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In extremis partecipazione alla BIT del distretto laghi e monti

Partecipazione in extremis alla Bit, la fiera mondiale del turismo in programma alla fiera di Milano Rho dal 16 al 19 febbraio, per il Distretto dei Laghi e per le altre Atl del Piemonte.

Stresa
In extremis partecipazione alla BIT del distretto laghi e monti
La conferma della partecipazione della Regione Piemonte è arrivata solo lunedì scorso, dopo un’attenta riflessione su costi e benefici della partecipazione. A breve il Piemonte e il Lago Maggiore faranno quindi la loro apparizione tra
gli espositori della kermesse turistica milanese, sul cui database la parola chiave Lago Maggiore per ora continua a dare come unico risultato «Lago Maggiore Express», il tour combinato Navigazione Lago Maggiore e Vigezzina, che ha ottenuto negli anni sempre crescenti riscontri e che si presenterà in fiera con un proprio stand.
«Saremo presenti come Distretto del Laghi – conferma il presidente dell’ente di promozione turistica Antonio Longo Dorni – ma condividiamo la scelta della Regione di ridurre l’impegno economico per la presenza alla Bit».
La partecipazione decisa all’ultimo minuto dalla Regione parte infatti dal presupposto di un taglio netto ai costi di partecipazione, che tre o quattro anni fa avevano raggiunto la soglia dei 400 mila euro. Cifre precise per l’edizione 2012 ancora non se ne fanno, ma comunque si ipotizza un risparmio di almeno il 50% rispetto ai costi di partecipazione alle edizioni più costose degli anni passati. L’obiettivo dichiarato è quello, pur garantendo una presenza di livello, di rendere più efficace la spesa.
«Noi saremo presenti a Milano come al solito puntando sui nostri gruppi folcloristici e sulla enogastronomia – aggiunge Antonio Longo Dorni.
«In un periodo di risorse limitate – spiega il presidente del Distretto dei Laghi - preferiamo puntare anche su altri canali di promozione soprattutto i media e internet, invogliando così i turisti a venire sul Lago Maggiore».
I tagli alle spese per la promozione e accoglienza turistica rischiano però di mandare in crisi anche il sistema delle Atl, dove la grande parte delle risorse arriva dalla casse regionali: «Bisogna ragionare su un coinvolgimento nella valorizzazione del territorio da parte dei comuni, che ora con la tassa di soggiorno hanno a disposizione le risorse per sostenere promozione e accoglienza». «La promozione non viene più fatta a livello di singolo comune ma semmai di territori».
Una strada già intrapresa nelle Langhe e nel territorio delle Montagne Olimpiche, dove una parte della tassa di soggiorno viene riversata nelle casse dell’Atl per portare avanti l’accoglienza turistica.
L’ipotesi però non piace ai sindaci di Stresa e Baveno, i due comuni del Vco che con Verbania si spartiranno la grande parte del gettito della tassa di soggiorno: «L’introito della tassa di soggiorno è già allocato nel bilancio comunale per coprire costi legati al turismo, impossibile stornarne anche una parte, tanto più che Stresa sostiene in proprio i costi di accoglienza turistica con l’ufficio turistico» commenta il sindaco di Stresa Canio Di Milia. Dello stesso tenore anche l’accoglienza alla proposta di Longodorni del sindaco di Baveno Massimo Zoppi: «Non so proprio come i comuni faranno a pareggiare i bilanci già con le risorse attuali, non credo proprio siano le porte dei comuni quelle giuste a cui bussare».



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