Dare forma a uno spazio per i giovani perché si confrontino è una cosa sempre utile ma una Consulta è una cosa diversa. La Consulta dei Giovani che nasce per la prima volta a Verbania è uno spazio di democrazia e partecipazione. In democrazia si vota, in democrazia vince la maggioranza e per vincere occorre imparare a confrontarsi, rispettare le idee altrui, conoscere chi è lontano da sé. E’ un gioco meraviglioso, quello democratico. Fatto di rispetto e crescita: perché per far accettare la propria idea occorre imparare il coraggio di parlare, di insistere, di spiegare. Una palestra incredibile quanto importante per i ragazzi.
Una Consulta e non uno spazio privo di regole perché vogliamo incida sul Consiglio Comunale, vogliamo che questi ragazzi abbiano una voce, che costruiscano proposte vere che avremo l’onore e l’onere di fare nostre.
- Età di ammissibilità: 16 a 29 anni.
- Ne possono far parte i residenti di Verbania e dei Comuni confinanti: siamo il Capoluogo e l’inclusione dei Comuni minori è importante, ci permette di far partecipare anche quei ragazzi che altrimenti sarebbero privati di quest’esperienza.
- 25 giovani rappresentanti, una composizione ibrida.
- Una Consulta dallo “scheletro” innovativo: le associazioni e i rappresentati dei diversi istituti scolastici hanno una quota di rappresentati, un atto dovuto a chi già realizza progetti e promuove le realtà giovanili sul territorio. Gli altri 14 sono singoli candidati. Chiunque voglia può partecipare.
Alessio Baldi, consigliere delegato alle Politiche giovanili: “Bizzarro come per le minoranze quando questa Amministrazione ha abbassato l’età di ammissibilità alle borse di studio universitarie da 30 a 28 anni, stavamo escludendo dei ragazzi che, in virtù dell’età giovanile, rischiavano di non laurearsi più. Oggi che inauguriamo una Consulta aperta dai 16 ai 29 anni, staremmo a detta loro aprendo le porte a degli anziani. Questa Consulta nasce libera, innovativa e con un regolamento cucito sulle esigenze del territorio, non copia-incollato da altre realtà. Perché i ragazzi abbiano una voce, perché insegnare loro che stare insieme richiede regole e confronto è cosa diversa dal dare loro un aula e dire ‘chiacchierate’”.
Consulta dei Giovani
Riceviamo e pubblichiamo, una nota dell'Amministrazione riguardante la Consulta dei Giovani.
