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Lampi sul loggione - Pigmalione

Per chi non conoscesse il mito di Pigmalione, bisogna rispolverare il libro X delle Metamorfosi di Ovidio, dove si parla di uno scultore di Cipro, che aveva modellato nell’avorio un nudo femminile (vv. 247-252).

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Lampi sul loggione - Pigmalione
L’artista, innamoratosi della sua opera, l’aveva ritenuta l’espressione più alta della femminilità e aveva sperato che si animasse, finché il suo desiderio divenne realtà grazie all’intermediazione della dea Afrodite.

Traendo spunto dalla vicenda del personaggio ovidiano, e di quel rapporto amoroso che si instaura tra l’artista e l’opera, Giacomo Ferraù, mette in scena allo spazio S.Anna di Verbania per la stagione “ Lampi sul loggione” sabato 24 febbraio, Pigmalione: un testo che affronta la tematica assai complessa della distorsione che l’arte può applicare alla realtà, attraverso i propri strumenti e filtri interpretativi.

Lo spettacolo è prodotto da “ Eco di fondo” di Milano, con la regia e drammaturgia dello stesso interprete e di Giulia Viana.

Il monologo si basa sulla vita di Kurt Gerron, attore e regista cinematografico, a cavallo fra le due guerre, che morì ad Auschwitz, una volta concluso lo spettacolo più bello del mondo. Infatti il regime nazista aveva chiesto al regista, durante la sua detenzione al campo di concentramento di Theresienstadt, una messinscena alla quale parteciparono come comparse gli stessi ebrei detenuti. L’obiettivo era creare, in occasione dei controlli della Croce Rossa, un’immagine posticcia di Terezin come luogo felice. Gerron realizzò quindi il documentario Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet (Terezin: Un documentario sul reinsediamento degli ebrei), noto anche come Il Führer regala una città agli ebrei.

In scena Ferraù è solo, tranne che per qualche intromissione di un altro personaggio, che però svolge un ruolo puramente strumentale nel cambiamento delle luci a vista, o di supporto per i cambi d’abito.

Sullo sfondo si alternano video, selezionati da Lorenzo Crippa, che rimandano al cinema dai tempi del muto, fino a immagini sul nazismo. Attraversiamo tutta la vita del protagonista: il suo avvicinamento alla scatola magica, il racconto delle sue commedie con lieto fine; la sua intenzione di dare una certa angolazione quantomeno ottimistica del reale. Io ho abbellito la realtà perché la morale è solo una questione di estetica. Proprio come il Pigmalione di Ovidio, che non si pone nessun freno nel giacere in un letto nuziale con un corpo inanimato di pietra, anche qui l’etica va in secondo piano rispetto a ciò che è bello.

Lo spettacolo è in abbonamento, alcuni biglietti disponibili a € 20,00 sul sito

https://www.spaziosantanna.it/evento/pigmalione/



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