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Laghi Maggiore e Orta: per lo più “fortemente inquinati”

Goletta dei Laghi 2022 approda in Piemonte, i monitoraggi su Maggiore e d’Orta: fortemente inquinati 5 dei 9 punti campionati da Legambiente sul Maggiore; oltre i limiti, 4 punti su 5 sull’Orta.

Verbania
Laghi Maggiore e Orta: per lo più “fortemente inquinati”
Goletta dei Laghi 2022 approda in Piemonte per monitorarne lo stato di salute dei bacini lacustri: per lo più “fortemente inquinati” e “inquinati” i punti campionati sui laghi Maggiore e d’Orta dalla campagna estiva di Legambiente. Nel mirino dei monitoraggi, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.

I risultati delle analisi effettuate sui campioni prelevati nei giorni scorsi da un team di tecnici e volontari dell’associazione ambientalista sono stati resi noti questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso la Fratelli Fantini S.p.A a Pella (NO): intervenuti Alice De Marco, Direttrice Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Daniela Fantini, CEO di Fantini Rubinetti; Elisa Scocchera – Ufficio Scientifico Legambiente Onlus; Massimiliano Caligara e Roberto Signorelli, del Circolo Legambiente “Gli Amici del Lago”; Jacopo Fogola, Responsabile del Dipartimento Territoriale Nord-Est di Arpa Piemonte e Gianni De Bernardi, Presidente dell’Ecomuseo del Lago d’Orta.

Dalle ore 15.00 alle 17.00, previste invece azioni di citizen science nella cornice dei Lakes Days, eventi di cittadinanza attiva che vedono il coinvolgimento di volontari, cittadini, associazioni e amministratori in un’esperienza concreta di tutela e valorizzazione del lago: l’appuntamento è per oggi pomeriggio alla Spiaggia Prarolo di San Maurizio D'Opaglio (NO), sul Lago d’Orta, per attività promosse in collaborazione con il Circolo Legambiente “Gli Amici del Lago”.

Nove, nello specifico, i punti oggetto di prelievi sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, di cui cinque risultati fortemente inquinati. Sul Lago d’Orta, invece, sono stati campionati cinque punti, quattro dei quali risultati oltre i limiti di legge.

“I risultati delle analisi effettuate sul Lago Maggiore e sul Lago d’Orta sono in linea con quelli degli scorsi anni ed evidenziano le medesime criticità riscontrate nelle precedenti edizioni della campagna – commenta Elisa Scocchera, portavoce di Goletta dei Laghi – Anche in Piemonte, così come nelle altre tappe effettuate quest’anno, la forte siccità ha contribuito alle alte concentrazioni di inquinamento di tipo microbiologico”.

“Goletta dei Laghi ci permette di rafforzare il lavoro di networking e la sinergia con Arpa Piemonte. Legambiente vuole essere un supporto per quanto riguarda i temi di qualità delle acque, effettuando un lavoro di complementarità e di integrazione alle analisi di balneabilità dei laghi piemontesi – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – Il controllo continuo dei nostri specchi d’acqua è uno strumento irrinunciabile per giungere ad un rapporto sereno con i nostri laghi, soprattutto grazie al presidio dei nostri circoli sul territorio e alla partecipazione della cittadinanza”.

“Con la campagna Goletta dei Laghi abbiamo iniziato a monitorare i punti critici del Verbano a partire dal 2009, estendendoli e modificandoli nel corso del tempo in base al mutare delle situazioni e aggiungendo anche alcune località del Lago d’Orta – sottolinea Massimiliano Caligara, presidente del Circolo di Legambiente Amici del Lago di Arona – I risultati variano sensibilmente secondo i punti, alcuni immissari sono delle criticità croniche da decenni e le riteniamo inaccettabili, per altri punti problematici invece ci stiamo confrontando in modo costruttivo con amministratori e con i gestori per trovare soluzioni condivise”

GOLETTA DEI LAGHI 2022. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche, cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, i temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 17 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.

Partner di Goletta dei Laghi 2022 sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner è il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.

Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, rinnova ancora la sua storica partnership per la campagna estiva di Legambiente. Da 39 anni il Consorzio è protagonista dell’economia circolare italiana assicurando la raccolta e l’avvio a rigenerazione degli oli lubrificanti usati in tutto il Paese. Grazie alla filiera del Consorzio questo rifiuto si trasforma in una preziosa risorsa tornando a nuova vita: oltre il 98% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Lo scorso anno il Consorzio ha recuperato in Piemonte 14.059 tonnellate di olio usato.

“Continuare il nostro impegno nella tutela dell’ecosistema, compresa la preservazione dello stato di salute delle acque, rappresenta per il CONOU e la sua Filiera un imperativo quotidiano che sposa appieno la mission ambientale del Consorzio. Oggi siamo chiamati tutti, senza indugio, a fare in modo che la natura e le sue ricchezze restino un bene comune disponibile per le future generazioni: questo si chiama sostenibilità” ha affermato Maurizio Arcidiacono, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Ovest. “Il Consorzio non solo evita la dispersione nell’ambiente del lubrificante usato, cioè un rifiuto pericoloso, ma al 100% lo rigenera dandogli nuova vita; e questo si chiama Economia Circolare realizzata. Dal 1984 il CONOU ha raccolto oltre 6,5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato: Il 99% degli oli usati sono oggi avviati a rigenerazione, un risultato che fa del Consorzio una Eccellenza in Europa”.

Da Nord a Sud, sono 12 le regioni toccate dalla campagna di Legambiente che, anche in questa edizione, si avvale della collaborazione di centinaia di volontarie e volontari sui territori, dediti al campionamento delle acque: un’incredibile operazione di citizen science per capillarità ed estensione, cui si accompagnano progetti e iniziative in loco che coinvolgono la cittadinanza, finalizzati a non abbassare la guardia sulla qualità dei laghi e sugli abusi che ne minacciano e deturpano le rive.

In particolare, ormai da diversi anni, la campagna di Legambiente è occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne, con i laghi di Garda, Bracciano e Trasimeno al centro del progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.

Novità del 2022, LIFE Blue Lakes estende la sua azione a tutti i bacini lacustri interessati da Goletta, proponendo un Manifesto dei laghi che ogni amministrazione locale potrà sottoscrivere. Il documento elenca obiettivi specifici riferiti agli ambiti strategici verso cui indirizzare gli impegni:

UNIONE E COORDINAMENTO: il Manifesto del Lago come opportunità per coordinare i processi di gestione;
SENSIBILIZZAZIONE: ovvero il Manifesto del Lago come strumento di informazione e prevenzione;
3R: ovvero migliorare la Riduzione, il Riutilizzo e il corretto Riciclo dei rifiuti
PARADIGMA: per sostenere il cambio di paradigma nell’utilizzo della plastica;
CONOSCENZA: il Manifesto del Lago quale strumento per completare la conoscenza riguardo le microplastiche.

In più, Goletta dei Laghi 2022 si configura quale importante cornice per ribadire la necessità di una gestione equa, razionale e sostenibile della risorsa idrica, di fronte alla scarsità d’acqua che non risparmia i bacini lacustri italiani già sottoposti a eccessive captazioni, mancata o cattiva depurazione: una siccità inasprita dagli effetti sempre più evidenti della crisi climatica.

In programma, in diverse delle località attraversate da Goletta dei Laghi, i Lakes Days, momenti di cittadinanza attiva sul lago con il coinvolgimento di volontari, cittadini, associazioni e amministratori per condividere un’esperienza concreta volta alla tutela e alla valorizzazione del lago.

Sempre attivo, durante tutta la campagna, il servizio SOS Goletta, attraverso cui i cittadini possono segnalare a Legambiente chiazze o inquinamento sospetto di laghi, mari e fiumi e permettere all’associazione ambientalista di coinvolgere le autorità competenti per intervenire tempestivamente.

I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUI LAGHI MAGGIORE E D’ORTA

Nove i punti oggetto di prelievi sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, di cui cinque risultati fortemente inquinati: lo sfioratore di Largo Marconi sul lungolago di Stresa (VCO); la foce del torrente Vevera e il punto a lago presso lo sfioratore del rio S. Luigi ad Arona (NO); la foce del rio Arlasca a Dormelletto (NO); il punto presso la foce del fiume Toce a Verbania (NO). Entro i limiti di legge, invece, i punti campionati alla foce del Torrente Erno a Lesa (NO); alla foce del torrente San Bernardino e alla foce del torrente San Giovanni, entrambi in località Intra a Verbania (VCO); il punto campionato alla foce del torrente Selvaspessa a Baveno (VCO).
Immagine 1
Cinque i punti campionati, invece, sul Lago d’Orta, quattro dei quali risultati oltre i limiti di legge: fortemente inquinati il punto campionato presso lo sfioratore sul lungolago Beltrami e alla foce del torrente Lagna, entrambi nel comune di San Maurizio (NO); quello alla foce del torrente Pescone, nel comune di Pettenasco (NO). Inquinato il punto presso la foce Fiumetta a Omegna (VCO). Entro i limiti, infine, il prelievo effettuato alla foce del torrente Pellino, a Pella (NO). Dal momento che il risultato negativo si riscontra per il secondo anno di seguito, le analisi microbiologiche verranno ripetute nei prossimi mesi, per sollecitare ancor più l’attenzione sulle criticità rilevate.
Immagine 2
I prelievi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L'ufficio scientifico dell'associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando poi i laboratori sul territorio per le analisi. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).



8 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di lupusinfabula Foce
lupusinfabula
13 Luglio 2022 - 11:05
 
I punti rilevati come inquinati sono per lo più le foci di fiumi e torrenti che si immettono nel lago Maggiore, ergo le fonti inquinanti si trovano a monte di questi corsi d'acqua ed è pertanto opportuno risalire l'alveo di queste acque correnti per individuare chi o cosa inquina le loro acque trascinando l'inquinamento anche nel lago, un compito che dovrebbe essere svolto dai comuni in collaborazione con ARPA.
Vedi il profilo di gianluca 1dati...
gianluca
13 Luglio 2022 - 13:52
 
Lupus, questi dati non significano assolutamente nulla. Non hanno alcun valore tecnico ne tantomento scientifico. Se avessero campionato l'acqua della spiaggia di Suna dopo una giornata di bagni, o peggio ancora la sabbia della stessa, avrebbero ottenuto risultati ancora più eclatanti.
Un campionamento una tantum, fatto in modo dilettantesco, è del tutto inutile. Per avere conoscenza della situazione basta guardare i dati periodici dei campionamenti seri fatti da ARPA. Questa è solo pubblicità gratuita per l'associazione (meritevole finchè vuoi). Inoltre c'è un altro enorme limite, le analisi di contaminazione microbiologica a nomr adi legge (che sono scimmittate qui) purtroppo si fanno con metodologie vecchie di 150 anni, e sono lontanissime dal livello di definizione (e quindi di classificazione del rischio per l'uomo che oggi, con pochissimo sforzo, si potrebbe ottenere). Ma a chi interessa cambiare le leggi?
Essendo queste tecnologie alla base del mio lavoro, posso dirti che buona parte delle E.coli che vengono trovate sono di fatto ambientali (arrivano dal dilavamento dei suoli, in passato le definivano criptiche) e non indicano alcun pericolo per l'uomo. Inoltre altri batteri invece pericolosi (spesso anche antibiotico resistenti) si possono trovare e indicano decisamente inquinamento da parte dell'uomo (scarichi abusivi o non correttamente regimentati, impianti di trattamento che non funzionano a dovere, impatto zootecnico...). Non sto a farti liste, ma nel Maggiore sono presenti in quantità bassissime, e spesso si concentrano alle foci dei fiumi su sponda lombarda. Nell'Orta o nel Mergozzo poi siamo messi ancora meglio. Per cui tranquillo...
Certo abbiamo corsi d'acqua che dal punto di vista microbiologici sono problematici (Boesio, Bardello), altri che non sono in ottima salute (Tresa, Toce) altri in eccellente salute (Ticino, San Bernardino)... ma tutto comunque paragonabile (e spesso un po meglio) che in tutti i grandi bacini subalpini.
Per conoscere lo stato di salute dei nostri laghi basta leggersi i dati pubblici di ARPA e quelli ancora più dettagliati prodotti da CIPAIS (commissione per la protezione delle acque italo svizzere), anche questi disponibili e pubblici online.

Se poi questo serve a far pensare che dell'ambiente in cui viviamo ci si deve prender cura va bene pure, però far inutile allarmismo non ha senso... ciao!
Vedi il profilo di lupusinfabula Prendo atto
lupusinfabula
13 Luglio 2022 - 21:58
 
Prendo atto di quanto ne sa chi sicuramente è più competente di me.
Vedi il profilo di Alfredo 1Re: dati...
Alfredo
14 Luglio 2022 - 09:47
 
Ottima lezione Dottore…
Vedi il profilo di gianluca 1Re: Re: dati...
gianluca
14 Luglio 2022 - 14:21
 
Ciao Alfredo

vabbè dai, un minimo... comunque non voglio denigrare in nessun modo quelli che nel loro tempo libero si fanno il mazzo come volontari per prendersi cura diluoghi e ambienti che soffrono dell'incuria generale. Associazioni come Legambiente sono meritorie in questo senso. Il mio intervento è solo per dire che dare patenti di pulito, sporco, bello o brutto, sulla base di dati che non hanno alcun valore scientifico è sbagliato. E' vero che serve all'associazione a farsi pubblicità, a raccogliere fondi e a richiamare nuovi associati, ed è vero che affiancarsi personale di enti di monitoraggio, e a volte di ricerca, limita le potenziali cavolate che l'ambientalismo fine a se stesso tende a produrre, però a mio avviso se almeno parte dei fondi che vengono utilizzati per queste campagne andassero ad attività scientificamente supportabili (potrei farne una lista lunga un kilometro) che portano un ritorno in termini di gestione del territorio, sarebbe molto meglio.

Per esempio, e poi mi taccio, la gestione della risorsa acqua, che è stata affrontata con grande costrutto nel dibattito a Verbania dove anche questi dati sono stati presentati, cacciando la stessa in secondo piano. E se ti importa la gestione nell'ambiente in cui vivi, ste cose ti dispiacciono...
Vedi il profilo di Filippo Lavoro di Gianluca
Filippo
14 Luglio 2022 - 15:49
 
Gianluca non specifica esattamente quale sia il suo lavoro e presso quale Ente o Società lo svolge quindi, per curiosità come, mi sono scaricato i rapporti delle fonti da lui citate e cioè ARPA e CIPAIS che confermano un grande numero di campioni con superamento dei limiti. Poi, se per lui va bene, può tranquillamente bere l'acqua dei punti segnalati come critici tanto l'ospedale è sempre aperto.
Vedi il profilo di SINISTRO 1Re: Lavoro di Gianluca
SINISTRO
15 Luglio 2022 - 07:55
 
Ciao Filippo

ah certo: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio....
Vedi il profilo di gianluca 1Re:
gianluca
15 Luglio 2022 - 09:37
 
Ciao Filippo

di solito non intervengo in discussioni dove non ho cognizione, più che altro perchè preferisco discutere cose davanti a una birretta che non davanti ad un pc. Quindi non sto a pubblicarti il mio cv, però se ti sei scaricato i rapporti CIPAIS (bravo!) e fai una ricerchina il mio nome lo trovi, e sei poi lo metti in google scholar trovi pure i risultati del mio lavoro :-)
In breve, non mi bevo l'acqua del Maggiore, mi bevo quella del rubinetto che a Intra è di eccellente qualità. I dati che hai visto, confermano una lago in grandissima parte balneabile, situazione eccezionalmente migliore rispetto a trent'anni fa, ed assolutamente migliore rispetto agli altri grandi laghi italiani. Se non consideriamo l'inquinamento da PCB (che si trova nel Maggiore e non in altri corpi d'acqua, semplicemente perchè parliamo di uno dei tre laghi più conosciuti e studiati d'Europa, a differenza di altri posti dove non sono monitorati) il lago è in ottima salute, con pochissime criticità puntiformi, e con il rischio di un peggioramento dovuto al cambiamento climatico in atto.
Come ti dicevo sopra, le criticità puntiformi "microbiologiche" sono dovute a situazioni note su cui si sta lavorando (con una certa difficoltà, principalmente dovute al fatto che sono il risultato di problematiche legate alla struttura delle reti dei reflui, che non si risolvono in 10 minuti e nemmeno in 10 mesi, specialmente quando i fondi dedicati a queste opere è assolutamente limitato), mentre in gran parte riflettono la vetustà del metodo di analisi. Per esempio, rimanendo a Fondotoce, la stragrande maggioranza dei coli presenti (che sono unicamente legate a scarico del fiume e non sono stabilizzate nelle comunità microbiche lacustri), se studiate in modo moderno, si vede chiaramente che sono patogeni animali, quindi frutto di inquinamento fecale da allevamento, di fatto non sono indicatori di presenza di batteri pericolosi per l'uomo in nessun modo per l'uomo. Lo stesso vale per molti altri punti. Le analisi "di legge" invece si limitano a conte fatte come le avrebbe fatte Pasteur, e non hanno cognizione in questo senso. Come invece non sono in grado di valutare tutti quei batteri, potenzialmente pericolosi, che non crescono su una piastra perchè non lo fanno e basta.
Sono un'indicazione relativa, che come si suol dire "mei che gnenta", ma che va comunque interpretata.
Il Maggiore ha di fatto centrato da anni tutti gli obiettivi di qualità molto stringenti che gli sono stati assegnati, frutto del buon lavoro dei gestori delle acque reflue (in Piemonte e in Ticino, meno in Lombardia) e di fatto, di una de-industrializzazione del territorio.
Il vero problema, oggi, è meteorologico, eventi estremi, periodi siccitosi, carenza di acqua che portano ad un costante riscaldamento delle acque (anche profonde), in termini di decimi di grado, che hanno come risultato il mancato rimescolamento primaverile e quindi una parabola verso l'anossia al fondo.
Quindi se bevi una sorsata di acqua del Maggiore, hai lo stesso rischio di prenderti la cacarella come se la bevessi a Ginevra o a Costanza.
ciao!



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