far niente.

Abbiamo cercato di organizzare la giornata scandendola in orari fissi:
Ore 8 colazione insieme
Ore 9 tutti pronti lavati profumati vestiti
0re 9,15 tutti impegnati,con i compiti con il lavoro ecc.ecc.
0re 13 pranzo
Nel pomeriggio giochi per i bambini mentre io lavoro fino alle 17

Dopo la routine di “prepararmi” per casa ( doccia e cambio abito) qualche telefonata per alleggerire la tensione ,un po di lettura ,qualche notizia alla Tv ,un po’ di musica che in questi giorni e’ una mia simpatica compagna.

I nonni in tutto questo? Incominciano alle 7 a confabulare fra di loro a voce alta convinti di bisbigliare ( sono un po’ sordi) su cosa preparare da mangiare per pranzo. Stessa pantomina alle 18 per organizzare la cena.

La tenerezza che mi ispirano e’ tanta veramente tanta. In questi giorni cosi’ pesanti e particolari…..

Adesso vi lascio perche’ a breve ,sono quasi le 12,apriremo la finestra e insieme alla mia famiglia , insieme a Milano, insieme alla Lombardia insomma, insieme batteremo le mani in segno di ringraziamento verso coloro che cercano di risolvere questa drammatica situazione.

Magari domani canteremo anche noi dalla finestra come hanno gia’ fatto in Altre citta’.

Ieri dal balcone di fronte due ragazzi hanno strimpellato qualche nota sulla chitarra, qualcuno ha riconosciuto in quei suoni una famosa canzone e ha iniziato a gorgheggiare qualcosa che altri balconi hanno condiviso, intonati o meno ma a insieme.

A domani
Gabriella



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